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BG Urien

Ultimo Aggiornamento: 07/03/2012 19:20
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Città: BUCCIANO
Età: 27
Sesso: Maschile
07/03/2012 19:20

Espressività Artistica liv1
Nome completo del PG: Urien Fendenil
Clan di Appartenenza: Areldar
Età:192
Allineamento:Neutrale Buono
Background:
"Ci sono tante cose da fare e io ho avuto il dono di una vita lunga per fare tutto. Ma come potrei fare tutto se sono imprigionato in una gabbia di malinconia e quotidianità? Ecco il motivo per il quale devo andarmene, devo esplorare, devo vivere ogni singolo momento della mia vita perfetta da elfo …”
Nella sua fanciullezza Urien era affascinato dalle leggende e dai canti che ogni giorno leggeva sui libri,in particolar modo dalla bravura dei suoi genitori di raccontarle, facendo credere al figlio che loro avevano realmente vissuto quelle avventure e che le stavano soltanto riprendendo dalla loro mente. La sua balia inoltre lo aiutava con il suo hobby recitando versi di ballate che gli aveva insegnato sua madre. Urien era felice, aveva tutto ciò che poteva desiderare: una famiglia, una bella casa e un interesse che lo avrebbe appassionato per molti anni avvenire. Purtroppo per il piccolo fanciullo quel periodo felice non durò, infatti nel cuore di una notte d’estate la sua casa venne invasa dai banditi che uccisero il padre che, per proteggere la sua casa si armò di una spada e fronteggiò i banditi. Erlindor, il padre di Urien, non fù l’unico a perdere la vita quella notte, morì anche Deniwein, madre di Urien, che per far scappare la balia con il suo figlioletto, distrasse i banditi. La balia, con Urien si rifugiarono nel boschetto vicino alla casa, quella stessa casa dove i banditi stavano prendendo ogni cosa di valore che trovavano. Dopo aver perlustrato da cima a fondo la casa, presero tutti i libri conservati nella biblioteca e con quelli iniziarono ad accendere un fuoco che poco a poco distrusse la casa. Il giorno dopo Urien abbandonò il boschetto che gli offrì riparo e andò a vedere ciò che rimaneva della sua casa natia; quel poco che non era stato trafugato era stato tutto distrutto dal fuoco della notte precedente. Urien era sconvolto, ma nonostante ciò non versò una lacrima, sapeva che con il pianto non avrebbe riportato in vita i suoi amati genitori, ma si ripromise che avrebbe continuato ad amarli anche se non ci fossero. Il fanciullo Urien così trascorse la sua fanciullezza nella casa della baia che, al momento della sua morte, gli donò una spilla d’argento a forma di foglia appartenente alla madre del fanciullo che le era stato dato dalla madre nel momento che quest’ultima li fece scappare.
Oramai Urien ha rimosso il dolore per quella tragedia, ma restare lì, in quella casa che apparteneva alla sua balia lo uccideva di rabbia e nostalgia, così decise di andarsene da quel luogo e iniziò a recarsi da città in città distruggendo il suo dolore con nuove esperienze da fare. Vagabondando di città in città iniziò a studiare recitazione e iniziò a scrivere ballate, iniziò persino a cantarle nelle locande per guadagnare qualche moneta. La sua attività ebbe gran successo e così per un po’ di tempo decise di mettere radici in una città degli umani credendo che avrebbe potuto vivere per sempre lì. Purtroppo Urien non restò in quella città, ma continuò a vagabondare senza meta fino a quando non arrivò in una città di nome Riverwood; quella città non era di certo la più bella, ma lì Urien trovò qualcosa che potesse trattenerlo lì: una persona che realmente necessitava del suo aiuto. Farandor era il suo nome, egli era un mago che sfortunatamente era rimasto intrappolato nella sua stessa dimora. Urien appena seppe da un cittadino, che stava ascoltando dei versi di una poesia scritta di suo pugno, che il mago era rimasto rinchiuso da qualche sorta di sortilegio, egli si precipitò alla torre che ospitava l’essere pieno di sapienza magica. Una volta arrivato alla torre Urien vide una finestra e, guardandoci attraverso, vide il mago che tentava e ritentava di liberarsi con ogni sorta di incantesimo e contro incantesimo che conosceva; vi si poteva leggere la disperazione nel viso del poveretto, sarebbe stato davvero imperdonabile non fare nulla per aiutarlo e così Urien decise di fare ciò che poteva per aiutarlo. Così Urien iniziò a chiamare il mago che, a sentire la voce dell’elfo, si affrettò a raggiungere la finestra e a dire: “Ti scongiuro, aiutami. Questa gabbia magica che mi tiene rinchiuso qui prosciuga la forza vitale lentamente …”.Dopo aver detto queste sofferenti parole il mago consegna a Urien un piccolo foglietto bruciacchiato dove vi erano scritti tre versi di alcune ballate di tre famosi autori e più sotto, in modo più calcato, vi era scritto di portare tre poesie di questi autori. L’elfo aveva capito quali fossero gli autori, ma non sapeva dove avrebbe potuto prendere quelle poesie in quanto non conosceva nemmeno una rima di quegli scrittori famosi … L’elfo non sapeva come avrebbe dovuto procurarsi quelle poesie e così si mise a girare intorno alla torre. Era disperato, non sapeva come avrebbe potuto procurarsi le poesie fino a quando non vide un libro che, per sua gioia, conteneva proprio le tre poesie che gli servivano. In fretta e furia Urien andò alla finestra e passò le tre pagine strappate dall’immenso libro al mago; il mago poi recitò i versi delle poesie e borbottò qualcosa di incomprensibile per l’elfo. Successivamente creò un liquido che mise in una bottiglia ed immediatamente dopo la fece cadere per terra. Era tutto chiaro per Urien, in qualche modo quelle poesie sono servite al mago per creare un controincantesimo, che unito alla pozione lo avrebbero liberato. Una nube verde si scagliò nella torre e quando scomparve il mago esultò felice e gridò di essere finalmente libero, era una gioia per Urien vederlo esultare, gli era piaciuto aiutare una persona e si sentiva in pace con se stesso. Il mago, preso il suo bastone, andò da Urien e gli consegnò un tomo polveroso dicendogli: ”Ciò che stai cercando è scritto in questo libro,quando hai finito di leggerlo mettilo nella libreria così da poterlo far leggere ad un altro avventuriero coraggioso e con tanta voglia di diventare qualcuno.”
Nel libro vi erano narrate storie riguardo ad una misteriosa isola chiamata “Isola di Avalon” nella quale vi erano uomini che avevano realizzato il proprio sogno ed erano diventati importanti lì. Urien ora sapeva dove andare e così si avviò al traghetto ove vi erano le barche, salì su una di essa e entrò nella misteriosa e celata Isola di Avalon.
Carattere: Impaziente e spesso perso tra i suoi pensieri, ma quando inizia a conoscere bene una persona diventa divertente e allegro. Di rado vuole pensare al suo passato perché doloroso, ma quando lo fa vuol dire che si fida ciecamente della persona con cui sta parlando.
Descrizione fisica:Alto 1,80m, peso 71Kg. Capelli castani e occhi verdi. Benchè fosse stato un vagabondo, Urien indossa nobili e candidi indumenti comprati durante la permanenza nelle varie città in cui è stato.
Caratteristiche di razza:
Agilità: 2
Potenza: -1
Resistenza: -1
Metri per Turno: 7
Bonus taglia: 0
Incanto di Clan

Luce di Varda (Luce di Vita)

Livello 1
Capacità di creare luce per illuminare la zona come se si disponesse di una torcia (6 metri di raggio), la luce sarà una sfera luminosa che l'Elfo potrà muovere a piacimento fino ad una distanza di 5 metri da sé.
Concentrazione 3 round, durata 4 round.
Capacità di razza:
Fermezza di Aulë (passiva)

La mente di un Elfo è antica e disciplinata, e le sue convinzioni sono talmente radicate che risulterà molto difficile riuscire a controllarle attraverso arti magiche o il semplice uso della dialettica. Abilità comuni non hanno effetto, se usate con l'intento di dissuadere un Elfo dal compiere la sua volontà.

Sensi Sviluppati (passiva):
I sensi degli Elfi si rivelano essere assai più sviluppati e fini rispetto a quelli delle altre creature. Il loro udito permette loro di percepire fruscii, bisbigli e rumori di diversa natura, per quanto leggeri siano; in condizioni sonore disagevoli questa abilità ha un raggio d'azione da intendersi non inferiore a 30 metri. La loro vista è assai più acuta di quella degli Umani, cosa che consente agli Elfi di avere una maggiore efficacia in azioni come, ad esempio, il mirare. Il loro olfatto consente l'individuazione di odori anche poco forti, e il discernimento della loro fonte qualora la si sia incontrata almeno una volta.

Visione Crepuscolare (passiva)


Resistenza Magica (passiva)

La natura magica degli Elfi conferisce loro, col passare del tempo, e in misura sempre crescente, una sorta di protezione naturale contro le aggressioni di tipo magico. La magia naturale subirà sempre un decremento del 50%, mentre quella divina non può essere contrastata. Gli incanti di magia arcana subiranno un decremento degli effetti secondo quanto segue:
Abilità:
Sussurro di Manwë (attiva)

Possibilità di stabilire un contatto mentale con le diverse creature che abitano le terre emerse. È possibile inviare un messaggio telepatico a qualsiasi creatura indipendentemente dalla razza di appartenenza. Interagire in maniera biunivoca sarà possibile solo con coloro che possiedono questa stessa abilità. Sarà inoltre possibile per l'Elfo il percepire sensazioni venendo a contatto con la mente dei PG cui l'interazione è destinata; le sensazioni percepite saranno unicamente tali, e non sarà quindi possibile individuarne la causa o le conseguenze che queste potrebbero portare nel comportamento del PG interessato.

Il messaggio è inviabile ad una creatura distante massimo 20 metri ed è necessario ikl contatto visivo tra i due.

Non funziona con i non-morti, nani, mannari in forma krinos e i draghi. Questi ultimi possono, nel caso, accettare o meno il contatto mentale a loro scelta.

Manto di Yavanna (attiva)

Gli Elfi, essendo nati e avendo sempre vissuto nelle selve, hanno sviluppato nel corso dei secoli
una forte legame con i boschi e la Natura, di cui rispettano le leggi. Ella in cambio ha sempre offerto loro aiuto e protezione, garantendo loro di celare le loro sembianze negli ambienti naturali, di camminare sull'erba fresca e sui sentieri battuti senza far alcun rumore né lasciare tracce (escluse superfici incantate), di orientarsi agevolmente nelle selve, di interpretarne i segni e le tracce e di riuscire a stabilire un contatto empatico con l’ambiente che li circonda, al fine di percepire le sensazioni della natura circostante, semplicemente sostando nel luogo o toccandone gli elementi...i risultati potranno essere semplicemente sensazioni emotive, fino ad arrivare a brevi immagini mentali.

Tale potere ha una percentuale di base di riuscita pari al 30% incrementabile in base alla situazione, al luogo, al momento. Quindi un elfo potrà nascondere le proprie tracce, celarsi , muoversi silenziosamente, interpretare i segni solo in ambienti naturali.

Destrezza di Tulkas (attiva)

Gli Elfi sono addestrati nell’utilizzo di armi quali spada lunga elfica, arco e pugnale elfici, riuscendo ad avere una maggiore efficacia nel maneggiare tali armi. La sfera di influenza agisce sulla rapidità, sulla precisione e sulla potenza dei colpi sferrati. L'utilizzo di armi o armature non tipicamente elfiche porterà un malus da applicarsi ai parametri citati.

In termini di parametri numerici equivale ad un bonus di +10 quando utilizza una spada lunga o un arco.

MALUS:

Costituzione

Nonostante raggiungano altezze ragguardevoli, la loro costituzione resta esile, il che li svantaggia decisamente nei combattimenti corpo a corpo con altre razze più robuste. Tutte le ferite subite da armi contro un elfo hanno una maggiorazione di +10.

Ipersensibilità

L' avere sensi molto sviluppati vista e udito su tutti fa si che in presenza di suoni molto forti o di luci molto intense gli elfi avvertano un senso di disagio che può sfociare nel vero e proprio dolore fisico nei casi più estremi. Niente a che vedere con il rintoccare di una campana o il sorgere del sole. Con il possesso di Volontà Ferrea tale malus non sarà annullato, ma affievolito.

Tristezza

La malinconia del popolo elfico, che trasuda da ogni nota dei loro canti vespertini, affligge le anime degli Immortali che vedono il loro tempo scorrere lentamente per loro stessi, e velocemente per il resto delle cose. Le piante si appassiscono, e muoiono...le stagioni delle vite mortali si rincorrono, mentre tutto cambia e per loro permane immutato. La loro mente è facilmente corruttibile dalle sensazioni negative, e qualsiasi tentativo volto ad instillare tristezza e sconforto nel loro spirito sarà indubbiamente facilitato.
Skill richieste:
Espressività artistica liv.1
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