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L'incontro col Sire di Pietra

Ultimo Aggiornamento: 20/09/2009 02:33
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20/09/2009 02:33



NAIRA [ Sala - Trono ] L'alto lampadario è sospeso a mezz'aria, e occupa l'ampia volta della sala. E' scura, nella penombra del tramonto. Le uniche luci sono quelle che filtrano dalle finestre oltre il colonnato, parzialmente aperte. L'aria è fresca, quanto basta perché la temperatura non dia fastidio alcuno. Sui braccioli del trono di pietra che ormai più non gli spetta, ma che per diritto gli appartiene, il Primonato allunga entrambe le braccia, robuste. Interamente vestito d'una tunica di velluto grigio perla, che ben s'adatta al suo incarnato e ben riflette il nero dei suoi capelli, il Sire Elfico attende. Non muove un muscolo. A malapena si gonfia il torace, delineando la muscolatura sotto le stoffe che lo cingono e lo adornano. Il solo suono che si avverte è quello della corrente. Spifferi: niente di più.

DARLIN (corridoio-sala trono) Già starnutisce il Principe e non ha nemmeno visto un Elfo da quando è uscito dalla Dimora dei Mestieri. Il passo è marziale come sempre, con un respiro affannato a causa del continuo starnutire. Non sa per quale motivo sia stato convocato alla torre razze e tanto più da un ''Orecchie a Punta''. Sarà egli il caporazza degli Eldar? Vorrà sottoscrivere un patto di pacifica convivenza fra le razze? Vorrà forse altro? Non sa cosa lo attende oltre la porta, non sa chi vi sarà nella sala. Giunto presso i battenti li andrebbe ad aprire con forza forzando i muscoli delle possenti braccia che scolpiti si notano sotto la veste azzurra e con ricami d'orati. Quando i battenti si aprono e lo sguardo si sparge per tutta la stanza ecco che le iridi si posano sull'unica figura presente...

NAIRA [ Sala - Trono ] Il cerchio chiuso degli scranni dei capirazza è vuoto da tempo. Polvere e dimenticanza riempiono la sala ben più di voci che trovino accordi. Da tempo la diplomazia ha lasciato spazio ad un'anarchia che non si accorda con la Legge della Natura. In questi e in altri pensieri non meno importanti è concentrata la disciplinata mente dell'Areldar. I passi del Sire di Pietra, pesanti come quelli d'uno zoppo, eppure pieni di vigore come si confà al suo essere, si fanno ben presto udire, non foss'altro che per l'innata sensibilità delle orecchie di un Immortale. § Re Darlin. I tuoi predecessori hanno nomi che riecheggiano nelle cronache e finanche nelle leggende. Seguirai il loro esempio?! § Una domanda dal sapore dell'esclamazione, tanta è l'autorità nella voce del Primonato. E non per le parole in sé, quanto per il suono: non dissimile da una melodia, eppure terribile come il battere dei tamburi di guerra. Così l'Alto Elfo si presenta.

DARLIN (sala) Entrato si rivolge all'unica figura presente verbiando nella lingua che egli ben conosce ''Mae govannenn Ar-Eldalie'' Con un pugno sul petto all'altezza del cuore e con un lieve inchino. Il volto, udite quelle parole, si turba un poco e prima di rispondere in altro modo, senza bisogno di presentarsi, evidentemente proferisce: ''Mio signore...avete chiesto udienza per parlare con me, eppure la vostra tracotanza è notevole e trasuda da ogni vostra parola. Non è consono presentarsi prima?'' Chiede ponendo le mani dietro la schiena e attendendo altre favelle dall'Elfo mentre dentro di sè cerca di trattenere un ulteriore starnuto. Non gli piacciono gli Elfi, tantopiù quello lì che si trova davanti.

NAIRA [ Sala - Trono ] Stringendo le mani ai braccioli di pietra e facendo appoggio sulle braccia, si leva. S'erge ben oltre l'altezza del Nano, tanto da aver bisogno di piegare il collo perché i suoi occhi, neri e talmente rari da far pensare che siano il risultato di un qualche sortilegio, possano guardare il volto del Sire di Pietra, non dissimile dal suo per severità ora. L'espressione del Primonato è indecifrabile: scolpita nel granito. D'un cipiglio antico, forse più del Nano che ora ha di fronte. § Io sono Naira. Servo degli Elfi, e guida di quanti fra i miei fratelli possiedono ancora il sangue luminoso e puro. Proteggo queste terre, perché così mi fu imposto. § E' calma la voce, ma l'enorme ego dell'Alto Elfo brucia al solo sentire le sue stesse parole, rigonfio del proprio smisurato orgoglio.

DARLIN (sala) Annuisce il Nano alzando lo sguardo verso l'Elfo. E' abituato a guardare gli altri da una prospettiva considerata inferiore, ma a lui questo non disturba: ''Messer Naira...'' Ancora con un inchino ''Intendo fare di meglio dei miei antenati se mi è possibile e lo farò statene certo...'' proferisce in merito alla domanda di prima ''Dunque voi siete il caporazza degli Elfi di Avalon? Re degli Eldar? Onorato di conoscervi, ma date le circostanze che non mi vedono molto propenso ad avere rapporti molto stretti con la vostra razza, mi chiedo come mai abbiate voluto vedermi. Qualcosa urge?''

NAIRA [ Sala - Trono ] Le mani vengono portate dietro la schiena, a tenersi l'una all'altra, mentre il passo lento principia la descrizione del medesimo semicerchio che adorna il pavimento della Sala. Piene di orgolio le parole del Nano: di questo il Primonato è lieto, e non può che sottolinearlo con un sorriso compiaciuto. § Così, Re Darlin, intendi fare di meglio. Ebbene, non sono io il Re degli Eldar...poiché l'unico Re che riconosco è Guybrush, mio fratello e padre. Eppure ora rappresento l'intera mia razza...e nonostante l'appellativo di ''messere'' non sia disonorevole nemmeno per l'ultimo degli Uomini, ti prego di usare solo il mio nome per rivolgerti a me. Le nostre razze, è vero, non godono di eccessiva... § una piccola pausa, durante la quale arresta il passo, virando il capo verso il nano che ora è alla sua destra. § ...simpatia. Ma a questo possiamo porre il giusto rimedio. Hai detto che intendi fare di meglio, eppure Re Darlin...sei ben conscio del fatto che dividi il sottosuolo con creature oscure. Immondi esseri che infestano il ventre di Madre Terra. § Ora il suo volto trasuda disprezzo al solo pensiero dell'odore di un Drow. Le sue narici si allargano, e la bocca si storce in un chiaro segno di sdegno. Ma ben presto la compostezza dei lineamenti riprende il sopravvento. § E di questi...abominii...cosa mi dici, Sire di Pietra? §

DARLIN (sala) L'argomento si fa spinoso ma il tono colloquiale col quale questo ''Servo degli Elfi'' intende condurre l'argomento smorsa un pò la tensione che si va ad ammassare sui centri nervosi del Nano. ''Ordunque mi parlato di Orchi, Goblin, Troll e altri mostri che infestano il sottosuolo. Non vi sarà problema...'' Tralascia i Drow ''Saranno sterminati uno dopo l'altro, non ho intenzione di dividere le mie gallerie con queste bestie. Da millenni la mia razza, come la Tua'' calzando sul pronome possessivo ''Hanno lottato contro queste creature, dai tempi delle terre del Beleriand, quando i Noldor erano potenti e combattevano fianco a fianco coi Nani di Nogrod e Belegost. Da qeui giorni noi combattiamo senza sosta contro tali creature e sempre lo faremo.'' Tralascia il discorso Drow, poichè non tirato in ballo direttamente dall'Elfo, anche se, probabilmente, il barbuto ha inteso che nelle fila del discorso dell'Eldar essi rientravano decisamente a pieno titolo.

NAIRA [ Sala ] Solleva il mento, mentre la luce investe i tratti del suo volto, affilati e corrucciati in un'espressione di eterna severità. Nel suo elenco, tanto dettagliato, il nano tralascia qualcosa...e non è detto che sia un caso: di questo si convince il Primonato. § Vedi, Re Darlin...noi non combattiamo per la terra, né per le ricchezze, né per qualsiasi bene. Le nostre spade vengono sguainate solo per un motivo: fendere l'oscurità. § A queste parole il braccio destro viene spostato in avanti, per poi descrivere in aria, con la mano di taglio, un tondo roverso. § Orchi...goblin...troll...il bosco a Sud-Est n'è stato abitato. Ma ora, c'è altro. Non dirmi di non aver mai visto creature ammantane, in effetti non dissimili da umani di media altezza, aggirarsi nel tuo Sottosuolo. Io le ho viste...le ho inseguite...le ho cacciate, insieme ai miei fratelli. Eppure sono fuggite. Eppure sono svanite. Eppure hanno prosperato! § A quest'ultima parola, la voce dell'Immortale, per un istante, si trasforma. Diventa rauca. Dura, piena d'ira. § Ora, Re Darlin...i Drow vivono sotto quel Bosco. Nell'interesse comune, e per il bene superiore, per la Giustizia...le braccia del tuo popolo si uniranno a quelle del mio, per scacciare quelle ombre dal ventre della Terra? § Chiaro è ora l'intendo dell'Alto Elfo, che da null'altro è ossessionato, se non dal portare la Legge e la Luce in ogni dove. Passione trasuda da ogni sua parola.

DARLIN (sala) Decisamente spinosa la questione e il Nano deve far ricorso a tutta la sua diplomazia per uscirne. Si va a sedere presso il tavolo su di una sedia e con far assorto risponde: ''Conosco queste creature, conosco chi le governa, conosco dove si aggirano. Ma per quanto mi riguarda non sono intenzionato a scatenare guerra contro creature che, per quanto malvagie, come tu dici, non hanno arrecato danno alla mia gente. Come Re ho il preciso dovere di difendere il mio popolo e solo quello senza impelagarmi in guerre contro un nemico qualunque. '' Osserva l'Elfo poco distante e con un sorriso amaro proferisce ''Capisco le tue intenzioni, capisco anche che i Drow possano essere dei nemici ostici da sconfiggere e che per voi sia un insulto la loro stessa esistenza. Ma da par mio non ho intenzione di schierarmi contro nessuno se non per un valido motivo. Al momento il mio popolo vive una situazione di stallo e siamo in pace con tutti. Qualora vi sarà un motivo per sguainare le spade insieme lo faremo, in memoria dei nostri antenati. Ma fino ad allora, non posso darvi null'altro se non l'amicizia del mio popolo e il nostro sostegno. Non avrete problemi da noi Nani, parola mia!''

NAIRA [ Sala ] Nulla funziona nel modo giusto, se non viene usata una giusta leva...una giusta motivazione. L'Eterno ha commesso un errore: sopravvalutare il nano, nella sua clemenza nei confronti della barbara condizione del suo interlocutore. Ogni Nano ha il suo prezzo...e il Sire di Pietra non è da meno. § Il tuo tornaconto, Re Darlin, sarà l'intero possesso di quel Sottosuolo. Il mio sarà la consapevolezza che quei luoghi siano libero dall'oscurità. Se non vuoi esporre i tuoi fratelli ad un rischio, hai la mia comprensione...ma non posso non chiederti di mostrare a me o ai miei fratelli il luogo dove quelle...bestie immonde...si nascondono, come topi. Ritieniti libero da qualsiasi vincolo...ma mai ti riterrò libero da questo. Perché se tu sai, e non condividi con noi questa tua conoscenza...allora ti fai loro complice. § Vizio antico quello dell'Areldar: posar giudizio su tutto. E il nano non è risparmiato in questo. Per calme che siano le sue parole, l'Immortale è impaziente. Offre al nano il possesso di ciò che è suo, sperando che l'avidità di un Re possa esser stimolata adeguatamente, siccome il suo orgoglio...perché che Re è uno che accetta di dividere il suo regno con creature inferiori?!

DARLIN (Sala) ''Capisco amico mio...capisco'' Annuisce pensieroso ''Ma quando vi sarà un pericolo allora i miei nemici chiunque essi siano pagheranno caro l'affronto o il tradimento o qualsivoglia ostilità nei nostri confronti. Scatenare una guerra ora sarebbe come mandare al macello i miei fratelli. Non mi basterà di certo un sottosuolo, figlio di Eru, ma avrò un intera montagna e anche oltre....'' Sorriso qello del figlio di Aule, significativo, molto significativo.

NAIRA [ Sala ] Ancora una volta lo spirito dell'Elfo non è in grado di comprendere quanto profondamente avido possa essere un Nano. Ma altro non può se non rendersi conto di aver di fronte un coscenzioso capo, che preferisce il disprezzo piuttosto che il sangue. Saggia scelta...e non codarda, ma coraggiosa. Perché ci vuol maggiore coraggio a sfidare un Elfo piuttosto che un Drow...e questo, il Nano, lo sa bene. § Così hai parlato, Sire di Pietra. Così hai chiarito la tua posizione. § Prende atto di ciò che il Nano ha deciso. Con vezzo di Re Antico, china appena il capo verso destra per poi voltarsi leggermente nella medesima direzione, porgendo lo sguardo lungimirante verso la finestra che da a Sud, verso la terraferma. Al nano altre parole non verranno dette, salvo il saluto che merita. § Re Darlin, la Luce guidi i tuoi passi. Pregherò perché siano salvi finché la Terra non ti accoglierà. §

DARLIN (sala) ''Non prendete questa mia decisione per una mancanza di rispetto nei vostri confronti, non dubitate del nostro aiuto qualora ci fosse bisogno. Se un solo Elfo si trovasse in difficoltà lo accoglieremo a braccia aperte nelle nostre aule ma non chiedeteci di scendere in armi contro chiccessia, ve ne prego.'' Si alzerebbe per avvicinarsi alla porta ''I miei passi proseguiranno come sempre, spero che anche i vostri proseguano retti e che mai vi si pesti. Non amo guerreggiare se non per un motivo valido.'' Un inchino per poi voltarsi verso la porta ''Apprezzo le vostre motivazioni, apprezzo che mi abbiate considerato in questi vostri progetti. Ripeto, le nostre aule saranno sempre aperte per voi Eldar...Namarie!'' detto ciò volgerebbe verso la porta, ma attendendo con l'udito se l'Eldar avesse altro da dire.

NAIRA [ Sala ] Muovendo pochi passi ad ampie falcate, verso la balconata ed oltre le colonne, altro non aggiungerebbe se non un chiaro e limpido § Namárië. § che la sua voce scandisce nel giusto modo, dando a quella parola il suono grave che merita.



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