BG Essailyl
Nome completo Essailyl Elenie Luthien
Clan di appartenenza Areldar
Età 190 anni
Allineamento Legale neutrale
Punti Karma 1325
Capelli Grigi/Argentei
Occhi Blu cobalto
Altezza 185 cm
Carnagione Molto chiara/pallida
Descrizione fisica e carattere: Fisicamente rispecchia perfettamente la nobile razza alla quale appartiene...Elfa Areldar, alta, sinuosa, lunghi capelli argentei le arrivano ai fianchi spesso acconciati in modo complicato alla maniera tipica degli elfi ed arricchite da cristalli o pietre preziose che ne risaltano l'eleganza e la perfezione del viso. Quando però li porta sciolti, è solita indossare un diadema che sulla fronte lascia poggiare una pietra ottenuta con una speciale resina raccolta da un albero molto particolare protettore della foresta dalla quale proviene. La pelle diafana, sembrerebbe quasi trasparente al sole, perfettamente liscia e senza l'ombra di una ruga, in un ovale che è comunque pieno e le labbra piene e rosee e gli occhi sono di un blu cobalto, attenti a catturare non solo ogni particolare di ciò che la circonda ma, anche di coloro che al suo cospetto si presentano. Le movenze, qualora non bastasse l'aspetto fisico, sono leggere ed eleganti, al punto che nessuno, uomo o donna, può non rimanere incantato a fronte di tanta inumana bellezza. Essailyl dimostra 19 anni umani....Ma sono 190 per la sua razza.
CARATTERE: Essere dal carattere molto articolato.
Gentile, pacata, paziente e riflessiva come si addice agli Araldar ma, altresì, altezzosa, volubile e capricciosa a volte, nonchè diffidente soprattutto con i nani. Tollera tuttavia gli umani, ai quali si concede ma con riserva; altresì potrebbe iniziare a parlare con loro se ritenuti in qualche modo degni della sua attenzione o se uno di loro colpisce la sua innata curiosità…Nei confronti dei mezz’elfi è invece molto gentile e comprensiva. Sa ciò che vuole e sa come ottenerlo.
Incanto di clan Luce di vita 3 livelli: L’Alto Elfo ha la capacità di gestire, creare e muovere fonti di luce, come un essenza luminosa pulsante, o di utilizzarla per difendere se stesso
LIVELLO 1: capacità di creare luce per illuminare la zona come se si disponesse di una torcia, la luce sarà una sfera luminosa che l’areldar potrà muovere a piacimento fino ad una distanza di 5 metri da sé.
Concentrazione 3 round, durata 5 round
Skills di Razza:
Doti comunicative:
Possibilità di stabilire un contatto mentale con le diverse creature che abitano le terre emerse. È possibile
inviare un messaggio telepatico a qualsiasi creatura indipendentemente dalla razza di appartenenza.. mentre
interagire in maniera biunivoca sarà possibile solo con coloro che possiedono questa stessa skill.
Sangue elfico:
Il sangue degli elfi, in quanto sangue di creature di vita e luce, risulta letale per i vampiri.
Patto con la natura
Gli elfi, essendo nati e avendo sempre vissuto nelle selve, hanno sviluppato nel corso dei secoli una forte
legame con i boschi e la Natura. Essi infatti sono tra le creature che più di tutte conoscono e rispettano le sue
leggi ed ella in cambio ha sempre offerto loro aiuto e protezione. Questo ad esempio ha garantito loro di
celare le loro sembianze negli ambienti naturali, di orientarsi agevolmente nelle selve, di interpretarne i segni
e le tracce e di riuscire a stabilire un contatto empatico con l’ambiente che li circonda, al fine di percepire le
sensazioni della natura circostante, semplicemente sostando nel luogo o toccandone gli elementi… i risultati
potranno essere semplicemente sensazioni emotive, fino ad arrivare a brevi immagini mentali.
Mimetismo
Proprio degli elfi è una base di mimetismo in ambienti boschivi, nelle selve e in tutti i luoghi ove la natura
regna incontrastata. Anche questo fa parte del patto di protezione che gli elfi hanno stretto con la natura oltre
ad essere una qualità resa possibile dalle caratteristiche fisiche degli elfi che grazie ad esse riescono a
camminare sull'erba fresca e sui sentieri battuti senza far alcun rumore ne lasciare tracce (escluse superfici
incantate o sterpaglie).
Metri percorribili in un round: giovane 6m
Resistenza magica: giovane n/n
Scurovisione: giovane +2
Sensi sviluppati: giovane udito, vista, olfatto
Bonus taglia: giovane 0
Capacità singolari: resistenza al sonno/charme giovane +1
Resistenza al sonno/charme
Livello 1
mente giovane, ma sangue comunque potente: 60% di possibilità di resistere ad affetti di charme, immunità
al sonno (sia naturale che magico)
Skill fisiche di base:
agilità +2, forza-1, resistenza -1, esperienza in armi elfiche (spada elfica, pugnale, arco) +1
Background:
Essailyl nacque il 10 di Saille di 190 primavere fa in un villaggio adiacente la grande foresta del Nord, in una tiepida mattina.
Il suo nome per esteso è Essailyl Elenie Luthien e significa, Stella incantatrice. Ella ebbe un’infanzia felice e spensierata, circondata dai fasti e dal benessere in una delle famiglie più in vista del villaggio, protetta da ogni malvagità esterna ma non per questo cresciuta senza conoscerne l’esistenza.
Ben presto mostrò di aver ereditato dal padre la caparbietà e la tenacia, oltre una buona dose di arroganza, addolcita in parte, dalla pazienza e dalla dolcezza ereditate dalla madre… Essailyl era ultimogenita di 4 figli, tutti maschi e, quindi, si può immaginare come venisse viziata e accontentata praticamente in tutto e ciò a favore della sua indole capricciosa, assecondata soprattutto dal padre, Taras, Elfo molto in vista e influente nel villaggio, in cui era membro del consiglio dei maghi in cui lui era uno dei maghi più potenti del consiglio.
Fu proprio lui ad iniziare Essailyl alla magia.
Quando la giovane Areldar era poco più che una bambina, all’età di 90 anni, egli iniziò ad istruirla alle arti magiche, facendole studiare i libri presenti nella maestosa libreria all’interno del palazzo, sede del consiglio.
Inizialmente il padre la istruì personalmente, dandole delle nozioni riguardanti il fine della magia, la magia bianca, quella atta a proteggere la grande madre, la foresta e le creature che al suo interno vivono, volta a garantire l’equilibrio al suo interno.
Premesso questo, Essailyl iniziò il suo studio da enormi tomi che spiegavano come la natura non dovesse esser sopraffatta dal mago, anzi, il mago doveva riuscire ad aver il favore degli elementi naturali che gli permettevano di esser guidati dove lui voleva condurli, così da raggiungere lo scopo che poteva essere una guarigione o accendere un fuoco.
La piccola Elfa, era davvero affascinata da tutto ciò che leggeva e divorava i tomi consigliati dal padre con curiosa avidità, tanto da chiedere al padre di eseguire praticamente ciò che, in quel momento, le era dato conoscere solo in teoria. Ogni volta lui le mostrava qualche piccola magia, lei guardava il padre estasiata e orgogliosa, con una luce negli occhi che lasciava intendere dove volesse dirigere il suo futuro.
Poi passò allo studio delle rune che però non approfondì. Riusciva a riconoscerle ma non conosceva ancora il pieno significato, anche perché il padre non le permetteva ancora di arrivare tanto oltre. Le spiegò, tuttavia come riconoscere i segni di un sigillo inferto a qualcuno e a comprenderne la natura se malevola o benevola.
Nel giorno del suo 170° compleanno, ricevette dal padre un dono; un ciondolo rappresentante un simbolo magico del quale lei sconosceva il significato e che il padre le donò dicendole che, quando sarebbe divenuta maga avrebbe scoperto il senso di quel ciondolo e del suo simbolo che aveva in sé qualcosa di molto speciale e importante.
Lei passava spesso il tempo a guardarlo e lo indossava sempre, convivendo ogni giorno con la curiosità di conoscere ciò che si celava dietro di esso.
Un giorno, quando aveva 180 anni, accompagnò il padre presso un villaggio vicino, in cui si trovavano, anche umani. Era la prima volta che li vedeva, seppur ne conosceva l’esistenza e sapeva anche che non erano ben visti dal popolo elfico per via delle loro “debolezze”, così venivano chiamate dagli elfi del suo villaggio, quelle peculiarità che rendono la razza umana succube delle loro passioni e della loro sete di potere e denaro. Quindi anche lei li vedeva così, imperfetti, deboli e forse ne provava pietà in fondo e tenerezza.
Aggirandosi per le vie del villaggio, venne attratta dalle bancarelle del mercato dove si fermò mentre, poco distante, in un palazzo nei paraggi, il padre sbrigava i suoi affari. Lei invece ammirava le varie merci sia di elfica fattura, destinate agli elfi stessi, sia di più semplice umana creazione che la incuriosivano comunque. In una di queste bancarelle che vendevano oggetti umani di uso giornaliero che lei mirava curiosa anche se con ben poca ammirazione, venne avvicinata da un mercante di tessuti che con insistenza, Mettendole stoffe attorno al collo e stole addosso, cercava di venderle qualcosa nonostante i ripetuti rifiuti dell’Areldar che infine lo mandò in maniera particolarmente brusca, in parte intimorita ed in parte scocciata per tanta insistenza da parte dell’umano. Infine si arrese l’uomo, allontanandosi con uno strano sorriso che lei non capì.
Dopo pochi minuti si tocco il collo e non trovò più la catenina né il ciondolo in essa inserito e, presa dal panico raccontò tutto al padre che, nel frattempo era di ritorno e che non esitò a rimproverarla per la sua ingenuità.
Tornarono al villaggio ed Essailyl era disperata. Teneva tanto a quel ciondolo e, dopo qualche settimana, decise di far ritorno in quel villaggio e cercare il mercante. Chiese in giro e le fu riferito che quell’uomo apparteneva ad una carovana di mercanti erranti che si spostava di villaggio in villaggio e di terra in terra. Non ci pensò molto su e seguendo le indicazioni intraprese il viaggio in cui seguì le orme della carovana senza mai riuscire a giungere in tempo. Poi qualche mese fa, gli indizi portarono a Barrington, dove venne a sapere che il ciondolo venne venduto a qualcuno della città.
Decise di rimanere e scoprire chi avesse acquistato il suo ciondolo e di alloggiare nella vicina e decisamente più tranquilla Avalon, recandosi a Barrington per le sue ricerche, senza però mai abbandonare l’aspirazione di divenire maga. Si recava nella biblioteca della cittadina per cercare libri utili al suo fine ed intenzionata a scoprire l’esistenza di una congrega di maghi in quella città, il che l’avrebbe anche potuta aiutare, oltre che a comprenderne il significato ed il potere del ciondolo, anche a ritrovarlo. Rimase, quindi ad Avalon sia per ritrovare il suo ciondolo che per divenire una grande e potente maga.
Fu così che iniziò la sua avventura in queste terre.
SKILL RICHIESTA DA BACKGROUND:
Conoscenze arcane livello 1
Un Elfo non si sarebbe mai tatuato il corpo!
MAI il tempio dell'energia e della forza,
non si sarebbero mai tatuati!!.
Tatuaggio??? roba da Trolls, Orchi, Mannari!!