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Ritzlas

Ultimo Aggiornamento: 17/01/2010 17:07
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Post: 2
Città: MIRANO
Età: 29
Sesso: Maschile
16/01/2010 16:32

NOme completo del PG : Ritzlas Findë Fànë

Clan di appartenenza: Silvani

Allineamento: Legale-buono

età: 153 anni

Karma: 259

BG:
Ritzlas Findë Fànë, ovvero Ritzlas dai Capelli Bianchi, nome datogli a causa del colore dei suoi capelli, nato il 14esimo giorno del mese di Saille 107 primavere prima della grande guerra tra elfi e umani ha vissuto quasi tutta la sua vita nel bosco dove vivono i suoi simili. Con l’avvento della guerra anche lui dovette parteciparvi per difendere la patria dagli uomini, decisi a sterminare la loro razza, credendola infernale. La guerra fu la prima occasione per lui di uscire dalla foresta.Venne inviato in avanscoperta fuori dal bosco per compiere degli atti di sabotaggio e guerriglia tra la popolazione umana. Erano in sette elfi. Una notte mentre percorreva con i suoi compagni una landa desolata già devastata dalla guerra, mentre attraversavano un ponte furono presi in un'imboscata. Uno di loro cadde subito trafitto da una freccia. Ritzlas, mentre i suoi compagni cadevano uno dopo l'altro sotto i dardi degli uomini, decise di tornare di corsa al bosco ma gli fu sbarrata la strada da altri soldati. Per salvarsi si tuffò nel fiume vicino e fece perdere le sue traccie tra i flutti. Era l'unico sopravvissuto del gruppo, ma nessuno lo sapeva. Ritzlas percorse diverse decine forse uno o due centinaia di leghe aggrappato ad un tronco trasportato dall'acqua. Quando si arenò era notte e lui aveva fame. Aveva perso il suo arco, ma non si diede per vinto e con un pezzo di legno e con uno spago di steli d'erba intrecciati se ne costrui uno nuovo, con questo si dirisse verso nord, vivendo di caccia, bacche e arbusti, attraversò diverse foreste. Con il suo arco si allenava tutti i giorni nei boschi, cercndo di colpire foglie cadenti al volo, o rami molto alti, o colpendo bersagli difficili con le sue freccie. Attraversò molti villaggi e paesi umani, ogni volta che scorgeva qualcuno di quella razza si allontanava e cercava di allontanarsi da loro il più possibile, il suo odio verso di loro era troppo grande. Un giorno raggiunse una città, era a nord, non sapeva come si chiamasse. mentre si trovava dietro alcuni cespugli intento a mangiarer alcuni lamponi e mirtilli raccolti quel giorno, sentì arrivare due viandanti che parlavano, conosceva quella lingua, l'aveva imparata durante la guerra, ascoltandoli aveva onosciuto il nome di quella città, Calais, e che lui si trovava attualmente in Francia. Aveva anche sentito che dall'altra parte del mare, un mare che lui da li vedeva dato che si trovava quasi in cima ad una piccola collina, si trovava una grande isola, dove abitavano uomini nemici di coloro ci quali volevano distruggere la sua razza. Decise quindi di intrufolarsi a Calais e con una nave raggiungere quell'isola, della quale aveva scoperto il nome, Inghilterra. Per attraversare Calais si mosse di notte saltando da un tetto all'altro. La parte più difficile del suo piano fu entrare, dove dovette uccidere una delle guardie sulle mura che l'aveva visto e nasconderne il corpo, fatto questo si avviò verso il porto della piccola cittadina di pescatori. saliì su una nava dove si nascose nella stiva. Ritzlas fu fortunato infatti salpò subito il giorno dopo alla volta dell'Inghilterra. L'attraversamento della Manica fu veloce, la nave impiegò un giorno a raggiungere Dover, uno dei porti più grandi dell'isola all'epoca.Qui Ritzlas scese dalla nave, ma mentre scendeva, il capitano lo vide e riuscì a fermarlo. Ritzlas aveva viaggiato come clandestino e il capitano pretendeva il pagamento del viaggio più altri soldi per non spifferare tutto alle autorità del luogo. Ritzlas cercò di fuggire, facendo così gli cadde il cappuccio e il capitano lo vide per quel che era, un elfo. Il suo odio per quella razza era enorme, suo figlio era stato ucciso da un elfo durante la guerra. Prese quindi un arco. Ritzlas era riuscito a divincolarsi e ora era a circa 25 metri dall'uomo. Incoccò la freccia. Ritzlas stava per svoltare un angolo. Scagliò. Ritzlas sentì un profndo dolore alla spalla sinistra, si toccò e ritrasse una mano tutta bagnata di sangue. Sapeva come comportarsi in quella situazione, era addestrato a questo. Corse fin fuori la città verso la spiaggia e lì strappò fuori dalla carne la freccia e la lanciò in mare, strappò parte della sua veste e si fasciò la ferita. Era grave, la freccia era passata vicino al cuore, a Ritzlas servivano cure rapide. Vagò ancora per circa un'ora sulla sabbia quando cadde a terra stanco e morente. Quando si svegliò si trovò nel letto di una capanna, la prima cosa che vide fu un camino acceso. Tentò subito di alzarsi e scappare, ma era ancora troppo debole e si riaddormentò. Al suo risveglio vide davanti a se la faccia sorridente di un vecchietto. Quando Ritzlas stava per aprir bocca, il vecchio lo interruppe e disse:<<Calma, sei ancora debole, ti ho trovato sulla spiaggia mezzo morto, cosa ti è successo figliolo?>>, l'elfo, che si sentiva abbastanza in forze per parlare gli chiese:<<Perchè non mi hai lasciato morire, perchè non mi odi, non sono un uomo>>, il vecchio controbattè subito:<<Anche tu sei una creatura di Dio e meriti di vivere, io non ho paura di te, tutte le creature di questo mondo sono state create dal Signore e non c'è da aver paura di loro, perchè tutto il suo creato è buono>>. Sentendosi dire queste cose l'elfo scoppiò a piangere e come non succedeva da molto tempo si sentì a casa sua. Il vecchietto gli raccontò di chiamarsi Marcus e che era un monaco eremita. In breve Marcus guadagnò il rispetto e la fiducia di Ritzlas che ancora portava in se il ricordo degli uomini come creature spietate e malvagie. Marcus gli aveva fatto capire una cosa importante, tutti non sono malvagi dalla nascita, ma lo possono diventare, e al mondo ci sono persone buone e giuste e persone cattive e terribili, da quel giorno Ritzlas divenne più aperto a tutti e non odiò più gli uomini. Guarito dalla ferita decise di rimanere con Marcus col quale aveva stretto un legame simile a quello tra padre e figlio, Ritzlas lo aiutava a coltivare l'orto e a procurare da mangiare ai due, mentre Marcus lo istruiva su Dio, sulla vita e gli insegnava ciò che bisogna sapere per vivere bene. Marcus aveva un sogno, fondare un monastero in quella zona per aiutare tutti i poveri che vagavano nella pianura. Marcus e Ritzlas si impegnarono a fondo per raggiungere quest'obiettivo. Marcus aveva raccolto diversi seguaci cristiani disposti a vivere secondo Dio, assieme a loro l'elfo iniziò la costruzione del monastero. Nel periodo in cui Ritzlas visse con Marcus lo aiutò in tutto e continuò i suoi allenamenti con un nuovo arco, adesso non si allenava più nel bosco ma ogni tanto vi tornava per nostalgia. Molte volte si allenava con lo scudiero di un piccolo signorotto locale, i due facevano sempre a gara di tiro con l’arco, e quasi sempre vinceva Ritzlas, che allenandosi di continuo, migliorava sempre di più. Dopo sette anni il monastero era quasi concluso, la chiesa, i dormitori e il refettorio erano ultimati, mancavano solo ancora alcuni edifici di minor importanza da edificare quando Marcus, il priore e mentore di Ritzlas si ammalò gravemente. Sapeva di morire prima della fine dei lavori così chiamò a sè Ritzlas, chiamandolo come "figlio". Quando Marcus gli disse che probabilmente sarebbe morto a breve Ritzlas iniziò a piangere e a disperararsi. Marcus lo rincurò:<<Ritzlas, lo sai, ci rivedremo presto, il paradiso è grande e noi ci riincontremremo la, voglio donarti questa>> si tolse la sua collana dal collo e la diede a Ritzlas, dopo di questo diede un bacio all'elfo piangente e spirò. L'elfo ricordò la memoria di Marcus preseguendo i lavori e ultimandoli e serbando sempre nel suo cuore il ricordo di quel monaco che lo aveva raccolto dal baratro della morte e gli aveva ridonato la vita. Compì anche l'ultimo volere del maestro, allestendo una grande biblioteca nel monastero e riempiendola di volumi e libri contenenti il sapere dell'umanità e della religiosità. Un giorno mentre era in biblioteca a leggere una di quei volumi menter passeggiava tra gli scaffali vide un libro, che non aveva mai visto e che non aveva portato lui. Si intitolava "Avalon la mitica isola". Lo lesse, raccontava di un isola al centro di un lago. L'unica nota riguardo alla sua ubicazione era il fatto che si trovasse in Inghilterra. Avalon, era scritto, è un'isola fantastica e mitica dove regna la pace e la serenità. Ritzlas mentre leggeva pensava che quella sarebbe stata la sua vera dimora, lui che voleva la pace e la giustizia. Mentre leggeva ad un certo punto si fermò e lesse un appunto scritto a mano. Riconobbe subito la scrittura, era di Marcus. Capì adesso di chi era quel libro ma mai riuscì a spiegarsi come fosse sopraggiunto nella biblioteca. Era scritto:<<Ritzlas Avalon è una delle contee e lande più belle al mondo è la patria giusta per te, quando troverari questo libro compì l'ultima delle mie volontà, riesuma il mio corpo dalla tomba, cremalo e porgi le mie ceneri in un'urna, recati ad Avalon e spargi le mie ceneri su quella terra benedetta da Dio. Letto ciò Ritzlas sapeva cosa fare. Prese il suo arco, l'aveva fatto intagliare quattro anni prima, era lungo e bello e lanciava freccie di un'indicibile potenza. Ritzlas era un proveto arciere. La sua esperienza è data dalle sue innumerevoli battute di caccia nelle quali ha affinato sensi e mano, riuscendo a beccare un cervo tra le corna da più di cento metri. Quella notte andò a scavare nella tomba di Marcus e riesumato il corpo lo bruciò su una pira funebre di legno e infine depositò le ceneri in un'urna. Montò a cavallo, il suo cavallo si chiama Durin, era stato allevato nelle stalle del monastero, e partì al galoppo in cerca di Avalon. Vagò per tutta l'isola, cercando in bibliotecehe, ascoltando leggende e raccogliendo più informazioni necessarie, quando volendo visitare anche la biblioteca di Barrington vide un lago li vicino corrispondente alla descrizione del lago di Avalon trovata in un libro. attraversato il lago con una barca raggiunse in un isola al centro lì capì di essere arrivato ad Avalon, si fermò su una spiaggia, e decise di liberare lì le ceneri di marcus, su una spiaggia, proprio dove Marcus lo aveva salvato.
Dall’uscita dei suoi boschi in Germania al suo arrivo ad Avalon sono passati 46 anni, ora Ritzlas ne ha 153.


Descrizione fisica:
-Altezza : 1.74 cm
-Peso : 59 Kg
-Capelli : Biondi argentati tagliati molto corti
-Occhi : Azzurri chiari
-Tatuaggi : Nessuno
-Cicatrici : Una sulla spalla
-Abbigliamento: Braghe nere, camicia gialliccia con sopra un gilet
in pelle nera. Sopra porta sempre un mantello colorato
di sfumature che vanno dal verde al marroncino per
mimetizzarsi meglio nei boschi. Molte vorte porta il
cappuccio calato. ha un secondo cambio di vestiti,
composto da pantaloni e camicia verdi con leggeri
ricami in oro. Porta degli stivali neri. Ha una
collana.

Carattere: Buono e leale, non molto scontroso, sempre disposto ad
aiutare gli altri, gentile e non altezzoso, odia i
disonesti e i malvagi, farebbe di tutto per salvare
qualcuno in difficoltà.

Potenza : -1

Resistenza: -1

Agilità : +2

Metri percorribili in un round: 6

Sensi sviluppati: udito, vista, olfatto

Resistenza magica: N/N

Bonus taglia: 0

Capacità di razza: -Scurovisione: +2
-Esperienza Armi Elfiche: +1
-Incanti

Skills di Razza: Doti Comunicative - Sangue Elfico - Patto con la Natura - Mimetismo

Abilità di razza: Resistenza al sonno/charme Liv. 01


Skill Richieste: Esperienza armi da tiro Liv: 1

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Post: 243
Città: RAGUSA
Età: 36
Sesso: Maschile
17/01/2010 17:07

//ehm... la parte iniziale del Bg va molto bene, è dalla seconda parte che la cosa non va molto bene, ossia il riferimento del cristianesimo che va a colpire il tuo PG


Al suo risveglio vide davanti a se la faccia sorridente di un vecchietto. Quando Ritzlas stava per aprir bocca, il vecchio lo interruppe e disse:<>, l'elfo, che si sentiva abbastanza in forze per parlare gli chiese:<>, il vecchio controbattè subito:<>.Sentendosi dire queste cose l'elfo scoppiò a piangere e come non succedeva da molto tempo si sentì a casa sua.



un pianto in cui non mi trovo molto in accordo, sei un elfo, un essere alquanto altezzoso, non ti metteresti mai a piangere davanti a un'altro di un'altra razza, che pergiunta reputi inferiore a te


mentre Marcus lo istruiva su Dio, sulla vita e gli insegnava ciò che bisogna sapere per vivere bene. Marcus aveva un sogno, fondare un monastero in quella zona per aiutare tutti i poveri che vagavano nella pianura. Marcus e Ritzlas si impegnarono a fondo per raggiungere quest'obiettivo. Marcus aveva raccolto diversi seguaci cristiani disposti a vivere secondo Dio, assieme a loro l'elfo iniziò la costruzione del monastero. Nel periodo in cui Ritzlas visse con Marcus lo aiutò in tutto e continuò i suoi allenamenti con un nuovo arco, adesso non si allenava più nel bosco ma ogni tanto vi tornava per nostalgia.



per questa parte posso capire l'intenzione di Marcus di voler professare il proprio credo, ma tu sei un figlio degli Dei nato direttamente da loro, alle parole di Marcus dovresti ridergli dietro, perchè tu sai bene di essere un discendente degli Dei, o meglio della Dea


Quando Marcus gli disse che probabilmente sarebbe morto a breve Ritzlas iniziò a piangere e a disperararsi. Marcus lo rincurò:<> si tolse la sua collana dal collo e la diede a Ritzlas, dopo di questo diede un bacio all'elfo piangente e spirò.



non credi nel paradiso, magari Marcus si, ma tu non credi proprio, sei un essere immortale e ti reputi un gradino sotto gli Dei o la Dea


Ritzlas Avalon è una delle contee e lande più belle al mondo è la patria giusta per te, quando troverari questo libro compì l'ultima delle mie volontà, riesuma il mio corpo dalla tomba, cremalo e porgi le mie ceneri in un'urna, recati ad Avalon e spargi le mie ceneri su quella terra benedetta da Dio



questa parte invece non la capisco proprio, come fa un Cristiano, a chiedere di liberare le proprie ceneri in un'isola dove regna il culto della Dea, dovrebbe ripudiare tale loco e ritenerlo pericoloso e senza senso alcuno

Bisogna quindi modificare tutta la seconda parte riferendola o alla Dea, oppure cambiarla del tutto, per quel che riguarda l'utilizzo dell'arco ci siamo, mi sta anche bene, ma la secoda parte del BG riferente il cristianesimo è da modificare in tutte le sue parti...

Inoltre ti chiedo di cercare l'immagine della collana che vorresti avere perchè dobbiamo provvedere a mandarla agli MdM per ufficializzarla altrimenti è da non ritenersi utile ai fini ruolistici e non potresti ne usarla ne averla

Grazie


Un Elfo non si sarebbe mai tatuato il corpo!
MAI il tempio dell'energia e della forza,
non si sarebbero mai tatuati!!.
Tatuaggio??? roba da Trolls, Orchi, Mannari!!

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