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Il risveglio dei guerrieri danzanti

Ultimo Aggiornamento: 27/01/2010 22:21
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Sesso: Femminile
27/01/2010 18:03

Kishan e Ranger aprono le danze


RIASSUNTO: Foresta di luce. La silvana ormai intenta a piazzar trappole molto semplici a destra e manca quanto meno per poter verificare se i vari passaggi nei punti da lei scelti, riescano a darle più informazioni su eventuali accampamenti. Allo stesso modo il Silvano ranger sgattaiola tra gli alberi durante la sua solita perlustrazione serale.Ancora non è partita l'operazione dei due che cercheranno assieme nel magico bosco per trovare maggiori indizi sui nemici. Tensione e preoccupazione non fanno che alimentare dunque gli animi combattivi e scaltri dei due Quessir che, sentendo rumori, si mettono in guardia celandosi alla vista l'uno dell'altro pensando che forse sia giunto il momento d'incontrare i guerrieri. La kishan tuttavia, analizzata a fondo la situazione, decide di dar dei segni in modo da verificare a chi appartenga la presenza fin troppo silenziosa nei paraggi, Aidan dal suo canto, coglierà in todos le intenzioni della ragazza e si paleserà. Dopo questo machiavellico scontro fatto di astuzia e silenzi infiniti i due si riconoscono e, cominciando a parlare, faran accendere l'uno nel cuore dell'altro l'ardente fuoco passionale e orgoglioso della stirpe dei Silvani. Entrambi sono pronti per cominciare la loro missione. Le danze sono aperte.

COMMENTO: Entusiasmante e logorante. E' stato come giocare una partita a scacchi nella prima parte di role, fantastico l'atteggiamento dei due che sembrano realmente essersi immedesimati l'uno nella testa dell'altro per cercare di smascherarlo.Grazie ancora!



FANNI[[Foresta° ruscello imboscato]]Gli stivali in morbido cuoio son semi immersi in quella fanghiglia che sta tra l'argine del fiumiciattolo e le foglie ammassate in cumuli ai fianchi di quel serpente d'acqua che si snoda tremulo tra il bosco di Avalon. Silenziosa ella non farebbe che passare silenziosa da una pietra all'altra allungando il passo ma senza uscire da un raggio che sia lungo più o meno una decina di metri.Il centro di questo segmento- per amore di precisione- è dato dall'armatura e dall'arco, oltre che dal mantello ch'ella si è levata, con somma gioia delle sue spalle che meno dolenti schioccano molto meno sotto il peso di una leggerissima camiciola. Le maniche arrotolate molto più in su del gomito lascian vedere alcuni solo dei tratti di quel tatuaggio che le copre le spalle mentre ben più visibile è quello che invece adorna il retro del suo collo, giacchè i mossi capelli son raccolti in un'alta coda che guizza a manca e dritta ad ogni sua leggera movenza. Che fanciullina, semplice e, quasi indifesa, nessuno s'aspetterebbe ch'ella entro quelle cervella possa aver una potenza che alcuni di certo bramerebbero.|°°Tutta la parte a sud e quella ad ovest e ancora nessuna traccia.Mi chiedo se le nostre ricerche siano vane.°°| E' disteso il suo volto che però manifesta una nota di velata malinconia sotto quelle abbronzate gote rese più vive dall'effetto del sole che, all'aria aperta, è riuscita a raccogliere in quella lunga sua permanenza in foresta.|°°°Deh!Vano non è sicuro. Almeno sai che non è in quel costone di foresta.°°°|Ribatte acidulo Yscik, mezzo nervoso pure lui, dopotutto son in due che cercano.Tra le mani la sciabola elfica che rigira vorticosa tra le dita.[Ambidestria II] e la cintura che sostiene invece con la mancina.Bizzarra figura, davvero.


AIDAN [Folto, verso torrente] Avanza, il silvano, lieve e agile in quell'ambiente che è quello per cui i suoi sensi e il suo stesso corpo sono stati creati, modellati dalla Dea e dalla natura in secoli e secoli. Leggeri i piedi so posano sul terreno, lasciando che solo la punta si appoggi effettivamente al suolo, controllando prima, con attenzione, di non pestare rami, arbusti, fronde o quant'altro possa fare il minimo rumore. Partito diverse ore prima per il suo giro di ispezione, è ormai prossimo alle propaggini più meridionali della Foresta di Avalon. Il passo è tranquillo, quieto. Non ha fretta, sia perché la fretta non rientra assolutamente nella mentalità di esseri di tale razza, esseri senza tempo e senza età, e poi perché non ha intenzione di perdersi nulla per banale distrazione. Non sono tempi tranquilli quelli, per il loro bosco. Indosso abiti semplici, seppur curati e di foggia estremamente pregiata rispetto a quelli comunemente indossati dagli esseri dell'umana stirpe. Un paio di pantaloni beige, una camicia verde sulla quale si intrecciano sottili ricami. A coprire il tutto un largo mantello scuro, adatto a confondersi nelle ombre della notte. Al fianco sinistro la lunga elfica, stretta alla cintola, sulle spalle la faretra ed in mano, già teso e pronto ad ogni evenienza, l'arco corto. Lieve inizia a percepire, alla sua sinistra, lo scorrere del torrente, verso il quale inizierà a dirigersi, guidato dalla candida luce lunare. Più che sufficente alla sua vista elfica, seppur insufficente, probabilmente, per la maggior parte delle altre creature che abitano Avalon.


FANNI[[Foresta° ruscello imboscato]] Si alzerebbe in obliquo il braccio destro dell'elfo con punta rivolta verso l'alto e filo esterno, la lama elica mentre il gomito piegato a 45° si fletterà tanto da permettere il movimento. Librandosi secco nell'aria poi scende come una ghigliottina la spada, fendendo invisibili guerrieri d'aria.|°°Ma non è sufficiente, Drak. Lo sai.°°|Son ispide le sue parole che nella di lei mente risuonano incredibilmente indurite dalla pronuncia della draconica lingua. Non un suono a parte il ruscello gorgogliante, non uno: solo profumi e pensieri che si uniscono tra loro come i contorti rami dell'edera si unirebbero tra loro.Inspira e gonfia il petto femmineo sentendo definitivamente sferzate d'aria calda entrarle sin dentro ai polmoni. Nelle sue vesti parrà quasi irriconoscibile, troppo semplice, veramente, meno sfarzosa e meno vestita d'arme del solito. Concentrandosi va a rivedersi davanti a se i punti ove lei stessa ha piazzato delle piccole trappole. Trappole innocue che le servano solo per verificare che il passaggio su quei punti sia simile e che dunque possano condurla all'eventuale accampamento nemico.|°°Bisognerà ricontrollarle quanto prima.°°| |°°°Perché tu credi che siano così stupidi?S?Senti un po' cavaliere delle mie scaglie, che fossero stupidi, era un dato di fatto poiché tutto il coraggio e tutta la stupidità umana ci vorrebbe per attaccare avalon ma penso-temo-che per queste evenienze siano preparati e non inermi.°°°| Non lo bada nemmeno l'elfo, non adesso che solamente espirando già avverte un cambiamento nell'aria: una scia di un profumo, un battito, qualcosa, insomma, che le fa drizzar le orecchie. Alza nuovamente la spada dunque, ritornando sui suoi passi verso l'armatura. La lama della megil gwa con punta rivolta verso l'alto, impugnata dalla destra man, s'erge arcuata con filo rivolto all'esterno cosicché essa sia tagliente e pronta .Piegata di 20° rispetto al braccio destro flesso e leggermente portato in fuori permettendo così un'apertura migliore all'arto dell'elfo.Il battito del suo cuore accelera.Perchè quest'ansia improvvisa?Ansia?No. che ansia!Fremito…magari riuscisse a scoprire qualcosa dopo tutto questo tempo.

AIDAN [Folto, ruscello][Volto coperto] Non è stolto il silvano, neppure disattento. madre natura lo ha dotato di tutto ciò di cui può aver bisogno in un ambiente simile. e l'allenamento imposto dai rangers e la lunga pratica con quei luoghi non ha fatto che rendere ancora più spiccate queste tendenze naturali. Una lieve impressione, mentre si avvicina al torrente, un'impressione che mano a mano si fa più forte, ma che all'inizio non è che un vago sentore, come se ci fosse qualcosa di non esattamente regolare in quell'ambiente già molte volte visto e vissuto. Cammina, se possibile, ancora più cautamente, prendendo a dirigersi in maniera più decisa verso il corso d'acqua. Allo stesso tempo cercherà un punto il più possibile celato alla vista. Se, come normalmente avviene, il punto in cui i trova l'elfa e vesro il quale ora si dirige, è più infossato rispetto alla riva su cui si muove lui dovrebbe ricevere aiuto dalla stessa conformazione del suolo e dagli arbusti che formano il sottobosco. Per questo flette le ginocchia, piegando al contempo la schiena, sì da avanzare cauto e basso. Giunto nei pressi del luogo si fermerà. Immobile, cercando riparo tra le fronde, al fine di mimetizzarsi quanto più possibile e dare ai suoi sensi il tempo di realizzare al meglio la situazione. L'arco è impugnato saldamente nella sinistra, ma ancora non pone mano a freccia alcuna, forse per paura di rendersi troppo visibile con un simile movimento, necessariamente ampio. [Mimetizzarsi liv.1]


FANNI[[Ruscello°bosco]] La sensazione, ben più forte di una qualsivoglia emozione si avvale completamente della mente dell'elfo.[[Sensi del drago]] Più affilata la sua concentrazione come se qualcosa la stesse attraversando rapidamente e incisivamente.Si porterebbe fuori dalle scivolose rocce del ruscello dopo averne raccolta una umidiccia e non troppo grande con la mano sinistra. Con un balzo lieve si porterebbe ora vicino all'armatura ove, poggiato sopra v'è il lungo arco. Una fugace occhiata e mentre ancora inspira l'aria ne avverte la frizantezza quasi, trasparente, delle sensazioni stesse emulate dal silvano che-ancora fuori dalla portata della gemmata- si nasconde nel folto. Un passo ancora, poi altri due portandosi dietro un albero alto e dal fusto particolarmente rugoso e grosso, coperto alla base da dei pungenti cespugli. Si blocca lì dietro. Silenziosa e gatta nei suoi movimenti oltre che nei suoi respiri, quasi contati. Non sa bene dove sia il possibile nemico così la sua posizione, di già abbastanza sfavorevole non le vien incontro. Avvicinerebbe dunque la lama alla sua spalla richiudendosi in sé così da celarsi meglio tra le foglie. Non ha paura ma vorrebbe sicuramente poter conoscere molto di più di chi stia nei suoi dintorni rendendole la serata decisamente più movimentata.|°°°Ti ha fregato. Vedi di riprenderti o ti vedrai costretta ad utilizzare i miei poteri…°°°| |°°E' silenzioso. Conosce il bosco probabilmente o non si avventurerebbe senza un motivo…. soprattutto..è solo. Il terreno è neutro sia per me che per lui…nonostante la mia posizione conosco piuttosto bene la foresta, soprattutto questa zona.°°°|Non si lascia intimorire così, abbassandosi e posandosi addosso al tronco, il braccio sinistro, piegandosi, andrebbe a far un movimento di lancio oscurato dalle fronde dei cespugli alla base dell'albero, cresciuti piuttosto bene giacchè- quand'ella è levata in piedi- essi le giungono sin al bacino. Parte così il sasso bagnaticcio andando ad urtare, una decina di metri alla destra dell'elfa, il tronco di qualche arbusto, cadendo poi sordo a terra.Aspetta risollevandosi in piedi così da aver maggiore agilità nelle gambe.

AIDAN [Folto, pressi torrente][Volto coperto] Rimane immobile, saldo nella sua posizione raccolta, con l'arco sempre impugnato. Non muove un muscolo, sebbene tutto il suo corpo sia teso e pronto a scattare in qualsiasi momento. Non ha timore alcuno, non trema il suo respiro regolare, nonostante non possa ancora dire chi sia quella presenza nuova in quella parte di foresta. Forse uno di quei dannati manigoldi che hanno attaccato l'isola. Forse qualche essere che s'è semplicemente perso, forse ancora, più semplicemente, un suo confratello di ronda come lui. Quale che sia la soluzione non pare eccessivamente nervoso e, sotto alla sciarpa che ne copre in buona parte il volto, i tratti sono rilassati e perfettamente impassibili. Non si muove nemmeno quando, cosa di certo curiosa, percepisce il cadere di un sasso a pochi metri da lui. Mossa prevedibile, forse rischiosa. Quello che è sicuro è che anche l'altro s'è accorto di lui. Piuttosto che mostrarsi o agire allo scoperto il silvano preferisce affidarsi alla sua natura, alle sue capacità innate. Si rilassa, cercando al contempo di espandere le sue percezioni fino a confonderle con quelle dell'ambiente circostante. Potrà così, senza compiere alcun movimento, entrare in contatto con l'ambiente che lo circonda, stabilire con i suoi multiformi elementi un contatto che è anche emozionale, empatico. [Skill di razza: Patto con la natura]. E quasi con sorpresa si accorgerà che, chiunque sia il suo ''avversario'' esso non è considerato una minaccia dall'ambiente che lo circonda. Anzi. Tutto è straordinariamente tranquillo, niente sembra far presagire una minaccia di sorta. Quasi piacevole quella relazione empatica con la foresta e quell'essere che è ancora sconosciuto ma, senza dubbio, fa parte di quelle stesse creature che della foresta sono figlie. Ancora non si muove, ma inizia a rilassarsi un poco, sebbene preferisca attendere lo svolgersi degli eventi per un po'.

FANNI[[Ruscello°folto]] Un'ideauzza balza alla mente dell'elfa. Un'idea che quasi l'abbaglia. [[Sensi del drago]] Socchiudendo gli occhi per guardarsi attorno senza però ruotare il volto, tenterebbe quanto meno di avvertir nel migliore dei modi quelle vibrazioni che giungono direttamente dal corpo di quello che si muove come lei tra gli alberi:o meglio, colui che più non si muove, ben celato da tutto. Lasciandosi avvolgere dall'empatia naturale che la caratterizza grazie a quell'affinità dei boschi permane silenziosamente ferma nelle sue spalle.Prova a cercare non solo con il pensiero,ma con il corpo, con cuore con ogni singola parte di sé tutto ciò che la possa condurre a lui, o lei. Annussa l'aria che sì, si fa più profumatamente densa verso le sue spalle. |°°Buona caccia, Yscik.°°|Ruggisce entro le sue cervella il grottesco grido di orgoglio ed impeto della fiera.|°°°A te, piccola Drak ana.°°°|[radici intrappolanti] Si spalancherebbero gli occhi di lei mentre è alla madre natura stessa a cui fa affidamento. Cerca di pensarsi radice: non sa nemmeno lei dove vorrebbe andare a colpire, quello che è poco, ma sicuro è che vuole prima di tutto scoprire se si tratta o meno di un nemico.La guerriglia, così come la guerra e il combattimento esalta la personalità della silvana che, come tutti i suoi consanguinei, si fa prendere dall'entusiasmo diventando predatore temuto. Vorrebbe far sì che quattro radici, non troppo grandi, ma nemmeno troppo invisibili, si possano lievemente muovere dal terreno e dalla loro posizione. Motivo piuttosto semplice. E' tutto straordinariamente tranquillo sicché ipotizza che chiunque vi sia oltre quei cespugli ormai conosca realmente bene come muoversi tra fronde e foglie scricchiolanti. Così verso i punti cardinali tenterebbe a quindici metri di distanza di farle rialzare, quanto basti per far avvertire un tremolio leggero al terreno. Di proposito certo poiché nel caso si rivelasse amico, dunque potrebbe sicuramente placarsi l'animo di lui capendo che sì, ella è un elfo difficilmente nemico di avalon.Se invece fosse il nemico, allora tutto cambierebbe, i rumori ai quattro punti dovrebbe mettere in guardia il valoroso che si dovrebbe dunque porre la domanda sul quanti siano effettivamente presenti in quel loco.Una sorta di partita a scacchi, i due elfi se la giocano silenziosamente e discretamente.

AIDAN [Folto, pressi torrente][Volto coperto] In quello stato di perfetta fusione con la natura e con lo spazio che lo circonda non può, con evidenza, non accorgersi di quanto la Quessir sta tentando di fare. Tanto più che fugacemente, quasi un >> lieve dipinto che per qualche istante si tinge di colori nella sua mente, quell'intersecarsi del suo spirito con quanto lo circonda gli permette di vedere una breve immagine del torrente, del terreno intono e, ovviamente, di quelle curiose quattro radici che salgono in maniera innaturale dal terreno. Seppur in un breve lampo quell'immagine si dissolverebbe, lasciando solamente un'ombra stamapta sulle palpebre dei suoi occhi chiusi, sa quanto basta. Tira un sospiro, lieve, come a rilasciare una tensione a lungo trattenuta. Prima di uscire allo scoperto si abbasserà la sciarpa, insieme con il cappuccio. Si perché solo una stirpe può controllare in tale modo le forze della natura, solo a qualcuno è concessa una simile fratellanza con il bosco. Un Taur Quessir. E non si va a volto coperto davanti ad un fratello di razza, chiunque esso sia. [ 'Quel undome, Mellonamin, chiunque tu sia...] Dice solo, rcon la sua voce lieve e musicale, rimanendo immobile..


FANNI[[Ruscello° albero]] Il volto estremamente rilassato dipinge uno sguardo perfettamente neutro alla kishan che, sicura e stante, fa la cosa più semplice che possa riuscire ad un elfo: sta in silenzio e medita. E' la potenza che perviene dalla pace e dall'empatia del luogo.Le braccia seminude della donna risplendono sotto la luce della luna che filtra dalle foglie degli alberi, i capelli raccolti le scendono sfiorando appena la spalla sinistra e il volto ovale e sottilissimo sembra essersi paralizzato. La man sinistra è poggiata alla corteccia di quell'albero che la sostiene: ne sente la consistenza, l'umida e friabile terra accumulatasi grazie al muschio e pure avverte i tremuli rumori di radici che si muovon sotto i suoi piedi. Sono minuti di interminabile silenzio quelli che passan tra i movimenti aggraziati e sinuosi delle radici e i gesti palesemente più rumorosi del quessir. Abbassa gli occhi, guardando l'erba piegata e smorzata sotto il poco suo peso. [[Sensi del drago]] Socchiuderebbe poi le palpebre andando a sorridere, impercettibilmente, abbozzando una mezzaluna sbieca su quelle sue labbra sottili.|°°°Salva per un soffio.°°°| Rimbrotta il simbionte che- non sembra eh,- ma sarebbe stato realmente pronto ad un combattimento, fiero ed orgoglioso della fanciulla che gli è sotto protezione.]]Mae gowannen, fratello.[[ Una risposta garbata mentre allora la lama della spada, ruotata, andrebbe a fissar il riflesso alle spalle di lei così da veder chi mai si trovi sulla sua stessa strada. Solo il taglio dei suoi occhi che, eventualmente l'elfo guardasse proprio l'arma elfica messa in luce dalla gemmata, potrebbe scorgere. ]]Degno figlio della foresta, quessir.[[ Se ne avvede in un secondo momento che quella voce è la medesima del compagno che la seguirà in perlustrazione quanto prima.

AIDAN [Folto, torreente] Si rialza quindi, drizzando la schiena, distendendo le gambe. E con calma, arco alla mano, prende ad uscire dal suo nascondoglio. Non c'è più bisogno di celarsi, ora. Nonostante tutto non può evitarsi una piccola smorfia di sorpresa, appena un inarcarsi di sopracciglia su quel volto finemente disegnato, nel riconoscere quella voce. sorpresa ma allo stesso tempo soddisfazione, come se quella silenziosa lotta che era avvenuta tra loro e, soprattutto, lo scoprire l'identità del suo avversario, gli desse un certo piacere. [ Un degno figlio della foresta che si è imbattuto in qualcuno di altrettanto abile, Fanni.] Pochi passi, lievi, attenti ma allo stesso tempo rapidi, quelli che lo portano a scendere il lieve pendio che conduce al letto del torrente. Non può vederla ancora completamente, data la sua posizione ancora celata, ma di certo non ha bisogno del conforto della vista per essere sicuro dell'identità di colei che si trova davanti. Nell'osservarlo, invece, l'elfa potrà forse notar qualche differenza rispetto al loro incontro precedente. lo sguardo più acceso, combattivo, come se la tensione avesse risvegliato qualcosa nel suo animo che la volta precedente era rimasto accuratamente celato. Le movenze decise, sicure, come di chi conosce bene l'ambiente in cui si muove. Soprattutto le armi che si porta appresso non dovrebbero passare inosservate alla draconica, colei che al loro incontro precedente l'aveva in un certo senso ripreso per quel suo vezzo d'andare in giro senza armi in un periodo tanto cupo per l'isola. Ma mentre la volta prima non era che un silvano al Tor, ora è un silvano, ranger e in perlustrazione nel suo bosco. [D'altro canto non posso che dirmi sorpreso di incontrarvi in un luogo tanto solitario.. Avete per caso deciso di iniziare le danze senza di me?] Il tono è tranquillo, pacato. Il suo non vuol essere un rimprovero di certo, sebbene la serietà sia massima in quella voce che pare lo specchio dei suoni che li circondano. Lo scrosciare delle acque sui sassi, lo stormire delle fronde, i suoni prodotti dagli animali notturni.


FANNI[[Ruscello°Scoperta]] Lasciando il contatto con l'albero si porterebbe avanti di qualche passo, così da mettersi sotto la luce di quel fascio di pallida luna che penetra illuminando il corpo della silvana. Magrolina, veramente indifesa nell'apparenza, eppure i muscoli che si nascondo sotto quei pantaloni le permettono movenze che altri si sognerebbero, senza contare la sua arma più forte in assoluto. La mente dell'alato agganciata alla sua, inesorabilmente forte e saldo come legame. Lasciandosi vedere muoverebbe il volto in direzione dei rumori, impercettibili per chi non n'è abituato, di un figlio della silvana stirpe. Farebbe riposare la spada entro il suo fodero e poi, lascerebbe ambo le braccia sciolte lungo i fianchi, le gambe flesse poiché la sinistra sembra essersi alzata di proposito di qualche centimetro per poggiarsi su di uno spuntone di bagnata roccia. Gorgoglia sofferente il fiumiciattolo tutto sporco e non più cristallino come un tempo. Alle sue spalle armi e armatura posate a terra. Null'altro oltre al suo ramingo spirito solitario ad accompagnarla in quella missione in foresta.]]Un tempo non ci sarebbe stato bisogno di tutto ciò. Sarà meglio riportare ordine anche nella selvatica foresta, che le regole che vegliano su questi boschi tornino a vigere senza la mano esterna di qualcun altro.]]Qualcosa ho fatto. Non me ne vogliate, i tempi stringono e ho solamente dato una buona controllata nella parte più a sud della foresta. Devo ammettere d'essere amaramente delusa da queste ricerche che stan fruttando poco niente.[[ Scuote la testa vaga mentre piano si rialzerebbero le verdi iridi sul volto del ragazzo dalle orecchie puntute. In quella conca erbosa si son raccolti i due quessir. Mossa sciocca?No, sono abbastanza furbi e attenti da potersi permettere un fatto del genere pure se la posizione, ora come ora, di certo non gioverebbe in caso d'un improvviso attacco.

AIDAN [Folto, torrente] Così come lei potrebbe accorgersi di qualche differenza nel suo modo di agire e di essere, il ranger non può non notare come lei, senza tutta quella ferraglia indosso, appaia decisamente diversa. [Non c'è che dire, la vostra bellezza ne guadagna enormemente, quando non vi travestite da nano...* Difficile stabilire il verso significato di quella frase, a metà forse, tra una battuta, un complimento ed una reale constatazione. Posa lievemente, per qualche istante, gli occhi sull'armatura, smontata e in pezzi al suolo. Poi leverà nuovamente lo sguardo su di lei, con calma. [Capisco. Beh, avete fatto sicuramente bene, anche io come vedete non disdegno qualche.. passeggiata.. nei dintorni*. Avanzarà ancora di qualche metro, andando a coprire interamente la distanza che li separa, ora che può individuare con esattezza la sua posizione. Il passo è sicuro anche nei punti in cui, a causa dell'acqua, il suolo si fa più scivoloso o infido. [Comunque preferirei che non vi inoltraste così tanto nel folto da sola. Non credo che abbiate bisogno di essere difesa..] aggiunge, accennado alla spada che lei va rinfoderando [Ma non sappiamo quanti siano i nostri avversari, ne dove siano. Senza contare che la foresta riserva molti altri pericoli di cui nemmeno io sono, a tutt'ora, assolutamente a conoscenza]. Non sa quanto lei sappia delle stranezze avvenute in quei luoghi prima dell'attacco, ma lui conosce abbastanza quelle storie da non mollare la presa sull'arco, sebbene ora il sinistro braccio sia tenuto perpendicolare al terreno, perfettamente disteso lungo il fianco.



FANNI[[Ruscello°foresta]]Bloccata così dov'è osserverebbe silenziosa la discesa lenta e aggraziata dell'elfo. Non una parola in più sin quando egli non sarebbe ad una distanza più ravvicinata. Il suo sguardo osserva e studia, meticoloso, gentile e curioso ma certo non preoccupandosi di una normale indiscrezione che di tanto in tanto potrebbe innocentemente prender il sopravvento nel riflesso dei suoi occhi.Si sente decisamente a suo agio in quelle sue vesti comode e leggere che possano farla vedere così per com'è. Affascinanti ambo i corpi dei due che presenterebbero tatuaggi sparsi, semi visibili perché nascosti dai vestiti, eppure per chi se li potesse trovar di fronte inutile dire che la vista non sia ghiotta per la bellezza semplice e di buon gusto nei lineamenti dei quessir.Sorride poi con alzando le sopracciglia compiaciuta in parte e in parte divertita. Un divertimento che non ha nulla a che fare con quello che un comune umano paleserebbe: esso è più contenuto, più altezzoso forse ma decisamente abitudinario per un elfo che sia abbastanza degno di chiamarsi tale.]] In realtà con quell'armatura il mio intento era quello di emulare un draconico cavaliere.[[Flette la testa ora socchiudendo le labbra prima di riprendere.]] Vedo che non ci sono riuscita affatto dunque.[[Non c'è bisogno che essa replichino un complimento come di norma farebbero i comuni sketn're. Non è necessario poiché è da altri modi che permettano ai quessir di capire se entro loro vi sia affinità, ribrezzo, affiliazione, ammirazione o quant'altro.|°°°Aggiungerei un scegli bene dove fare le tue soste, Kishan. Questo avvallamento avrebbe potuto costarti caro.°°°|Cerca geloso di riprender la sua posizione di consigliere fidato. Già gli puzza il nuovo venuto perché- si, difficile ammetterlo- ma il venerando rappresentante non esiterebbe, se potesse, saltar indosso a chiunque provi ad allungar una mano verso il corpicino della sua zaffirea elfa.]]Si, lo so.[[ Questa volta però si fan più strette le spalle e tutto l'orgoglio delle terre irlandesi d'lefica nascita s'aizzerebbe entro lei, prorompendo sicuro ed acerbo dalle sue labbra.]] Non l'avrei fatto se a seguir la causa dell'amata foresta-e quivi una venuzza amara andrebbe a calcar la mano su tale parola-vi fossero tutti i nostri confratelli e non solo i pochi che ancor han fegato e coraggio da metter al servizio dell'isola.[[ Ritace, questa volta fermandosi con gli occhi su quelli di lui.Un ricordo comincia pian piano ad affiorare e improvvise urla dentro le sue cervella scuotono le membra della silvana che non potrà reprimere un lieve sospiro.Se le ricaccia in testa, lontani dagli avvenimenti presenti. Non ora.

AIDAN [Folto, torrente] Alza le spallucce, con grazia, al primo dire di lei, rispondendo sullo stesso tono, quasi che si trattasse di una sorta di gioco. [Non lo so, non è ame che dovete chiederlo. Prima di conoscere voi non ero solito trattenermi con Cavalieri di qualsiasi specie...]. Probabilmente, se lo vedesse ora qualche confratello, rimarrebbe quanto meno sorpreso da quella pacatezza priva di quell'altierità, disprezzo o, più comunemente, indifferenza, che propina indistintamente a tutti gli esponenti dell'umana stirpe e a incroci vari. pare invece che sia a suo agio di fronte alla quessir, come se traesse addirittura piacere dalla di lei presenza, lui tanto noto per il suo essere decisamente solitario. Alle parole di lei non risponderebbe altro che con un lieve sbuffo, come di rassegnazione. Poi, con calma, prenderebbe a parlare. [Raccontano, alcune delle molte storie che ho avuto l'occasione di leggere o sentir raccontare nella mia vita, che proprio in questa foresta vi fosse uno splendido albero, un albero immenso, dimora e regno delle genti del nostro clan. L'albero della Vita. Una sorta di città in cui i silvani vivevano sotto la guida del priprio re, lottando per difendere la foresta da qualsiasi attacco. Nulla di tutto questo è rimasto oggi.. anche se, sono sicuro di ciò, l'Albero della Vita sia ancora lì, ad attendere il ritorno dei Taur Quessir. Voi parlate di tutti i nostri confratelli. Io vi ripeto, non senza un certo dispiacere, che io non conosco altri che voi.]. Alla fine di quel discorso, come se si stupisse egli stesso di quanto detto, non essendo abituato a pronunciare più di quattro o cinque parole in tutta una giornata, aggiungerà, non senza lieve vena di ironia.. [Voi tirate fuori un lato di me chiacchierone in maniera oltremodo noiosa, Fanni, spero in futuro non abbiate timore d'interrompremi in casi simili...]. Lieve, rilassato, perfettamente al suo posto in quella situazione.


FANNI[[Ruscello° folto]] Le voci l'assalgono orripilanti e pure le immagini, flash d'orrende avventure, si fanno largo nei suoi pensieri. Si aggancia dunque alla sua volontà di riuscir a spostare l'attenzione ove ella decida che ve ne sia necessità. Parla allora con il quessir dai biondi capelli.]]Sono riuscita a raccogliere una sola altra pattuglia. Ser Tendrius e un nuovo elfo si sono uniti alla causa. Non è molto ma entrambi sono degli abili combattenti in oltre…sono areldar.Assieme potranno avere un'empatia più marcata… come la nostra.[[ E' altrettanto pensierosa quando si avvicinerebbe all'elfo guardando i segni sulle sue guance in parte nascosti dalla sciarpa lanosa.Si rizzittisce poi, pure se la sua intenzione sarebbe quella di andar a fare una domanda a colui che le sta difronte. Serena ode la melodiosa articolazione delle sue parole sciogliersi gradualmente narrando alcuni fatti particolarmente curiosi per la gemmata.L'albero della vita.Si, un desiderio comune a tanti.]]Con tutto questo tafferuglio, l'albero della vita, sarà diventato albero di morte e infelicità se nemmeno possiamo più difenderlo e proteggerlo. La storia,Aida, la facciamo noi, oggi, nel presente, per quanto splendore vi potesse essere nella vita dei silvani di quel tempo, oggi non è più così.[[ Scuote la testa.]]Io ho la fortuna di conoscerne altri due. Due miei confratelli, entrambi quessir proprio come noi. E' innegabile tuttavia, che tutto quello ch'era oggi non è più . Se c'è l'albero della vita, allora attenderà, senza fretta. Come possiamo permetterci di pensare all'albero della vita se poi è la foresta intera che brucia?[[ Una constatazione tutto forche gaia o felice. Solo un sorriso al quessir e a quelle sue ultime parole che sì, suonano decisamente diverse dal solito alle orecchie puntute della kishan.

AIDAN [Folto, torrente] Un lieve sorriso, quasi un poco beffardo, nel sentire il nome di Tendrius, sebbene non abbia la minima idea di chi si tratti. Quello che lo fa sorridere lievemente è il clan di appartenenza degli altri due elfi.. [Areldar..] sussurra con un tono che, nonostante tutto, sembra proprio voler dire *Si.. di quelli ne ho visti più d'uno..* e forse anche, ma qui sarebbe spingere troppo in là l'interpretazione.. *speriamo non si perdano nella foresta...*. Allo stesso tempo, complice anche l'avvicinarsi di lei, fisserà gli occhi sul volto della silvana, a studiarne la prefezione dei tratti e cercando proprio quelli che la contraddistinguono in particolare dai loro cugini allampanati. Un lieve sorriso a glissare sulle questioni ''empatiche'' da lei accennate. Deciso invece il tono quando si tratta di rispondere alle questioni inerenti il loro clan. Non sprecherà il fiato in tanti giri di parole, questa volta, dritto come una lama verso il punto del discorso. [Avete ragione. Siamo noi che dobbiamo costruire una nuova storia. e io ritroverò quell'albero, fosse solo per rifugiarmici in solitudine quando la compagnia di chi non appartiene al nostro sangue dovesse essermi particolarmente sgradita]. Il suo tono è assolutamente serio, gli occhi illuminati da una fiamma di orgoglio, di fierezza. La fierezza nell'essere parte di una simile stirpe, la fierezza dei guerrieri della foresta. [E state tranquilla, userò fino all'ultima goccia del mio sangue per spegenre quei fuochi, se sarà necessario]. Una decisione che parrebbe insospettabile a molti, che lo conoscono solo superficialmente, l'istinto del sangue che esce, seppur venga spesso sepolto sotto una parvenza di indifferenza e pacatezza. [Ritenete che sia ora di iniziare a fare sul serio? Sono con voi. iniziamo anche questa notte stessa, non usciamo più dal fitto fino a quando non ne avremo tratto qualcosa. Sono pronto anche subito].


FANNI[[Ruscello°folto]]Non le sfuggirebbe quella velata ironia che contraddistingue la presa di posizione dei silvani rispetto agli areldar, nettamente più "civilizzati" degli elfi dei boschi, diversi soprattutto in tradizioni e aspetto: più slanciati, meno selvaggi, immortali.]]E' quello che temevo pure io ma mi voglio fidare. Non riconosco altre autorità al di fuori del mio signore, Aidan, voglio solo fidarmi-per quanto mi sia possibile- della scelta ricaduta sul nostro rappresentante in sede di consiglio.[[Si, avere uno stuolo di silvani in questo caso sarebbe stato di gran lunga più utile, ma come potrebbe rifiutare la mano di due fratelli che quantomeno si sono presi, come loro, il soverchiante peso di questo compito sulle spalle?Se prima con archi e spade non si erano affrontati apertamente, ora è sempre a parole che i due paion in qualche modo battersi non come avversari ma come fratelli.Annuirebbe dunque pure s'ella ben sa di non poter mai essere sola, in ogni caso.|°°°Sarà solitudine nei confronti dei quessir forse, ma non di certo sarà malinconica con me nella tua testolina°°°|Sbuffa nelle sue orecchie e nell'immaginaria sua mente è il muso scaglioso di Yscik a sfiorare la spalla sinistra della silvana.]]Non sarà l'orgoglio dei guerrieri danzanti a mancarvi, Aidan. Sia esso assopito o quant'altro, state pur certo, esso riaffiorerà, più violento e impetuoso di prima.[[Certezze provocate da quel alimentarsi a vicenda dei sue consanguinei.|°°°La miglior difesa…°°°||°°..è l'attacco?°°||°°°No, è il coglierli di sorpresa.°°°|Sussurri e sorrisi mesti.]]Con prudenza, si può iniziare quando si vuole.Spetta a noi decidere se muoverci proprio ora che le ombre son calate o piuttosto il mattino. La notte ha i suoi pro e i suoi contro tanto quanto il giorno. Ma se son fuochi quelli che dobbiamo spegnere, allora li vedremo meglio la notte.[[ Si scosta il passo della silvana mentre le gambe, con un balzo andrebbero a portarla vicino all'armatura.Raccoglie il corpetto, sostenendolo con le mani, guardando l'opaco metallo risplendere schiuderebbe un'ultima volta le labbra. Decisa.]]Credo sia bene che i guerrieri danzanti, aprano le danze quanto prima.[[Un sorriso, il solo ed unico che potrebbe caratterizzare una silvana fanciulla che ormai ha preso una decisione.Lo stesso ardore negli occhi di Fanni e Aidan.

AIDAN [Folto, torrente] Piega appena il capo, lievemente, da un lato, alle parole di lei, pensoso quasi. Ma non è riflessione quella che brilla nei suoi occhi. Bensì azione. [No, non è una scelta tra notte e giorno quella che vi propongo ora]. Seppur con il massimo rispetto, all'allontanarsi di lei cercherà di raggiungerla, di metterlesi davanti e di fissarla negli occhi. [Quello che vi propongo è una caccia che non conosca soste, che non sappia mai il significato della parola ''tregua''.Di giorno così come di notte, frugando ovunque alla ricerca di una pista utile. Sicuramente potremmo essere maggiormente utili alla nostra causa lasciando le nostre rispettive abitazioni per il tempo necessario]. La foga delle parole, la loro decisione, contrastano forse con il tono gelido con cui vengono pronunciate. Il tono del cacciatore che non prova pietà alcuna per la sua preda. Vorrebbe toccarla, stabilire un contatto più stretto con lei, quasi per farle sentire anche in quel modo, attraverso un contatto, quanto la sua determinazione sia vera, genuina. D'altro canto da tempo meditava quella soluzione. Probabilmente l'avrebbe presa comunque, anche da solo. Si trattiene però, ferma la mano e poi, quasi che si fosse accorto dell'avventatezza del suo gesto a fatica interrotto si volterebbe, allontanandosi di un paio di passi in direzione del folto. [Di certo non sono così stupido da pensare che non abbiate prima qualche affare da sbrigare alla Loggia dei draghi, prima di una simile partenza. Ne dovete sentirvi obbligata ad accettare la mia proposta]. La sciarpa vien tirata sul viso, così come il cappuccio a coprire il capo. [Lasciate per me un messaggio dietro la sacra fonte, quando sarete pronta, sempre che decidiate di venire]. Quindi prenderà ad allontanarsi, con passo tranquillo, ombra fra le ombre, lasciando dietro di se una sola, ultima frase, prima di scomparire del tutto dalla vista di lei. [E mi raccomando, state attenta. Sul serio. Non ho la minima intenzione di perdere una Taur Quessir, ora che so che esiste ancora qualcuno con quel sangue nelle vene]. Silenzioso va, lungo le segrete vie che attraversano la foresta, conosciute solo ai Rangers.






Sine actio summus orator esse in numero nullo potest

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Post: 28
Città: SALUZZO
Età: 37
Sesso: Maschile
27/01/2010 22:21

Mamma quanto siamo belli insieme... ghghghg..
Grazie a te per la ruolata.. alla prossima!

Aidan Uth'Lehemen
Il fu indiscusso dandy della CdV
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