Il problema dei 3 corpi: Attraverso continenti e decadi, cinque amici geniali fanno scoperte sconvolgenti mentre le leggi della scienza si sgretolano ed emerge una minaccia esistenziale. Vieni a parlarne su TopManga.
 
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Un po' di elfi ed una ranger pasticciona.

Ultimo Aggiornamento: 04/02/2010 14:04
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03/02/2010 18:43

Serata ad alto tasso d'elficità
RIASSUNTO BREVE ED ESTREMAMENTE CONCISO.
In foresta Fanni e Aidan, impegnati nei loro giri di perlustrazione, si imbattono in Lisirya che cerca di farsi ammazzare da Naira. Aidan interviene per salvare la consorella da qualche spiacevole conseguenza a seguito dell'incontro. Risistemata la faccenda Aidan consegna una missiva per il Signore dei Boschi a Lisirya e ognino se ne va per la sua strada. Da tutt'altra parte due elfastri magozzi vengono a fare un giretto in foresta e qualcuno inizia a dare i numeri..

LA RUOLATA

AIDAN [Folto] L'ennesima notte è scesa, sulla ricerca dei due elfi. Anche per questa notte la luna si alza sui loro capi, senza che il giorno abbia portato a nulla. Si ferma, il silvano, guardandosi intorno con grande calma ed attenzione. I sottili raggi della luna sono più che sufficenti per permettere al ranger si scorgere quel che lo circonda [Visone crepuscolare], ma non pare notare nulla di particolare. I soliti suoni della foresta, i versi sempre uguali degli animali notturni, che proprio ora iniziano ad uscire dalle tane in cui hanno trascorso la lunga e soleggiata giornata. Solo la presenza della Quessir al suo fianco spezza l'apparente normalità della situazione. Non si è ancora abituato del tutto a quella presenza che lo accompagna ormai da giorni nella perlustrazione. Si volta verso di lei, con calma, proferendo parola per la prima volta da qualche ora.. *Nulla.. * dice solamente. Non indossa il mantello, il silvano. Non ne ha bisogno dato il clima sempre mite dell'isola. Solo un paio di pantaloni ed una camicia, di taglio semplice seppur finemente ricamati. Al fianco sinistro è legata la lunga elfica, mentre al gemello porta il pugnale della medesima fattura. L'arco, quello corto, alla mano e la faretra piena sulla schiena. Non ha bisogno d'altro, per quella caccia. A tutto il resto penserà la foresta stessa.

FANNI [[Foresta°folto]] Le braccia, le gambe, i piedi, pure le spalle.Tutto non sembra che dolere fortemente al corpicino di per sé esile della Silvana.Non fosse per gli allenamenti forzati a cui da tempo si sottopone sotto la guida di un drago ben più forte, sarebbe già stramazzata al suolo da tempo.[resistenza I] Oltre al continuo camminare per inerzia null'altro al di fuori dei passi dei due elfi sembra muoversi tra quei boschi. Solo la loro rabbia racchiusa nelle loro aspettative ormai sfumate. Nulla.Ancora nulla. Dove mai potrebbero essere dunque gli accampamenti nemici?Dove?|°°°Fantasmi non sono.°°°|Parole di cortesia d'un simbionte ugualmente adirato.Gli occhi ambrati a focalizzarlesi davanti come due spiragli di intensa luce.Stivali, pantaloni, camicia dalle maniche avvolte sin sopra al gomito e corpetto, leggero, ma non troppo così da non impedirle movimenti e da esserle di minima protezione.Le sciabole eliche a penderle ai fianchi, fuoco e vento, le sue armi, imbracciate per tutta la giornata or riposano un poco dentro ai loro foderi. Il lungo arco gallese, bianco in legno di betulla invece è saldamente ancorato alle dita di lei nella man sinistra. Faretra alle spalle e un gran peso nel cuore.Le frecce, teme, si son conficcate tutte nel suo petto e non son riposte laddove dovrebbero stare.]]Non dobbiamo perdere la fiducia. Diamo tempo al tempo. Il tempo non ci difetta seppur questa battaglia sia una guerra contro esso stesso.[[Parole tranquille che vorrebbero quasi nascondere quella sua delusione. Sciolti i capelli, tranne che per una trecciolina che scende lungo la spalla destra, semplice, per nulla artificiosa, solo per consentirle una visuale migliore cosicché il ciuffo non vada ad impedirla. La gemmata medita e, a quanto pare, non è la sola.

LISIRYA (folto/volto coperto) tranquillo e spedito il passo della giovane ranger che in questa luminosa notte irradiata dalla luce di selene si appresta a dare il suo sostegno alla difesa della verde madre. Occhi colore delle pietre di ametiste brillano su quel volto perennemente abbronzato, questa sera coperto parzialmente dalla sciarpa di canapa marrone, i lunghi capelli riccioli sono tenuti ben nascosti dal grosso cappuccio che fa ombra quasi su i suoi lineamenti scoperti...il passo è leggero, attento lo sguardo al terreno circostante onde evitare di calpestare ramoscelli che potrebbero destar la sua presenza...(passo felpato lv 2) tuttavia l'incedere appare spedito, arco lungo di alta precisione troneggia alle di lei spalle, fiero ed imponente nella sua semplicita accompagnato dalla faretra colme di freccie dal candido piumaggio, mentre nasconsta dal manto ondeggia lievemente ad ogni passo la lunga di fattura degli mdm disterebbe dai silvani non piu di sette metri, incurante della sua presenza avanza nel folto in perlustrazione.

NAIRA [ Folto - In corsa ] Le robuste gambe dell'Immortale spingono l'intero peso del corpo, tenuto leggermente inclinato in avanti. Non un clangore, per quanto non vi sia parte della figura dell'Alto Elfo a non esser bardata d'acciaio. La fattura della corazza è fine, perché risultato della maestria del più sapiente fra i Fabbri Elfici, Jadenar il Chiaro, di cui da tempo si sono smarrite le tracce. Ogni falcata è posata con assoluta sicurezza e rispettando il vitale silenzio della Foresta [ Manto di Yavanna ] che come un'amorevole Madre abbraccia uno fra i più anziani dei suoi Figli, proteggendolo. Come Egli la protegge, sempre. La notte è ormai calata, eppure nella gola del Principe risuonano ancora le note del canto vespertino che ha intonato poco prima, lungo le rive del Fiume. Le braccia dell'Areldar sono tenute a mezz'aria, gomiti flessi: bilanciano l'andatura, e sorreggono il peso di due lame dall'eguale lunghezza, lucenti non meno delle stelle, e come le stelle stesse, scettri del più alto fra i Giudici, pronte a calare sul capo di chi la Legge non conosce, amministrando così giustizia. Nel suo correre senza sosta, alcun dettaglio della Foresta sfugge agli occhi dell'Eterno, che ben più di qualsivoglia creatura in grado di parlare è abituato a non trovar ombre sul suo cammino [ Visione Crepuscolare ] ed anzi ad abbatterle. E così, anche stanotte, sarà.

AIDAN [Folto foresta] Abbozza appena un lieve sorriso, volgendosi verso di lei. La osserva con calma, per cercare di capire le sue condizioni fisiche. Seppur sia come lui una Taur Quessir non è detto che sia abituata come lui a quella vita. D'altro canto ha ben ricordo delle difficoltà che ha dovuto attraversare a causa della sua troppo protratta residenza presso la città degli umani che sorge sulle sponde del lago. [Non fraintendetemi.. non sono rassegnato di certo.. i giochi sono appena cominciati e con tutto lo spazio che abbiamo da controllare non m'illudevo di certo di risolvere tutto in qualche giorno*. Inoltre, suvvia.. Vivere nei boschi, in quello stato di caccia continua, con la sola compagnia di una sua sorella di clan. Senza umani, Mezzosangue o miscugli vari. Quasi una vacanza per il Perlustratore. [Fermiamoci un poco..]. Non aggiunge altro poiché, piano piano, un odore nuovo va mescolandosi con quello dell'ambiente che lo circonda. Un odore conosciuto, che non farà fatica a riconoscere data la sua particolarità [Sensi sviluppati, olfatto]. Volterà il capo, con calma, nella direzione verso la quale, all'incirca, proviene. L'odore della consorella. Un mezzo ghigno sulle sue labbra sottili. Praticamente può vederla, essendo a meno di una decina di metri da loro. Ben presto il suo volto tornerà la maschera inespressiva di sempre, mentre si volterà verso la compagna di perlustrazione che, evidentemente, si sarà accorta anche lei della presenza dell'umana. Un sussurro appena, forse nemmeno quello. Parole percettibili soltanto da chi ha le sue stesse, puntute, orecchie. [Non è uno di quelli che stiamo cercando... fidatevi..]. Quell'abitudine a bardarsi da capo a piedi potrebbe costarle non poco, infatti.

SUULIME {molo-> foresta}alle spalle ancora dondola l�imbarcazione che ha condotto sull�isola i due ancestrali. Già la terraferma han toccato i piedi della dama dei cento anni, come sempre avvolta nel nero manto che le sue fattezze vela e nasconde. Il bastone- il solito lungo bastone tanto odiato dagli apprendisti- l�accompagna, stretto nella mano destra, poggiato a terra, pronto a produrre quel suo solito rumore che accompagna i suoi passi. Si volge alle sue spalle in cerca dell�apprendista, un cenno del capo e poi lo sguardo volgerà in avanti, alla radura �c�è qualcosa che debbo mostrarti khender� e sappilo, non ti piacerà. Sai cos�è avvenuto nella foresta?� una domanda che suonerebbe retorica, loquita in tono atono quasi. Come il viso austero e silente, pallido sotto il cappuccio tirato sopra il capo. non sarebbe visibile il crine, null�altro se non l�ovale pallido e splendente di una bellezza che solo al sangue di Dana è concessa. Non attenderebbe oltre. Non esiterebbe. Inizia la sua marcia verso la radura l�ancestrale. Lesta e leggera come sempre. Certa che l�areldar presto le sarà a fianco�

KHENDER [molo Avalon => sentiero per foresta di luce] il cullare dal beccheggiare della barca come una madre intenta a far appisolare il figliolo è ormai solo un ricordo, avanza la creatura di luce lungo il sentiero che conduce alla foresta avanza rapido e sicuro lungo quella via che ormai conosce a menadito per il numero di volte che l�ha percorsa. Le parole della silvana squarciano il silenzio che regna in quel luogo, un silenzio inusuale, un silenzio strano, un silenzio innaturale. Or si volge verso la shalafi, né incrocia lo sguardo, non un verbo, attenda che concluda quello che ha solo accennato anche se nella di lui mente un sospetto, un tremendo sospetto subdolamente compare e come una serpe tra le pietre lentamente si insinua.

FANNI [[Folto°foresta]][[Sensi del drago]][[Patto con la natura]]Li sente, leggeri ma fin troppo pesanti per i suoi sensi che ormai han sorpassato di gran lunga pure le qualità dell'elfica stirpe. Così come un falco spiegherebbe le sue ali volando in picchiata dopo aver avvistato una gustosa e prelibata preda, così i muscoli dell'elfa si tenderebbero e, in un movimento veloce[agilità III] e altrettanto fluido, ruoterebbe totalmente il corpo verso la fonte di rumore che le perviene alle orecchie. Si alza il braccio destro andando ad allungarsi parallelamente al terreno mentre la sinistra mano va, innanzitutto, a prelevare una freccia dalla faretra flettendosi di 45° e poi ad incalzar il filo elastico dell'arco così da esser pronta per un'eventuale scoccata. Parallela al suolo pure quella, la punta rivolta verso il corpo ammantato d'una figura smilza a diversi metri di distanza.Il gomito sinistro è levato, sin ad essere in linea con le spalle e spostato verso le scapole di 20°. Attende e scruta con sguardo severo chiunque si avvicini. E' l'attesa ed è pure la foga di voler trovare qualcosa, l'impazienza quasi a giocar brutti scherzi.Solo, v'è una piccola differenza. Tutto questo amplio movimento è si tremore ma pure precauzione. Attenzione.Non direbbe nulla muta a guardar quel corpo avanzare. Solo in un secondo momento ascolterebbe quello che il silvano ha da dire.Brillano gli occhi verdi color dell'erba estiva e si bloccano immobili su quell'ombra.|°°°Quella cosa cerca rogne.La seconda volta!deh!Che presti più attenzione°°°|]]E' un vizio allora.[[Si. Intuisce che qualcosa di non negativo starebbe avanzando eppure, non abbassa l'arco. Non scoccherà freccia alcuna ma di certo non si muoverà di lì sino a quando non vedrà quanto meno il volto di quel viandante.Annusa l'aria.E' la stessa persona che si nascondeva al tor.E' proprio un vizio.

LISIRYA (folto/volto coperto) lo sguardo capta qualcosa sul terreno, traccie, fresche traccie di piede umano sembrerebbe , aggrotta la sopracciglia portando piu attenzione su quell'orma sul terriccio del sottobosco,(seguire traccie lv3) si piega appena nelle ginocchia cosi da permettere alla mano dx guantata di sfiorare la traccia in modo da liberarla da piccoli fili d'erba che la coprivano in parte...spazia con lo sguardo inconsciamente in avanti come rapita da pensieri e supposizioni, ma da uno squacio di verde intravede un uomo o forse ...comunque un bipede che sembra volare silenzioso tra la piu fitta vegetazione come se ne facesse parte egli stesso della foresta , sgrana gli occhi seguendo quella figura che vede per qualche secondo sfrecciare sulla traiettoria del suo senso visiso a circa 4 metri frontale, la luna lo illumina a tratti apparendo alla sua umana vista , *per tutti i diavoli del deserto cosa è quello?* si chiede silenziosamente mentre riprendendo retta postura or che sparisce , fa un passo in avanti appoggiandosi con il braccio dx al tronco di una giovane betulla, si porta la mancina agli occhi scuotendo appena il capo domandandosi se abbia o meno sognato cio che ha appena visto, tuttavia pero tirando su un profondo respiro move ancora nel folto non piu accurata attenzione, curiosa si avvia incosciamente verso i due Silvani in perlustrazione, a tratti si arresta sfruttando il riparo di qualche tronco o cespuglio nascondendosi tra essi (nascondersi lv3) .

NAIRA [ Folto ] Le narici dell'Immortale si riempiono della fresca aria notturna. Gli odori della Foresta, tuttavia, sono acri...saturano d'arsura la gola del Primonato. Larici, pioppi, meli, castagni...ma non solo. L'odore del legno arso, l'odore della terra moribonda. Da qualche parte nella Foresta giacciono le cicatrici di un incendio, e di questo l'Alto Elfo è certo. Perché non esiste illusione o veleno che possa alterare la percezione di un Immortale [ Sensi Sviluppati ]. E nella mistura di effluvi si fa avanti ora l'odore di pelle mortale. Dinanzi...vicina, così sembrerebbe. E' lesto il Principe ad arrestare la corsa, ed ancora a non emetter suono alcuno [ Agilità 5 ], così come sarà lesto a muovere verso il tronco più vicino, usando la notte e l'albero, amico fraterno, come riparo [ Manto di Yavanna ] sicuro del fatto che alcun'occhio può scorgere un Areldar quando è la Natura stessa a nasconderne le fattezze. Porterebbe quindi le lame al terreno, innanzi, per poi tendere il capo quanto più possibile, arrestando il respiro frenetico ed ascoltando anche il minimo suono. [ Sensi Sviluppati ] Non dovrebbe essere così difficile accorgersi del non distante tendere del legno di un arco. S'incupisce il volto del Primonato. Si fanno neri i suoi tratti, in prossimità di chi osa incoccare una freccia al cospetto di un Alto Elfo.

AIDAN [Folto] S'indurirà il suo sguardo, nel vedere il gesto della silvana. Non dubita che si tratti di un gesto dettato più dall'istinto che da un preciso desiderio di colpire qualcuno. Forse la causa del suo gesto è anche da ricercarsi nell'attesa, nella continua ricerca che gli sta impegnando da giorni e nel desiderio di porre un fine a tutto ciò. Non importa nulla di quali siano i motivi che l'hanno fatta agire nonostante il suo dire. Le farà cenno di abbassare l'arma, nello stesso tempo in cui, senza più parole questa volta, soltanto servendosi delle proprie capacità telepatiche, le rivolgerà nuovamente le parole. Espanderà le sue percezioni al massimo, per farlo, per entrare in contatto profondo con lei. [Abbassalo.. sul serio]. La voce che risuonerà nella testa della Yaur Quessir sarà pacata, seppur fredda e priva di qualsiasi sentimento. Tanto più che la ranger sembra non avvedersi di loro. Cosa che non lo stupisce affatto, vista l'insufficenza della sua vista per coprire la distanza che li separa. Rimarrà silente al momento, per cercare di capire che cosa stia succedendo. Sembra aver scorto qualche traccia la consorella, o comunque essere per qualche notivo attirara verso una direzione ben precisa. Rimane in silenzio, poggiando la mano sull'elsa della lunga, senza tuttavia estrarla.

SUULIME {sentiero-> verso radura centrale}non è lo stesso il vento che stanotte soffia tra le fronde. Sa di morte, di distruzione� quella che ancora all�olfatto sviluppato dei due giungerebbe [sensi sviluppati]. E v�è silenzio. Un silenzio innaturale� solo il suono del bastone contro la terra del sentiero. Non il canto notturno degli animali, non il frusciar delle foglie� cammina a fianco dell�areldar la figlia d�Eolo. Il viso austero appena solcato da una smorfia. Disgusto, rabbia� difficile a dirsi, troppo raramente quel viso palesa le sue emozioni. Ma camminare di nuovo per quella via� è come camminare in un cimitero ove cadaveri siano lasciati impietosi a marcire al sole. Volge il viso all�apprendista �lo senti� vero? Il vento ce lo porta nel suo respiro�� ne sonda il viso lo sguardo l�espressione, come a volerne comprendere anche il più intimo dei sui pensieri [empatia liv 1] pur continuando a muovere. Lesta nel passo, agile [agilità +2] �la nostra valishtar ha visto� e mi ha raccontato. Sono stati degli uomini�� e il viso distaccherà da quello dell�elfo. Un sibilo l�ultima parola �uomini� con delle torce�hanno arso la foresta�� sibilo trai denti, loquito col disprezzo cui solo sa esser capace la strafottente shalafi. Un disprezzo certo non celato, del resto, ora non ve ne sarebbe motivo. �adiamo Khender� dobbiamo vedere� e agire� e il passo si farà più lesto fino a divenire una corsa�

KHENDER [foresta di luce/sentiero] ad ogni passo il corvino manto sembra danzare, mutando di forma or salendo verso il cielo sollevato dalla notturna brezza, ora cadendo verso il basso come per accarezzare gli sparuti ciuffi d�erba che aggrappati ad un sasso o protetti da una radice prima di immergersi sotto terra rivendicano con orgoglio la loro presenza tra la nuda terra del polveroso sentiero. Qualcosa di, al momento, incomprensibile sembrerebbe averli preceduti lasciando un�innaturale atmosfera, lo sguardo indugerebbe in ogni direzione e, anche il quelle scarse condizioni di luminosità, andrebbe ad insinuarsi in ogni anfratto nella speranza di trovare qualche conferma a quella strana sensazione che lo opprimerebbe. Proverebbe ad interrogare anche l�amata selva, provando ad interpretarne i segni, le tracce, cercherebbe di stabilire un contatto empatico con l�ambiente che lo circonda, nella speranza di percepirne le sensazioni facendo scivolare entrambe le gemelle sugli arbusti e sulle foglie che lambisco il sentiero {skill di razza: Manto di Yavanna}. �Co .. cosa ? � cosa avete detto ? .. uomini con delle torce � in questo luogo ? � replicherebbe incredulo alle parole della silvana, mentre il capo ruoterebbe in direzione della shalafi e lo sguardo cercherebbe di incrociarsi a quello della stessa ancestrale. Grazie al perfetto controllo dei propri movimenti [agilità + 5] non avrebbe alcun problema a regolare la propria andatura a quella della pari razza.

FANNI [[Folto°foresta]]Lascia cadere le braccia in maniera dolce, riportando pure la freccia abbassata al suo fianco, la punta verso il terreno.Le arrivano tranquilli e tutt'altro che maldestri i pensieri e le parole di lui che son iniettate nelle sue cervella come l'acqua filtra il terreno.[Doti comunicative]Allo stesso modo, senza troppo faticar come una scossa farà ripartire il suo pensiero da lei sino al silvanp]]se la conoscete ditele di prestare attenzione.Non sono io il pericolo più grande.[[Si volta, le volta le spalle, continuando a camminare. Respira scuotendo la testa. Mentre accostata accanto al silvano lancerebbe solo una fugace occhiata alla sua sinistra, quasi sentisse più di semplici passi muovere e scuotere la terra.Senza verbali parole ma solamente con quel passaggio di lemmi muto e concentrato d'improvviso s'abbaglia il cervello di lei andando a guardar un tronco d'un albero dentro al quale son luminosi gli occhietti di una bestiola impaurita. Un singolo frusciare, troppo duro per esser elfico, ed ecco ch'essa se ne sparisce all'interno dello stesso buco. Rimanendo come immobile nel fissare il vuoto, sente distinta l'enfasi d'uno zaffiro ch'è riuscito a trovar nel suo cavaliere fonte di saggia ispirazione.|°°°Forse�forse�°°°| Un sorriso-mezzo per la verità-s'inarca sulle di lei labbra quand'ancora le due menti sembran non essersi mai allontanate ella allora proseguirebbe in un breve discorso.Un'illuminazione?]]Aidan. Dite bene, come io stessa ritenga vi sia molto da cercare tra il bosco credo vi sia altro oltre ad esso.[I verdi occhi rivolgendosi dunque verso la creatura dai doraticci capelli, andrebbero quasi a mostrar segno di complicità, invero molto nascosta nei meandri dell'elfico spirito.]]Avete mai sentito parlare dei passaggi segreti?Luoghi che permettono di transitare da una parte all'altra dell'isola in minor tempo.[[Non dovrebbe aggiungere molt'altro per far intendere quello ch'ella va insinuando. L'elfo dovrebbe infatti aver già chiaro ciò che come un freddo inverno è passato rasente la mente di lei.

LISIRYA (folto/volto coperto) qualcosa di strano sembra animare la foresta questa sera, ma tutta via il suo istinto animale appena abbozzato non gli mette alcun allarme, nessun pericolo almeno imminente sembra essere scorto...move ancora qualche passo lasciando il riparo di un rigoglioso cespuglio di biancospini, la natura putroppo l'ha creta un tantino pasticciona la ranger, tanto che non bada che alcuni petali di fiorellini gli si sono attaccati al manto e alle braccia che spiccano quasi alla luce di selene risaltandono il colore candido, differenza dell'elfo Neira non si accorge ancor di nulla, e movendo ancora silenziosa prenderebbe a cercar riparo dallo stesso amico albero dell'elfo Alto, tenterebbe quindi di avvicinarsi a quel tronco...

NAIRA [ Folto - Tronco ] Ancora un suono. Stavolta il legno si distende. Il collo del Primonato, adagiato all'umido tronco, avverte la vita dell'albero...quasi vorrebbe fonderla con la propria, liberando il proprio spirito insieme a quello della Foresta, che ora gli sussurra di indicibili orrori compiuti da mano mortale, a nord [ Manto di Yavanna ]. L'ira accende il cuore del Principe, all'interno del quale alberga un fuoco inestinguibile, ben più forte di quello che ha crudelmente distrutto la vita di parte della Foresta. Della SUA Foresta. Ora l'Areldar si distacca dal tronco. Più non continuerà a nascondersi, perché chi serve la Luce non ha da temere nelle ombre della notte. Aggirerebbe il tronco con la rapidità che un Immortale possiede, lanciandosi verso la direzione da cui pocanzi udiva provenire l'odore. Sul suo volto altro non v'è se non furore cieco, per composti che siano i suoi lineamenti, che sfoggiano un'eterna espressione di severità. Le lame prima basse ora sono oggetto di una postura diversa: la mano sinistra viene portata in quarta, lasciando il filo della spada a protegger le gambe, mentre la destra, in prima, vede il piatto parallelo al terreno. Il braccio destro levato a mezz'aria, il gomito leggermente flesso, in modo che il fil di spada vada a cercare in medio e debole un bersaglio, curvandone la Via e forse infrangendola. Scatta quindi con tutta l'agilità che possiede [ Agilità 5 ] spostandosi verso sinistra e tuttavia mantenendo saldo il controllo su ambedue le lame. Il busto, leggermente ruotato in senso orario.

AIDAN [Folto] Sa bene quello che la silvana vuole intendere con quella frase. Un po' più compicato di come la fa lei, ma di certo non è sfuggita al Ranger la fitta trama di sentierini e vie segrete di cui sembra essere formato il folto della foresta e in casi di necessità permettono di attraversare vaste porzioni di foresta in un tempo relativamente breve. E non opporrebbe obiezione alcuna, si allontanerebbe più che volentieri da quell'angolo decisamente troppo frequentato di foresta insieme a lei. Solo che, permanendo con lo sguardo sulla ranger che si muove a pochi metri da lui. Non le stacca gli occhi di dosso poiché non può non notare il suo atteggiamento strano. come se avesse visto qualcosa. [Solo un istante..] dirà alla draconica, usando lo stesso sistema di telepatia che intercorre tra appartenenti all'elfica razza, udito solo da lei.. Allo stesso modo non può non accorgersi di quanto, poco dopo, accadrà. L'uscire dell'Alto dal folto, spade spianate e pronte a colpire la ranger. Vedere e agire è un tutt'uno. Si slancia nella loro direzione, senza estrarre l'arma. Solo un elfo può muoversi a tale velocità e tanto silenziosamente in foresta e di certo lui non leverebbe un'arma contro uno del suo stesso sangue. Inoltre la distanza che li separa è troppa anche per lui, non riuscirebbe ad agire fisicamente sulla situazione. Alza il tono, si da poter essere sentito da entrambi, ma le parole che usciranno dalle sue labbra saranno pronunciate nella lingua dei silvani. [N�ndenginata, heru en amin].

SUULIME {Sentiero- > radura centrale }e quella corsa che avrebbe condotto i due antichi fin al termine del sentiero s�arresta. Per prima arresta il passo la shalafi ancestrale, ferma al limitar della natura dove non sarebbe affatto difficile per i due ancestrali intraveder quello spettacolo. È morte, distruzione� ancora l�aria sarebbe portatrice dell�odore di quanto fiamma crudele ha lasciato� il bastone piantato in terra, il capo alto, lo sguardo andrebbe a cercare l�areldar, al suo fianco andrebbe a porsi. E gli occhi in quelli dell�apprendista fisserebbe, andrebbe a scrutarne il viso, con attenzione, cercando di mantener la calma innanzi ad un simile spettacolo, cercando d�esser per l�allievo modello di moderazione anche davanti a un simil scempio, cercando di legger di nuovo quelle emozioni che cela nel suo spirito [empatia liv 1 ]. E per questo vuota si farebbe la mente, mura solide ergerebbe attorno a essa per arginar tutti gli stimoli che possano interferire con la sua lucidità. Chè di questa ora v�è necessità [conc liv 2]. Se anche giungesse all�orecchio della silvana rumore lontano, fruiscio o qualcosa� non se ne curerebbe per arginar tutti gli stimoli che possano interferire con la sua lucidità. Chè di questa ora v�è necessità [conc liv 2]. Se anche giungesse all�orecchio della silvana rumore lontano, fruiscio o qualcosa� non se ne curerebbe leggera, priva dell�acidità che di solito rivolge agli apprendisti mentre la mano sinistra che da sotto il manto sorgerebbe come pallido strale tenderebbe all�apprendista, come la guida che richiama il pellegrino, caron dimonio in questa valle di devastazione�

KHENDER [foresta di luce/sentiero => radura centrale] con un gesto istintivo, busco e poco aggraziato richiamerebbe a se entrambe le gemelle dopo aver percepito qualche sensazione � dolore, paura, disperazione � morte � ecco ciò che la selva provava � chiare immagini di fiamme che avvolgono ogni cosa e, dopo una breve agonia ne rapiscono ogni segno di vitalità lasciando dietro di loro solo distruzione e morte. Percepirebbe e sarebbe partecipe al dolore profondo che unisce tutte le creature che dimorano in quel luogo, un dolore immenso, un dolore che travalica il singolo essere, un dolore che non riuscirebbe a restare confinato dentro la creatura di luce � un dolore che sfocerebbe in un grido potente piede che impatta il terreno diminuisce, il mantello sale sempre più verso l�alto e la velocità aumenta come se volesse lasciarsi alle spalle il dolore e la distruzione. Neppure il gesto della shalafi lenirebbe questa sensazione, continuerebbe a come se alla voce dell�areldar si fossero unite le piante, gli arbusti, le foglie, l�erba ma anche le creature che dimorano nella selva, l�acqua che scorre nei ruscelli, il vento che scuote le foglie � La frequenza dei passi aumenta mentre la part correre in avanti ancora per qualche secondo fino a che la stanchezza per lo sforzo [resistenza -1] lo farebbe rallentare fino ad arrestarsi completamente e, ansimante, il busto sarebbe piegato in avanti e le mani sulle ginocchia mentre il accompagnerebbe espandendosi e contraendosi l�affannata respirazione. Solo allora volgerebbe il capo in direzione della silvana cercandone lo sguardo.
KHENDER - // quart'ultimo post : parte del piede >>>

FANNI [[Folto°foresta]] Rimugina e macina pensieri che si muovono in fritte trame, quasi fossero ragnatele, che vanno ad estendersi all'interno di quel suo cranietto. Yscik pure sembra pensoso e non sembra restar in muto silenzio con la gemmata giacchè il suo lungo meditare quasi fa avvampare le meningi della kishan. Lascia che l'elfo faccia quel che ha da fare. Non parlava a caso prima dicendo che là, in mezzo a tutti quei cespugli si muove senza cautela. Tuttavia se ne sta zitta e non pare muoversi, solo andrebbe a riporre la freccia all'interno della sua faretra sostenendo il lungo arco ancora con la sinistra.|°°°Che!Son formiche dunque?°°°||°°Probabile. Mi chiedevo piuttosto se non fosse possibile dato che le loro dato che le loro azioni, per quanto rustiche e frastornanti sono pure incredibilmente veloci e notate..direi poco nulla.L'attacco ai cavalieri�e nessuno li ha visti?In foresta�i ranger nulla?Son ciechi? Non credo�E' probabile che cada in errore pensando a questo ma non importa. Voglio accertarmi.°°|Ha già preso la sua decisione.Un'altra poi sopraggiungerebbe. Il contatto mentale ch'ella mantiene con il silvano è forte e questo le consente di sentir, in parte, pure il cambiamento di stato d'animo parziale di lui, senza contare i passi, rapidi e veloci.[[Agilità III]]Scattano entrambi come gazzelle nella savana, ma questa volta, le predatrici son loro.Non fuggono:rincorrono. Nonostante sia una corsa '' a vuoto'' inizialmente, non può non accorgersi in poco tempo del perché di quel suo gesto.Lo segue, senza toccare arma alcuna: la sua arma più potente è serbata nella sua mente.Lo zaffiro.E' rimasta di proposito alcuni metri dietro il silvano, guardinga nel suo attento sguardo.

LISIRYA (folto/v.c) s'arresta sedutastante or che qualla stessa figura che aveva visto pochi minuti prima fuorisce da dietro il tronco della giovane quercia alla quale si stava avvicinando, incrocia or lo sguardo dell'elfo che nn riconosce ancor come tale a primo impatto ma grazie alla luce della luna puo riconoscerne la razza , sembra alquanto adirato l'elfo sfodera le armi... aggrotta la fronte a quella scena...elfi contro ranger ...mai visti di eventi simili prima. tuttavia l'istinto animale si fa sentire e ben forte...pericolo imminente,(istinto animale lv1) risuona nei meandri della sua mente facendo scattare all'istante tutti i suoi sensi, d'istinto la mandritta andra a cercare l'elsa della lunga che permaneva silente e dormiente al suo fianco sx,leggero il vento della sera accompagna la mano dx a disfarsi del manto che le copriva il fianco sx , lascera che le dita della dritta afferrino salda l'impugnatura per fa si che la lama scivoli via dal fodero di cuoio, suono di acciaio che struscia sul cuoio quasi echeggia nel silenzio della foresta, or che la lama disegna un mezzo cerchio a mezzaria, prendendo poi posizione parallela al suolo con la punta rivolta all'avversario che or vede benissimo frontale ad alla a poco piu di 3 mt...il braccio è il continuo dell'arma , cosi come il gomito leggermente flesso per permettere movimenti piu agevolati e fluidi ,un piccolo passetto fa all'indietro portando il sx piede dietro e dando leggermente il dx fianco in attacco e il sx indietreggiato in difesa dello stesso,le ginocchia solo leggermente flesse cosi da dar piu scatto ai suoi muscoli in caso di reazione , il respiro le si fa leggermente piu affannoso , cosi come il cuore prende a pulsare piu velocemente, il pensiero sta dando quasi voce alle parole quando la figura di Aidan , o meglio la voce dapprima distoglie per un attimo la sua attenzione , parla in elfo quindi non ne comprende il significato, non cala l'attenzione , non ancora, ma vedendo il confratello avvicinarsi un senso forse di tranquillita prende ad insinuarsi leggermente, ma non distoglie del tutto lo sguado dagli occhi scuri dell'elfo alto, nessuna parola pronuncia saranno solo quelle iridi ametiste a fissare l'Areldar.

NAIRA [ Folto - 2 metri Lisirya ] Lo scatto agile che aveva aperto l'attacco portato senza forza alcuna, ma sfruttando unicamente la velocità, perde il suo vigore con l'anteposizione del piè manco, che lascia la corsa terminarsi alla destra della Ranger, in misura stretta. Per veloce che sia stata la reazione della malcapitata, le armi del Primonato erano già estratte e neanche un Ranger eguaglia un Areldar in velocità. Tuttavia, distinte giungono all'orecchio del Principe le parole dell'Antica Lingua. Parole che invocano clemenza. Parole che indubbiamente necessiteranno di una valida giustificazione, perché verranno esaudite. Il corso della lama dritta sarebbe stato inevitabile, ma il controllo dell'Immortale è totale [ Destrezza di Tulkas ] al punto da riuscire a frenare, insieme alla corsa, anche il proprio braccio. Ma non lontano dal bersaglio: volutamente lascerà che il debole della lama dritta si poggi vicino al volto dell'Umana. Il piede sinistro tenuto innanzi, il destro a reggere il peso del corpo. Busto ed anche ruotate in senso antiorario, alla Ranger viene offerto il fianco destro, coperto tuttavia dalla lama manca. Il polso sinistro viene virato in quarta tentanto di allargare la lama il più possibile, a controllo dell'arma della Ranger. Volgendo il capo verso di lei, nella Lingua Comune, darebbe replica all'Elfo che ha avuto l'ardire di frenare il corso della Giustizia. § Perché un Figlio della Foresta dovrebbe voler proteggere un'Umana, che si aggira di notte col volto coperto in un luogo che ancora soffre delle ferite di un fuoco, appiccato da mani UMANE?! Parla in fretta, o lascia che si compia il mio giudizio. § Il filo della spada grava sul viso dell'Umana. Solo le parole del Silvano possono allontanarlo ora.

AIDAN [Folto] Si ferma. Anche lui. Piena padronanza dei suoi muscoli, dei suoi movimenti. Non sbava, non si sbilancia, tutto è armonico tanto nel suo scatto repentino quanto nel suo arresto. Un Ultimo messaggio a Fanni, alle sue spalle, che non può essere udito da altre orecchie. [Proseguite piegando leggermente a sud ovest... Troverete una piccola radura alla vostra sinistra. Se tutto è calmo attendetemi lì][Doti comunicative]. Un ordine parrebbe, seppur pronunciato con il dovuto rispetto verso un'ambasciatrice del suo stesso clan. Già sa che dovranno seguire lunghe spiegazioni anche con lei, ma prima è il caso di sistemare la faccenda tra l'Immortale e la consorella. La consorella verso la quale lancerà un'occhiataccia, come a assicurarsi che, per una volta, tenga un poco a freno la lingua. Il volto che poi si volgerà verso l'Alto sarà quello di un Silvano puro, di un figlio della foresta, di un guerriero alla caccia. Lo sguardo fiero di chi è pienamente consapevole del sangue che scorren nelle proprie vene. [Perché, per quanto stupido possa essere, anche coloro che han fatto voto di proteggere questa foresta vanno bardati in quella maniera]. Nulla che possa ricondurre lui ai Rangers, ma se vuole portare a casa la pelle dell'umana megli onon farsi troppi scrupilo e parlare con schiettezza. [E io di fronte a voi posso assicurarvi sul mio onore che quest'umana non è un pericolo per questa nostra foresta]. Non aggiungerà altro per il momento. Ha assicurato sul suo stesso onore. Se è un vero Areldar quello che gli sta davanti, non dovrebbe avere difficoltà a capire il valore di quell'assicurazione.

FANNI [[Folto°foresta]]Ferma come una statua essa non si può dir né morta né viva. Impassibile, impenetrabile e tranquilla ora che s'è avveduta di quanto è accaduto realmente.Quell'elfo-areldar, manco a dirlo- gioca a far il selvaggio e a saltar come un grillo in grembo al primo viandante?La ranger, d'altro canto non si può dir che non sia curiosa.|°°°Se non sapessi ch'ella vede, la considererei senza vista alcuna.°°°|°°Yscik, non tutti possiedono quattro occhi, né tanto meno una vista a lungo raggio come noi. Imparerà a sue spese, non dubito ch'ella sia scaltra.Anzi�fin troppo.°°°|Non sa perché ma qualcosa la porta a pensare questo.In ogni caso, c'è ben poco da fare, l'arredar sembra inviperito e non sarà certo lei a pararsi in mezzo alla folle volubilità di un raffinato elfo il cui desiderio, così di primo acchito, sembrerebbe quello di voler sgozzare la tenera umana.|°°°Imbecille°°°|Borbotta melliflui l'alato in direzione di quello i cui gesti lo han portato a palesarsi armato di tutto punto in fronte ad una fanciulla.|°°Rispondo io per Aidan, Yscil.Perchè mai un elfo dovrebbe attaccare un umano e non proteggerlo in taluni casi? Vedi, la differenza tra noi silvani e lor che si son fatti prendere dall'umana specie è che noi�noi la foresta l'ascoltiamo, quasi fosse musica, quasi ci parlasse�loro, ahimè, son come delle pietre, mantenendo una saggezza sterile.capisco sempre più il motivo che ci ha portati a separarci.Non colgono certe piccolezze, se son loro a dover cercare nel bosco�temo si perderanno presto.°°|°°Deh!Non che tu sia stata ferma!°°|°°E' diverso Yscik, molto�io la ragazza l'avevo alle spalle a diversi metri, costui invece pareva averla davanti agli occhi.°°|Null'altro dice lasciando che dopo quest'analisi tranquilla e autonoma, sia la voce del silvano a pervenirle. Nessuna parola, solo il suo voltarsi di spalle e tornare spettrale, così com'era venuta, verso il centro della foresta nel loco indicatole dal quessir.[doti comunicative]]]Ov dartha aiinur aldu.[[Lo aspetterà là, senza fretta. Non è infatti nella loro indole accelerare il corso degli eventi.

SUULIME {Radura centrale}devastante il grido. Come il tuono che annuncia la tempesta, come il suono di un equilibri che si infrange. C�è dentro tutto il dolore della foresta, tutto il dolore della Vita che per mano di creature insulse è stata distrutta� troppo dolore per esser contenuto da chi ancor non sa far scudo alla propria mente. E fortificherebbe ancora quelle barricate, quelle che attorno alla mente si ergono [focus mentale liv 2] e se le barricate fossero ancora abbastanza solide, se solo potessero resistere a quell�urlo, a quell�atroce urlo la silvana cercherebbe di mantenersi calma, atona� invano. Quell�urlo, forte, che ferisce le orecchie [ipersensibilità] come una lama che fende le carni a dura prova metterebbe la concentrazione della shalafi... e sarebbe più forte la mente disciplinata davanti ad un simile scempio o la natura del suo sangue alla vista dell�areldar? China il capo, per un attimo lo sguardo distoglie dall�apprendista. foschi i pensieri che prendon possesso della sua mente, tristezza, malinconia cui sarebbe difficile resistere anche per la mente più concentrata [tristezza]. Piano, lentamente, solleverà di nuovo il capo. Sul viso di marmo non sarebeb difficile per un pari razza leggere la tristezza, la profonda tristezza� piano, tornerà ad avvicinarsi all�areldar, ad affiancarlo. Ma resteranno celate sotto il manto le mani, eccetto la destra che mai ha lasciato il bastone �melanmin� so cosa provi� ma devo sapere. Ricordi cosa avvenne qualche tempo fa tra le fronde di questa stessa foresta, non è vero? Ricordi colui che si presentò come il nostro brannon?... se non ricordo male, ti scelse per guidare il tuo clan�� una pausa. Inspira profondamente �rispetti ancora quella promessa khender?� sarebbe grave il tono con cui l�ultima frase loquisce...

KHENDER [foresta di luce/ radura centrale] ansimante, profondamente turbato da quel dolore così ancora presente, invano la ragione proverebbe ad isolarsi da quella valle di lacrime � pure lo sguardo fisso sulla silvana, non riuscirebbe a carpirne l�immagine, solo macchie sfuocate, e suoni lontani il suo verbiare. Si lascerebbe cadere a terra in ginocchio ed i pugni batterebbe con forza sul terreno, una volta, una seconda ed una terza � come per rimproverare alla terra di non aver sufficientemente protetto le sue creature. Il fuoco che fino a quel momento aveva sempre attratto la creatura di luce, sia per il calore che diffondeva che per la luce che emetteva per la prima volta gli rivelava il suo lato peggiore facendo mutare qualcosa in lui. �Avete detto qualcosa?� sussurrò ancora scosso rivolgendosi alla silvana.

LISIRYA (folto /volto coperto) ebbene purtroppo la velocita dell'elfo è ad dir poco ineguagliabile, in men che non si dica la lama elfica di Neira grava pericolosamente sul suo viso coperto, non puo nulla, l'alto sembra decisamente sicuro della sua azione, a dir la verita mai aveva pensato ad elfi cosi guerrieri e pronti ad attaccare senza sapere chi fosse il mal capitato, tuttavia è tentata a reagire, molto tentata , sangue mediterraneo scorre caldo e inesorabile nelle vene della ranger, ma incrociando lo sguardo del confratello ne capta l'intensita dello sguardo, è furiosa, un vulcano pronto ad eruttare , due faccie forse della stessa moneta che combattono per una stessa causa, l'attacca solo perche di umana natura? arde dentro, furiosa...ma tace...sembrano inespressivi i lineamenti del suo volto , per quanto le ue capacita gli permettono (sotterfugio lv1) , la lama ancora punta pericolosamente il suo volto, ancora quella parola ''PERICOLO'' risuona nella sua mente...il respiro ancora è pesante tanto che tumulta l'alto torace sotto il manto, il cuore pulsa senza controllo ormai, mentre porta leggermente il capo all'indietro come ad evitare la pericolosa vicinanza di quella elfica lama, il cappuccio prenderebbe a scivolare lungo le sue spalle lasciando liberi i capelli riccioli di moversi al leggero vento della sera che comincia ad insinuarsi tra la fitta vegetazione, frusciano le foglie degli alti arbusti accompagnando questa scena di battaglia come se fosse una dolce nenia...certo che il fato ha in serbo avventure per la giovane ranger per niente prive di adrenalina e terrore... buffo sarebbe stato se non ci fosse stato Aidan questa sera, Morire per mano di un elfo, quando in perlustrazione notturna, e per altro abbracciata e accolta dalla verde madre,or solo la sciarpa le ricopre il volto or che una voce ovattata uscira da quelle labbra coperte per la prima volta questa sera , non di meno quegli occhi non lascerebbero quelli dell'Alerdar * uccidereste me , un ranger , che ha giurato di dare la vita per la sacra foresta solo perchè Umano? l'animo umano è di vasta fattura...* finisce or ferma...insicura...perche negarlo anche spaventata ...infuriata ma impassibile... ferma...insicura...perche negarlo.

NAIRA [ Folto - Lisirya ] § Parli bene, Silvano. Sicché la mia lama stava per terminare il Tempo di una Ranger di Avalon. Il Signore dei Boschi dovrebbe tenere più stretti i guinzagli dei suoi sottoposti. § Per poco raffinato che sia il lessico che usa, la melodica voce del Primonato rende piacevoli anche quelle non troppo gentili parole della Lingua Comune. La richiesta di Aidan verrà ottemperata, sicché il polso destro passerà da prima in quarta. La lama, col piatto, sfiorerà ancora il volto coperto della Ranger, descrivendo col debole un semicerchio attorno al suo capo, che terminerà sulla spalla destra. Ora il filo sarà quindi poggiato al collo: l'Areldar non abbassa l'arma. § Non le farò del male, e di questo deve ora ringraziare te, Fratello. Ma prima, mi dirà il suo nome...perché tu hai un nome, Umana. Non è forse così?! § Pacato il tono, e oltremodo duri i tratti del viso, contratti in un'espressione dal cipiglio difficilmente pareggiabile sul volto di un altro Immortale. Il Primonato mantiene la postura del braccio sinistro, perché non ha colto alcun movimento dell'arma della Ranger. I suoi occhi sono concentrati sul Silvano...e nella notte, ardono del fuoco dell'ira, che brucia l'anima del Principe ogni istante della sua vita eterna.

AIDAN [Folto] Annuisce, alle parole dell'Areldar, così come annuisce al gesto di lei, a scoprirsi il volto. [E vedo con piacere che a buon diritto scorre nelle vostre vene il sangue degli Elfi, Fratello]. Un attimo di pausa, di lieve silenzio, sufficiente a scorgere l'ira feroce che divora quello sguardo. Ne, d'altro canto, il suo assalto improvviso e il suo riferimento alle nefandezze avvenute in foresta possono lasciar spazio a grossi dubbi. [E confidate in me, se vi dico che i guerrieri della stirpe Elfica del Boschi si sono già messi sul sentiero di guerra. Scorrerà del sangue tra questi alberi. Chi ha posato la sua mano contro il nostro bosco perirà, o periremo noi tutti nella guerra]. Il tono è freddo, limpido, cristallino. Il tono di chi sa bene quello che sta dicendo, di chi ha messo la sua vita in prima linea per combattere quel nemico.La stessa decisoine, la stessa focosità nello sguardo dell'Areldar si ritrova, specularmente, in quelli del Silvano, che è per sua natura, se è possibile, ancora più legato del Fratello di Razza a quella foresta. Tutto ciò sembra escludere l'umana, ma entrambi stanno attendendo da lei una risposta, anche se, probabilmente, con sentimenti diversi. Quel che teme il Taur Quessir, che ben conosce l'umana, è che qualche suo colpo di testa possa rovinare tutto. Non sarebbe la prima volta..

SUULIME {radura centrale}miseramente crollerebbero ora la barriere della mente. Come neve al sole si sciolgono. Osserva la scena, dapprima in silenzio. il respiro si farebbe via, via più irregolare alla vista dell�areldar che crolla in ginocchio, del suo gesto. solo un attimo e la man diletta lascerà cadere il bastone, uno scatto, agile e aggraziata la movenza [Destrezza di Tulkas]innanzi all�apprendista cercherà di inginocchiarsi, le mani da sotto il manto leverebbe, tenterebbe di posarle sulle spalle, gli occhi, gli occhi verdi come germogli bagnati da lacrime che tratterrebbe a stento la dama dei cento anni. Le braccia afferrerebbero le spalle dell�apprendista, una voce triste, a tratti spezzata, specchio ancora di queli pensieri e quali immagini la vista dell�areldar, gli odori, il silenzio di quella foresta abbiano suscitato nell�ancestrale che non più si rifugia dietro salde le barriere della mente �calmati melanmin� calmati�� un invito all�alredar, un invito a se stessa? �calmati ora� torna in te... e ricordati chi sei. è nostro compito capire� ora più che mai. Come eletti delle Gocce� e per la promessa che abbiamo fatto a chi s�è presentato come brannon�ricordi?� a stento manterrebbe la calma la silvana. il controllo della sua volontà si farebbe sempre più arduo in quel luogo che a dura prova mette le creature del bosco adesso. Per fortuna, non è la sua prima visita nella foresta dall�incendio. Una pausa, solo il silenzio.�andiamo melanmin� di molte cose devo parlarti� ma non in questo posto. Andiamo ora�� e in piedi si riporta, lesta afferra il bastone che con se sempre porta..

KHENDER [foresta di luce => Barringhton] attenderebbe immobile fintanto che la shalafi gli fosse vicino, non se la sentiva di restarsene solo dopo tutto quello che aveva provato e che, purtroppo per lui, si era insediato nella di lui mente tra i suoi peggiori incubi. Ne udirebbe silente le rassicuranti parole, ed un sorriso le indirizzerebbe, un sorriso pieno di malinconia, pieno di tristezza, ma al contempo colmo di gratitudine verso colei che ha l�arduo compito di condurlo lungo il cammino che le gocce ancestrali hanno loro tracciato. Volgerà il capo verso quello della silvana e con un cenno dello stesso le comunicherebbe di essere pronto, pronto a seguirla ovunque lei volesse, senza ripensamenti, fiducioso di non essere mai abbandonato. �Sono pronto � andiamo pure� e puntellandosi a vicenda i due ancestrali si allontanerebbero da quel luogo per rientrare alla fortezza, ben altro il passo rispetto all�andata.

LISIRYA (folto- Naira) ancora quella lama gioca con il suo volto,troppe ferite adornano quel corpo esile...e il freddo tocco di quella fredda lama la fa rabbrividire or che prende a poggiarsi sul collo ,per un attimo il respiro cessa per poi riprendere quasi modulandolo volutamente ,socchiude appena gli occhi , deglutisce ma porta lo sguardo nuovamente al volto del Alerdar e ai suoi occhi ..sembrano furibondi... per quel che è successo alla foresta? come biasimarlo è una profonda ferita al cuore per chi ha giurato di difenderla con la vita stessa... figuriamoci per chi della foresta è figlio dalla nascita...(nn sono abituata a scoprirmi il volto in presenza di coloro che hanno attentato alla mia vita...ma visto che siete un elfo e come alcuni del vostro clan sanno (sposta or lo sguado ad Aidan) provo stima e grande riguardo verso la vostra razza...vi diro il mio nome... ma vi confesso che non è molto semplice proferire parola con una lama al collo) lentamente la mancina prenderebbe ad alzarsi , or che la dx è ancora impegnata con l'arma,sente meno pressione dell'elfica lama sulla lunga...un pizzico di follia si insinua nella sua mente ma una vocina calma la furia, ancora e ancora ...tenterebbe di tirarsi giu la sciarpa lentamente ...ma nessun nome esce dalle sue labbra..almeno fino a quando quella fredda lama non lascia il suo collo. anche se scoprire il volto vale piu di qualunque altra presentazione formale...

NAIRA [ Folto - Lirisya ] Le parole del Figlio dei Boschi non possono che riempire d'orgoglio l'Areldar, il cui smisurato ego si nutre dell'appartenenza alla sua Razza di un Guerriero dalla favella forte quanto il braccio. Si distendono i tratti del viso, perché ora sa di essere in presenza di amici. Solleverebbe quindi la lama, portandola radente al terreno, e virando sui fianchi mettendosi frontalmente ad ambedue. Anche la lama impugnata dalla mano manca verrebbe riportata parellela al fianco. I gomiti però mantenuti leggermente flessi. Non c'è nulla nella postura che possa far presagire una sua reazione improvvisa...ed invero non ce ne sarebbe ragione. § Attendo il tuo nome, Ranger di Avalon. Del tuo volto posso anche fare a meno. Quel che conta sono il tuo nome e il tuo braccio: userai la tua lama per onorare il tuo impegno? § Nelle parole del Principe c'è tutta la saggezza di un Areldar pluricentenario. [ Verbo di Mandos ] § Altro non chiedo ai miei Fratelli se non scovare l'Ombra e perseguitarla in ogni dove. A voi Ranger, chiederò di trovare gli Umani che hanno fatto questo. Cooperate con gli Elfi, se necessario...per diversi che siano i nostri costumi. Le parole del Re, mio padre e fratello, sono state chiare: trovare e distruggere chi minaccia la nostra terra. § Solenne è il tono. § Io, sono Naira. Principe degli Areldar. § Così, anche a loro porge il suo saluto il Primonato.

AIDAN [Folto] Osserva, e ascolta, le parole ed i gesti dell'Areldar. Sembra essere riuscito a placare la sua collera nei confronti della ragazza. Annuisce appena. Non mostra sorpresa, o sgomento, quando egli si presenta con ufficialità. Se qualcuno di questi sentimenti è provato sarà ben celato dietro la maschera di impassibilità che copre i suoi lineamenti perfetti [ Volontà di ferro +2]. Si rivolgerà a lui come un Guerriero dei Taur Quessir si deve rivolgere ad un Nobile Cala Quessir. Con rispetto, profondo rispetto ed onore, ma senza apparire sottomesso o remissivo. [E io vi prometto, Naira, principe degli Areldar, che io, Aidan, in quanto Silvano , non troverò riposo fino a quando il mio corpo o quello di chi ha compiuto sì grande scempio non giacerà al suolo, privo di sangue]. Quasi un dovere rivelarsi anche lui per quello che è, visto il rango dell'Areldar. Quindi, vedendo che la situaizione tra di due si è ristabilita chiederà congedo ad entrambi, con il solito tono cortese ma distaccato, freddo e distante. [Se ora volete scusarmi desidererei raggiungere la mia sorella di Clan per continuare la nostra caccia]. Arresterà a quel punto il suo dire, attendendo una risposta affermativa prima di allontanarsi.

LISIRYA (folto) tira su un respiro or che la lama scivola via dal suo collo, lenta la mano sx d'istinto massaggia appena il punto sul quale poggiava l'arma...sta per rimettere la lama in fodero quando giungono al suo orecchio le parole del principe...s'arresta , per un lungo istante permane immobile , gli occhi or trapelano sorpresa, al cospetto del figlio del regnante di Avalon? lentamente di punta infilza la punta della lama della lunga nel fresco terreno del sottobosco,or che si richiede un giuramente fedele, accompagnando l'affondo con un entrambe le mani...spazia per un attimo lo sguardo ad Aidan, facendogli un cenno del capo come un muto ringraziamento , prende ad inginocchiarsi difronte alla sua lama ,solo il ginocchio sx verra appoggiato sul terreno , mentre la pianta del piede dx preme fiera sul terreno , porta la dx all'altezza del cuore , mentre la mancina poggia sull'elsa della spada ...anni ormai son passati anni da suo ultimo giuramento che fece al cospetto del capo clan dei thuareg ed ora con onore lo fa al cospetto del principe Areldar , abbassa il capo , cosi come gli avevano insegnato mentre fiera e sicura la voce si ode *Il mio Nome è Lisirya Mahalla d'Egitto, Prometto e giuro sull'onore mio e del mio clan di appartenenza che sempre la mia spada e il mio spirito seguira l'ombra ovunque e comunque fino a quando la grande madre decidera di dar fine ai miei giorni , e per essa periro in difesa di colei che mi da vita!* detto questo riprendendo retta postura riprende la spada lasciandola or riposare al sx fianco...per poi finire or che lo sguardo incrocia quello dei due senza maschera * é cosi sia! e cosi sia la mia promessa.*attendendo ulteriormente prima di continuare la sua perlustrazione notturna.

NAIRA [ Folto ] Da un Ranger ci si aspetta lealtà, e così la Corona, per intercessione del Primonato, la ottiene. Lo sguardo del Principe passa da Lisirya ad Aidan ora, rabbuiandosi per un attimo alla domanda che repentina sorge nella sospettosa mente di chi è abituato a vedere l'inganno ogni dove. Aidan...un Elfo Silvano...conosce un'Umana, Ranger. Perché? A questo si dovrà trovare una risposta...ma non ora. La notte non è sicura. § Fratello, ti ringrazio per avermi impedito di danneggiare questa Ranger. Il tuo gesto sarà ricordato. Ma ora...torniamo tutti alla nostra veglia. La mia già da troppe Lune dura...e a giusta cagione. Siete liberi di andare, se entrambi mi accorderete la stessa libertà. § Così, compierebbe qalche passo indietro, volgendo lo sguardo verso Nord...perché è quella la direzione che ha scelto di seguire. E verso quella s'incamminerebbe, dopo il saluto.

AIDAN [Folto] China il capo, rispettivamente, prima all'Areldar e poi all'amica. *Che la foresta vegli sui vostri passi, Naira. La mia veglia invece è appena iniziata*. Deciso, come a far intendere che solo quando avrà compiuto il suo dovere avrà riposo. [Grazie a voi, per aver fermato il vostro gesto]. Quindi, rimasto solo con Lisirya, volgerà su di lei gli occhi. [Mi raccomando. Fate attenzione]. Quindi dalla tasca estrarrà una piccola missiva, più che altro un piccolo plico contenente un rapporto su quella lunga perlustrazione, durante la sua permanenza in foresta, ed un messaggio per i rangers tutti. [Fatemi anche il piacere di affiggere questo alla bacheca del campo. Come potete immaginare non tornerò per un lungo periodo, fino a quando non avrò riportato qualcosa di utile da tutto questo gran girare]. Attende che la ranger prenda quella missiva, con pazienza, prima di voltarsi nella direzione presa, diverso tempo prima, da Fanni.

LISIRYA (folto) un leggero sorriso le si disegna in volto or che altre parole vengono proferite *Equilibrium ...* saluta con un saluto di congrega * che la Dea vi accompagni* detto questo si appresta a mover passo verso est ove aveva mosso inizialmente (folto) un leggero sorriso le si disegna in volto or che altre parole vengono proferite *Equilibrium ...* saluta con un saluto di congrega * che la Dea vi accompagni* detto questo si appresta a mover passo verso est ove aveva mosso inizialmente

Aidan Uth'Lehemen
Il fu indiscusso dandy della CdV
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Sesso: Maschile
03/02/2010 18:46

Commento rapidamente per tutti..
Allora, grazie intanto per la bella role, anche se parecchio lunga ^^.
Ho postato la quest sul forum master per l'approvazione dello scambio di missive tra Lisy e Aidan e per l'uso dell'ambidestria di Naira, come da richiesta del player. Se qualcuno dovesse voler aggiungere quanche rischiesta di approvazione questo è il link..

freeforumzone.leonardo.it/discussione.aspx?idd=9070853

grazie ancora a tutti e complimenti ^^ siamo proprio i più fichi...
S.

Aidan Uth'Lehemen
Il fu indiscusso dandy della CdV
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04/02/2010 14:04


//Grazie a te!Mi scuso di essermene andata in definitiva presto ma purtroppo ero a pezzi quella sera..anche se concludere la role mi sarebbe piaciuto non poco! [SM=g7084]

Grazie a tutti per la bella sorpresa!

Sine actio summus orator esse in numero nullo potest

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