Pagina precedente | 1 | Pagina successiva

aranyl

Ultimo Aggiornamento: 09/04/2011 00:13
Autore
Stampa | Notifica email    
OFFLINE
Post: 5
Città: LASTRA A SIGNA
Età: 34
Sesso: Femminile
12/03/2010 17:40

Aranyl
Nome completo: Aranyl Hisènna Geamhrads


Clan di appartenenza: silvani

Età: 110 anni

Allineamento:buono-neutrale

Punti Karma: 515


Background:
In una grande foresta chiamata “Taur nu fuin” nella gelida e nebbiosa Caledonia, vivevano in armonia molte comunità e tribù elfiche. La loro vita scorreva tranquilla seguendo le stagioni e i ritmi della foresta stessa.
Nella comunità elfica chiamata “Estel”, vivevano in armonia gli elfi silvani del luogo.
Luine, figlia del capoclan era una giovane di magnifico aspetto e dal cuore gentile.
Amava la foresta e il suo popolo, ma da sempre il suo più grande desiderio era quello di vivere come serva della foresta stessa, come figlia della Dea madre.
La sua ricerca del sapere era maggiore di ogni altro desiderio che un’elfa potesse custodire nel cuore, e fu così che una mattina si decise a chiedere al padre di potersi unire alle figlie che nella foresta erano devote alla Dea Madre.
Il capoclan, rifiutò la richiesta della figlia poiché a nord non solo si trovavano le giovani figlie della Dea, ma anche le tribù, tuttavia non diede spiegazione alcuna del suo rifiuto.
Al di fuori delle comunità elfiche si erano formati alcuni gruppi di elfi che non amando la vita semplice condotta nelle comunità si erano avvicinati alle arti magiche e alla guerra.
Considerati dei reietti, poiché avrebbero messo in pericolo la vita di tutti gli altri elfi che invece desideravano condurre una vita semplice e pacifica, gli era vietato entrare in contatto con qualsiasi elfo al di fuori delle tribù.
Luine si rifiutò di obbedire al padre, così decise di lasciare la comunità per recarsi a nord. Assieme ad
un’ ancella partì in una notte di luna piena, e cavalcando senza sosta attraversò i punti più isolati della foresta per evitare di incontrare i figli delle tribù o di altre comunità vicine.
Giunse presto alle soglie di una magnifica radura circondata da querce millenarie. In quel luogo avvenne il primo incontro con la Somma sacerdotessa del luogo, Herialyn.
L’anziana elfa accolse la giovane figlia di cui non volle conoscere il passato ma solamente le sue intenzioni alla presenza della Dea Madre.
Durante la festività di Imbolc, le giovani figlie dovevano assolvere vari compiti, e Luine doveva raccogliere i fiori e della foresta, per offrirli alla Dea.
Passeggiava tranquilla fra la fitta boscaglia, quando un rumore l’allarmò immediatamente.
Si guardò immediatamente intorno, non c’era nessuno , tuttavia continuava ad udire dei passi e un frusciar di foglie intorno a lei.
Spaventata tentò immediatamente la fuga, ma fu proprio questo a farla scontrare con un giovane Areldar dalla lucente armatura. I capelli color platino erano intrecciati e agghindati con piume e ricadevano leggeri lungo le spalle, gli occhi erano violacei. Si osservarono per un lungo istante, senza parlare soltanto guardandosi.
[Tu scegli la tua strada ma la Dea ha il potere di cambiarla].
Il giovane elfo si chiamava Maneharnon, e apparteneva a una delle tribù magiche della foresta.
Furono incontri silenziosi i loro, fatti di sguardi e poche parole. L’unico rumore che riuscivano a sentire erano i loro battiti del cuore.
Luine apprese solamente in quel momento il perché dei dubbi del padre a cui aveva disobbedito.
Durante i fuochi di Beltane la giovane elfa si unì al possente guerriero Areldar, e dal loro amore fu concepita Aranyl.
La Somma Sacerdotessa si accorse ben presto dello stato di Luine, pertanto decise di nasconderla dalle altre figlie.
In primavera Luine diede alla luce la piccola Aranyl che annunciando la sua vita portò via quella dell’elfa.
Il dolore di Maneharnon fu tale da decidere di ritirarsi dalla tribù e dalla vita nel bosco per mescolarsi agli umani e di lui far perdere ogni traccia.
Tuttavia decise che la piccola sarebbe dovuta diventare una donna forte e determinata perciò strappata dalle mani delle Figlie della Dea e la affidò a una tribù composta di sole elfe , per la maggior parte silvane, così che nella vita non avrebbe mai avuto dipendenza alcuna da uomini, che portavano dolore nella vita delle donne con il loro amore.
Appese un piccolo bracciale al suo polso, in cui vi erano due piccoli ciondoli, una chiave e una luna abbracciata a una stella,perché sapesse che lei era la chiave dell’amore dei suoi genitori, poi sparì nel nulla.
La piccola elfa crebbe sotto le attente cure e le severe istruzioni di un elfa sciamana di nome Eruvanye.
Eruvanye la iniziò alle arti magiche e, le insegnò a tirare con l’arco e a difendersi da chiunque.
Un’altra elfa che componente delle anziane della tribù, le insegnò a distinguere le varie piante ed i fiori insegnandole i loro nomi e le loro proprietà curative.
Aranyl passava molto tempo assieme a lei, camminando a lungo nella foresta e raccogliendo ogni erba diversa, per poi portarle a casa e imparare a preparare decotti e infusi con cui curare ogni sorta di malanno.
Preferiva soprattutto cercare i germogli dopo una notte di pioggia, alle prime luci del mattino, quando Arhynna, la toglieva ai suoi studi di storia e magia per portarla in mezzo alla natura incontaminata della foresta.
Divenne presto una meravigliosa fanciulla di minute fattezze, con lunghi capelli platino come quelli del padre, e occhi verde intenso che invece ricordavano quelli della madre.
Segui con assidua frequenza le lezioni di Arhynna in imparò a riconoscere le piante e le radici che crescevano nella foresta.
Durante il tempo libero faceva lunghe cavalcate assieme al suo destriero Gwath, osservando a lungo la fauna che abitava la foresta.
Adorava osservare soprattutto, i maestosi cervi, che un po’ le ricordavano la razza dei silvani,fiera e diffidente.
Gli sciamani e i capitribù erano soliti riunirsi per le festività. Non si trattava tuttavia di riunioni fra soli elfi, ma vi erano gruppi di umani, mezzelfi e folletti, pertanto le abitudini di tutti erano unite in un unico grande rituale.
In quel periodo le tribù umane avevano erano solite sacrificare un animale agli Dei, e nonostante i “figli della foresta” fossero contrari, non era possibile stravolgere una tradizione tanto antica, perciò fu individuato un grosso cervo maschio per il rituale.
La giovane che possedeva un’indole piuttosto ribelle riuscì a liberare il maestoso cervo e a farlo scomparire nella fitta boscaglia.
Nessuno si accorse del modo in cui si fosse liberato l’animale, ma molti si accorsero che un meraviglioso cavallo candido, simbolo di purezza che faceva al caso loro, Gwath
Fra le grida disperate la giovane elfa, venne tagliata la gola dell’animale di fronte ai suoi occhi. Il purpureo sangue si riversò sul suolo fra il silenzio rispettoso di tutti i presenti e le lacrime cocenti del viso di lei.
Passò due notti infernali, in cui le sembrava di non respirare nemmeno. Non vedeva niente e nessuno solamente un gran buio. La sciamana provò molte volte a parlarle ma lei si rifiutava di risponderle.
Poi alle prime luci del mattino quando tutti riposavano o erano in solitudine in qualche remota parte della foresta raccolse le sue cose, poi con il pugnale con cui era stato sacrificato Gwath, si tagliò i lunghi capelli poco sopra le spalle, abbandonando così il suo legame con la tribù, e fuggì dalla foresta.
Viaggiò a lungo per le lande desolate della Caledonia, senza parlare con nessuno evitando contatti con chiunque le rivolgesse la parola.
Fu quella la prima volta in cui vide il mondo al di fuori della foresta, e le sembrò così bello da decidere che viaggiare alla ricerca di se stessa sarebbe stato meglio che rimanere nella foresta dove il dolore l’avrebbe perseguitata ogni giorno.
Del resto cosa poteva sapere una giovane elfa del mondo, quando era vissuta per tutto quel tempo con sole donne della sua razza?
Attraversò le grandi pietre che si diceva fossero state posate lì dai giganti e raggiunse L’Ibernia.
Solamente una notte ebbe uno strano incontro con un essere di cui non vide mai il volto, ma di cui seppe solo il nome Thales, ma ne ricordava comunque l’odore.
Ma i suoi incontri con altri viventi furono sempre rari, poiché le era stato insegnato, a essere diffidente con chiunque non appartenesse alla propria razza.
Fu in un tetro mattino che giunse nella cittadina di Barrington.
In quel luogo sperava di trovare qualcuno in grado di far capire alla giovane elfa chi in realtà fosse.


♦ FISICO: minuta ed esile è una fra gli elfi femmina più bassi della specie, poiché è alta solo 155 cm.
Il suo fisico è sottile e aggraziato come i suoi movimenti, e le sue forme sono abbastanza evidenti nonostante non siano eccessive.
La pelle chiara ricorda quella della specie Areldar. Gli occhi sono verdi come smeraldi lievemente sfumati all’esterno con un verde più chiaro della tipica forma allungata.
Le sue labbra sono leggermente carnose e la sua bocca difficilmente si contrae in espressioni felici.
Il suo profumo ricorda quello delle violette selvatiche, suo fiore preferito.
La sua voce è calda e spesso simile a un sussurro. Non grida quasi mai, e il suo canto è angelico e soave come quasi tutti quelli della sua razza.

♦ CARATTERE: il suo carattere è apparentemente freddo per cercare di nascondere al meglio la sua eccessiva timidezza e diffidenza.
Si fida di pochissime persone, e come ogni elfo è recalcitrante nel mostrare le proprie debolezze.
Poiché ha passato buona parte della sua vita con le donne i suoi sentimenti sono spesso confusi, e talvolta non riuscendo ad individuarli perde le sue tipiche caratteristiche di elfa.
Ama ascoltare gli altri, esplorare nuovi posti o semplicemente riflettere in solitudine, odia le persone prepotenti o che la sottovalutano.
Sa usare bene l’arco che porta sempre con se, nonostante non lo punti mai contro nessuno a meno che non si trovi in una situazione di estremo pericolo, ma il suoi intento non sarà mai quello di ferire mortalmente o uccidere qualsiasi vivente.
Non sa resistere di fronte a un buon libro, ed è sempre alla ricerca di nuove letture da cui trarre nuove informazioni.
È un elfa estremamente, leale verso la sua razza e gli amici in generale.
Fra i sensi sviluppati, preferisce oltremisura l’olfatto, che scaturisce in lei i ricordi. Quando incontra qualcuno si ricorda di lui per l’odore più che per l’aspetto.



ABBIGLIAMENTO: indossa spesso una veste bianca di seta, che aderisce perfettamente al suo corpo esile, e sopra indossa sempre un mantello verde bosco fermato al collo da una spilla di fattura elfica.
Ha anche un’altra veste semplice, blu oltremare decorata con fini ricami argentati.
Ai piedi indossa dei calzari bianchi decorati finemente con fibbie argentate anch’essi creati dagli elfi.


OGGETTI POSSEDUTI con sé ha sempre una borsa di stoffa verde e un sacchetto di velluto rosso contenete le sue rune consacrate.
All’interno della borsa vi è sempre una veste di ricambio in seta blu, con ricami argentati, una borraccia di pelle e un pettine di legno.
Al polso sx, pendono due ciondoli legati a una catenina argentata. I ciondoli rappresentano una chiave e una luna abbracciata a una stella.



SKILL DI RAZZA:
Resistenza al Sonno/Charme
- Doti Comunicative
- Visione Crepuscolare
- Sensi Sviluppati (udito-olfatto-vista)
- Sangue Elfico
- Mimetismo
- Esperienza in Armi Elfiche





Abilità/Incanto di Clan: Radici intrappolanti


Caratteristiche di razza:
Agilità: 2
Potenza: -1
Resistenza: -1
Metri a Round: 6
Bonus taglia: 0

incanto di clan: radici intrappolanti

Skill richiesta:
conoscenze naturali liv.1






OFFLINE
Post: 243
Città: RAGUSA
Età: 36
Sesso: Maschile
13/03/2010 12:47

BG e Skill Approvate
come da richiesta la skill e il BG vengono approvate


Un Elfo non si sarebbe mai tatuato il corpo!
MAI il tempio dell'energia e della forza,
non si sarebbero mai tatuati!!.
Tatuaggio??? roba da Trolls, Orchi, Mannari!!

OFFLINE
Post: 5
Città: LASTRA A SIGNA
Età: 34
Sesso: Femminile
07/04/2010 17:36

In base alle ultime giocate fatte, chiedo di passare al livello successivo di skill naturali.

freeforumzone.leonardo.it/scheda.aspx?c=34799&f=34799&idu...

freeforumzone.leonardo.it/discussione.aspx?idd=9170538
[Modificato da Tendrius 07/04/2010 17:38]
OFFLINE
Post: 243
Città: RAGUSA
Età: 36
Sesso: Maschile
19/12/2010 23:42

Skill Approvata
come da richiesta la skill viene approvata


Un Elfo non si sarebbe mai tatuato il corpo!
MAI il tempio dell'energia e della forza,
non si sarebbero mai tatuati!!.
Tatuaggio??? roba da Trolls, Orchi, Mannari!!

OFFLINE
Post: 5
Città: PRATO
Età: 34
Sesso: Femminile
25/12/2010 20:35

OFFLINE
Post: 5
Città: PRATO
Età: 34
Sesso: Femminile
07/04/2011 22:27

Re:
aranyl89, 25/12/2010 20.35:





Raggiunti i 6000 punti richiesti per l'approvazione del livello successivo.
OFFLINE
Post: 243
Città: RAGUSA
Età: 36
Sesso: Maschile
09/04/2011 00:13

Skill Approvata
come da richiesta la skill viene approvata


Un Elfo non si sarebbe mai tatuato il corpo!
MAI il tempio dell'energia e della forza,
non si sarebbero mai tatuati!!.
Tatuaggio??? roba da Trolls, Orchi, Mannari!!

Amministra Discussione: | Chiudi | Sposta | Cancella | Modifica | Notifica email Pagina precedente | 1 | Pagina successiva
Nuova Discussione
 | 
Rispondi
Cerca nel forum

Feed | Forum | Bacheca | Album | Utenti | Cerca | Login | Registrati | Amministra
Crea forum gratis, gestisci la tua comunità! Iscriviti a FreeForumZone
FreeForumZone [v.6.1] - Leggendo la pagina si accettano regolamento e privacy
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 14:18. Versione: Stampabile | Mobile
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com