Pagina precedente | 1 | Pagina successiva

Sidrar

Ultimo Aggiornamento: 28/12/2010 18:55
Autore
Stampa | Notifica email    
OFFLINE
Post: 4
Città: RIONERO IN VULTURE
Età: 31
Sesso: Maschile
07/04/2010 18:20

Nome: Sidrar Elegys
Clan di appartenza: silvani
Età: 120
Allineamento: Caotico neutrale
Punti karma:500
Background:
La battaglia infuriava nella Foresta nera. Solo il suono delle spade, il sibilo delle frecce e le grida nei dialetti elfici risuonava alta nella notte macchiata di un denso fumo nero.
Nessuno avrebbe mai potuto pensare che ove la morte dominava, il grido di dolore una donna avrebbe annunciato una nuova vita.
Fu così che venne alla luce il piccolo figlio delle stelle, il cui destino era già segnato dal dolore.
Abbandonato nell’incavo di una Quercia. Urlante e cosparso di sangue, preda dei lupi affamati alla mercé della foresta.
Tuttavia la Dea, Madre benevola aveva riservato un futuro al piccolo elfo.
Venne l’alba, nel campo ove corpi giacevano ammassati una viandante di rosso vestita vagava silenziosa. Il capo celato da un cappuccio, amuleti attaccati al collo. Sussurrava preghiere nel gelido vento del nord, e nella desolazione della morte.
Passeggiava in silenzio, poi addentrandosi nel folto della foresta, con le ultime grida di speranza nei polmoni le grida di un infante giunsero a lei.
Altheya, maga errante raccolse dall’incavo di un albero un piccolo infante avvolto in un mantello intriso di sangue.
Come simbolo della vita che sovrasta la morte ella lo prese con se.
Ma come si sa, una raminga solitaria, non avrebbe mai potuto trasportar un così pesante fardello, così giunta al limitare della foresta lo lasciò nelle mani di una delle poche comunità elfiche che si erano salvate dagli orrori delle battaglie del nord.
Il bambino crebbe in qualcosa che non poteva essere amore, ma non perché coloro che lo crebbero non glie lo fornirono, ma fu per la propria naturale inclinazione alla solitudine.
Divenne un giovane elfo dai capelli lunghi e argentei, gli occhi erano color del fumo. Fumo che nell’aria spirava quando i corpi di tutte le vittime della guerra furono arsi alla benevolenza degli Dei.
Poco incline alle parole fu emarginato dalla comunità giorno dopo giorno.
Non veniva realmente compreso perché i suoi pensieri non erano quelli di un elfo.
§ Un abitudine non assomiglia a un pensiero §.
Non ci fu una notte precisa, tantomeno un’alba. Egli camminò a lungo nella foresta. Passo dopo passo nel suo silenzio si allontanava da quella vita che mai aveva sentito sua.

E come colei che lo aveva raccolto anch’egli si trovò a viaggiar come un ramingo lungo le infinite distese che la terra gli offriva.
Quella solitudine lo portò a ricercare la profonda consapevolezza che di lui quella terra ingrata se ne lavava le mani.
Immerso in quella solitudine comprese che mai sarebbe stato quello che tutti desideravano, e tantomeno chi desiderava essere egli stesso.
Una notte, conobbe una fanciulla che mai le rivelò chi fosse. Il volto sempre coperto da numerosi veli. Lo condusse in un tempio costruito in mezzo ad una foresta.
Quella fu la prima notte in cui pregò incessantemente. Poi quando l’alba sorse la dama lo condusse in un piccolo villaggio.
Sembrava essere felice in quel luogo. Forse era solo cresciuto nel posto sbagliato, fu il suo pensiero.
Ma quel pensiero si rivelò sbagliato. Imprigionato, FU considerato folle e inadeguato per chiunque.
Quante parole incoerenti erano state scandite in quella notte di preghiera devota?Lui non lo sapeva, non lo ricordava. Ma anche in quelle notti di prigionia la Dea fu benevola con quel figlio perduto, la cui esistenza sembrava essere legata ai fili del caso.
§.....lui è la sintesi del decadimento di valori e culture elfiche...la massima esaltazione dell’ in espressione delle emozioni...vuoto come il gambo di un fiore ormai morto. §
Riuscì a fuggire. E da quel giorno ricordò sempre di non fidarsi mai di nessuno. Non salutava mai. Non dava più confidenza. Se prima era la tipica diffidenza di un elfo segnato da un passato avverso e una nascita ingrata, adesso era sopravvivenza e disinteresse per il mondo intero.
Sconosciute le circostanze in cui giunse a Barrington, ma qui egli sembra comunque non trovar pace se non fra i suoi silenzi.

fisico: Lunghi capelli bianchi che di notte riflettono i colori dell’argento ricadono lunghi sulla schiena, lisci come seta. Gli occhi colore del fumo, sono spesso assenti come s’egli fosse sempre in uno stato di meditazione perenne, pertanto difficile capire quando riposa o quando pensa.
Egli presenta il tipico aspetto di un Areldar,alto 1 e 80 la sua costituzione è tuttavia simile a quella di un silvano.

carattere:Introverso e silenzioso. È solito celare la sua identità a chiunque sotto il cappuccio del suo mantello. I suoi pensieri sono distorti, soprattutto alle orecchie altrui, ma egli non osa condividere tali pensieri poiché non è suo interesse.
Il suo comportamento estremamente riservato è diffidente è spesso confuso con la maleducazione, che tuttavia non fa parte dell’animo dell’elfo educato con le abitudini del suo popolo.
Egli tende inoltre a non salutare mai per primo, soprattutto se si tratta di sconosciuti. Passa il suo tempo a domandarsi il perché di quella realtà che lo circonda.

abbigliamento: Indossa un armatura leggera di cuoio rigido con parti in seta verde,ricamate in alcuni punti,un cinturone sul quale è appesa una piccola borsa di cuoio,pantaloni verdi e stivali di cuoio.
Il volto è sempre celato dal cappuccio del suo mantello grigio.

oggetti posseduti:Porta sempre una collana d argento regalatagli da un elfa sotto il corpetto in cuoio.

Agilità: +2

Potenza: 0

Resistenza: +1

Metri percorribili in un round: 6

Resistenza magica: N/N

Scurovisione: +2

Sensi sviluppati: Udito - Vista - Olfatto

Bonus taglia: 0

Skills di Razza: Doti Comunicative - Sangue Elfico - Patto con la Natura - Mimetismo - Esperienza in Armi Elfiche

Capacità singolari: Resistenza al Sonno/Charme 2

Incanto di Clan: Radici Intrappolanti 2



SKILL DI RAZZA:
Resistenza al Sonno/Charme
- Doti Comunicative
- Visione Crepuscolare
- Sensi Sviluppati (udito-olfatto-vista)
- Sangue Elfico
- Mimetismo
- Esperienza in Armi Elfiche 
   Abilità/Incanto di Clan:Radici intrappolanti




Caratteristiche di razza:
Agilità: 2
Potenza: -1
Resistenza: -1
Metri a Round: 6
Bonus taglia: 0

incanto di clan: radici intrappolanti

Skill richiesta: Furtività Liv.1
OFFLINE
Post: 243
Città: RAGUSA
Età: 36
Sesso: Maschile
14/04/2010 21:44

//allora vediamo di sistemare un po di cose, ti elenco i problemi che ho riscontrato nel BG, a parte quelli di scrittura, altri errori che non combaciano con la scheda di razza


Fu così che venne alla luce il piccolo figlio delle stelle, il cui destino era già segnato dal dolore.
Abbandonato nell’incavo di una Quercia. Urlante e cosparso di sangue, preda dei lupi affamati alla mercé della foresta.



In questa parte del BG non riesco proprio a capire il motivo dell'abbandono del PG, dopotutto gli elfi si uniscono una sola volta in tutta la loro vita e come si evidenzia dalla scheda per i silvani "prevede una gestazione complicata e rischiosa seguita da un parto doloroso più di quanto non lo sia già di per sé una qualsiasi gravidanza elfica. L’Elfa deve infatti stare molto attenta durante questa fase."
questo fa capire che il parto è cosa assai difficile per i silvani, e che non si sognerebbe mai una madre di scappare, senza il figlio, e senza forze...


Il bambino crebbe in qualcosa che non poteva essere amore, ma non perché coloro che lo crebbero non glie lo fornirono, ma fu per la propria naturale inclinazione alla solitudine.
Divenne un giovane elfo dai capelli lunghi e argentei, gli occhi erano color del fumo.



allora non capisco qui come il bambino, che sin dalla nascita è stato abituato alle cause di amicizia ed amore, divenga invece un elfo solitario, cioè potrebbe starci che si sente solo, ma non ne capisco il motivo


Poco incline alle parole fu emarginato dalla comunità giorno dopo giorno



Non mi sembra che le comunità emargino i propri fratelli e sorelle perchè sono solitari, un elfo silvano è così "Gli Elfi Silvani amano forse più degli Elfi Areldar la vita isolata." quindi nulla di nuovo è normale che sia solitario, ma non lo si emargina, al massimo non lo si capisce


Non veniva realmente compreso perché i suoi pensieri non erano quelli di un elfo.



Perchè i suoi pensieri non erano quelli di un elfo??? manca il motivo che spinge l'elfo a non pensare come un elfo


Una notte, conobbe una fanciulla che mai le rivelò chi fosse. Il volto sempre coperto da numerosi veli. Lo condusse in un tempio costruito in mezzo ad una foresta.
Quella fu la prima notte in cui pregò incessantemente. Poi quando l’alba sorse la dama lo condusse in un piccolo villaggio.
Sembrava essere felice in quel luogo. Forse era solo cresciuto nel posto sbagliato, fu il suo pensiero.
Ma quel pensiero si rivelò sbagliato. Imprigionato, FU considerato folle e inadeguato per chiunque.



Uhm... come fa ad avvicinarsi ad una fanciulla, se da Scheda di Razza i Silvani sono: "Sono piuttosto schivi e si tengono lontani il più possibile da tutti gli altri esseri pensanti, compresi Elfi Areldar, e
sono determinati a proteggere le loro abitudini e libertà."
Cosa succede? si fa imprigionare? da una dama? e poi riuscì a fuggire... ma da cosa???


Egli presenta il tipico aspetto di un Areldar,alto 1 e 80 la sua costituzione è tuttavia simile a quella di un silvano.



Scusami non ho capito... è un Silvano o un Areldar???


abbigliamento: Indossa un armatura leggera di cuoio rigido con parti in seta verde,ricamate in alcuni punti,un cinturone sul quale è appesa una piccola borsa di cuoio,pantaloni verdi e stivali di cuoio.



Il regolamento di Avalon vieta che si portino, da BG, Armi o Armature di qualsiasi tipo... bisogna modificare questa parte


Agilità: +2

Potenza: 0

Resistenza: +1

Metri percorribili in un round: 6

Resistenza magica: N/N

Scurovisione: +2

Sensi sviluppati: Udito - Vista - Olfatto

Bonus taglia: 0

Skills di Razza: Doti Comunicative - Sangue Elfico - Patto con la Natura - Mimetismo - Esperienza in Armi Elfiche

Capacità singolari: Resistenza al Sonno/Charme 2

Incanto di Clan: Radici Intrappolanti 2



SKILL DI RAZZA:
Resistenza al Sonno/Charme
- Doti Comunicative
- Visione Crepuscolare
- Sensi Sviluppati (udito-olfatto-vista)
- Sangue Elfico
- Mimetismo
- Esperienza in Armi Elfiche
Abilità/Incanto di Clan:Radici intrappolanti




Caratteristiche di razza:
Agilità: 2
Potenza: -1
Resistenza: -1
Metri a Round: 6
Bonus taglia: 0

incanto di clan: radici intrappolanti

Skill richiesta: Furtività Liv.1



Incongruenze in questi parametri che presenti, e non riesco a capire come apprendi la skill di Furtività...

Rimango in attesa delle modifiche e delle Spiegazioni
[Modificato da Tendrius 14/04/2010 21:45]


Un Elfo non si sarebbe mai tatuato il corpo!
MAI il tempio dell'energia e della forza,
non si sarebbero mai tatuati!!.
Tatuaggio??? roba da Trolls, Orchi, Mannari!!

OFFLINE
Post: 4
Città: RIONERO IN VULTURE
Età: 31
Sesso: Maschile
20/12/2010 18:03

Nome: Sidrar Elegys
Clan di appartenenza: Areldar
Età: 120
Allineamento: Caotico neutrale
Punti karma:500
Background:

La battaglia infuriava nella Foresta nera. Solo il suono delle spade, il sibilo delle frecce e le grida nei dialetti elfici risuonava alta nella notte macchiata di un denso fumo nero.
Nessuno avrebbe mai potuto pensare che ove la morte dominava, il grido di dolore una donna avrebbe annunciato una nuova vita.
Fu così che venne alla luce il piccolo figlio delle stelle, il cui destino era già segnato dal dolore.
Lady Narynwen, partorì un piccolo essere dai grandi occhi di fumo di quella battaglia. Poi un rumore, un attimo e il nemico fu dinanzi a lei e alla serva. Entrambe nascosero l’inerme fagotto intriso di sangue, mentre di loro non ne rimase che i corpi privi di vita.
Urlante e cosparso di sangue, preda dei lupi affamati alla mercé della foresta, coperto dal cadavere stesso della madre sembrava che ormai non ci fosse più speranza per lui.
Tuttavia la Dea, Madre benevola aveva riservato un futuro al piccolo elfo.
Venne l’alba, nel campo ove corpi giacevano ammassati una viandante di rosso vestita vagava silenziosa. Il capo celato da un cappuccio, amuleti attaccati al collo. Sussurrava preghiere nel gelido vento del nord, e nella desolazione della morte.
Passeggiava in silenzio, poi addentrandosi nel folto della foresta, le ultime grida di speranza giunsero a lei.
Altheya, maga errante raccolse fra due corpi d’eterea ma esanime bellezza un infante avvolto in un mantello intriso di sangue.
Come simbolo della vita che sovrasta la morte ella lo prese con sé.
Ma come si sa, una raminga solitaria, non avrebbe mai potuto trasportar un così pesante fardello, così giunta al limitare della foresta lo lasciò in modo che la vicina comunità elfica, salvatasi dagli orrori delle battaglie del nord, potesse trovarlo.
Il bambino crebbe nell’amore di una famiglia di Areldar, con la dolcezza di una madre che accolse come benedizione quel figlio donato dagli Dei, ma un padre spesso assente.
Ma gli occhi di quel bambino sradicato dalla propria casa, sembravano capaci di vedere oltre, pertanto nonostante nutrisse un profondo affetto per la donna che lo aveva allevato provava una continua sensazione di solitudine, più simile al vuoto stesso.
Solitudine che ben presto lo avrebbe portato a una decisione drastica.
Spesso la madre era costretta a cercarlo per ore nella foresta, poiché si nascondeva continuamente. da tutto e da tutti, anche se poi sovente riappariva senza che gli altri avessero il tempo di accorgersene.
Divenne un giovane elfo dai capelli lunghi e argentei, gli occhi erano color del fumo. Fumo che nell’aria spirava quando i corpi di tutte le vittime della guerra furono arsi alla benevolenza degli Dei.
Poco incline alle parole si emarginò dalla comunità giorno dopo giorno, rinchiuso nel suo silenzio, accolto solamente da una mente piena di domande.
§ Un abitudine non assomiglia a un pensiero §.
Non ci fu una notte precisa, tantomeno un’alba. Egli camminò a lungo nella foresta. Passo dopo passo nel suo silenzio si allontanava dalla vita di quella comunità che mai aveva sentito sua.
E come colei che lo aveva raccolto anch’egli si trovò a viaggiar come un ramingo lungo le infinite distese che la terra gli offriva, evitando ogni contatto umano.
Quella solitudine lo portò a ricercare la profonda consapevolezza che di lui quella terra ingrata se ne lavava le mani.
Immerso in quella solitudine comprese che mai sarebbe stato quello che tutti desideravano, e tantomeno chi desiderava essere egli stesso.


Una notte, conobbe una fanciulla, e dopo mesi di solitudine e silenzi ne era rimase improvvisamente attratto, quasi fosse rimasto vittima di un incantesimo. Il volto sempre coperto da numerosi veli, ma parlava la sua lingua e questo fu sufficiente per seguirla
§l’errore di un attimo, conduce alla sofferenza di una vita§
Lo condusse in un tempio costruito in mezzo ad una foresta.
Quella fu la prima notte in cui pregò incessantemente, in cui sentì scorrere su di sé la mano della Dea e della natura circostante.
Poi quando l’alba sorse la dama lo condusse in un piccolo villaggio, in cui timore e diffidenza coltivati in quegli anni lo colsero improvvisamente, tuttavia fidandosi solo di lei, la seguì.
Errore quello, che presto pagò. Era una comunità di umani, che non tolleravano altre razze oltre la loro. Guerrieri e combattenti. Gli stessi che moltissimo tempo prima avevano combattuto contro gli elfi, e avevano ucciso i genitori di Sidrar, anche se questo lui non poteva saperlo.
Imprigionato, umiliato, maledì se stesso per aver dato fiducia a una sconosciuta.
Quante parole incoerenti erano state scandite in quella notte di preghiera devota? Lui non lo sapeva, non lo ricordava. Ma anche in quelle notti di prigionia la Dea fu benevola con quel figlio perduto, la cui esistenza sembrava essere legata ai fili del caso.
§.....lui è la sintesi del decadimento di valori e culture elfiche...la massima esaltazione dell’inespressione delle emozioni...vuoto come il gambo di un fiore ormai morto. §
Riuscì a fuggire, grazie alle tecniche apprese durante i viaggi, per evitare di farsi sentire e passare inosservato. Era stato deciso che sarebbe morto ma, quando un carceriere si avvicinò per portarlo alla gogna si rese conto di cosa era successo. Nessuno si accorse della sua fuga sin quando non videro la cella vuota.
Da quel giorno ricordò sempre di non fidarsi mai di nessuno. Non salutava mai. Nessuna creatura per lui non era degna della propria confidenza. Se prima era la tipica diffidenza di un elfo segnato da un passato avverso e una nascita ingrata, adesso era sopravvivenza e disinteresse per il mondo intero.
Sconosciute le circostanze in cui giunse a Barrington, ma qui egli sembra comunque non trovar pace se non fra i suoi silenzi.

Fisico: Lunghi capelli bianchi che di notte riflettono i colori dell’argento ricadono lunghi sulla schiena, lisci come seta. Gli occhi colore del fumo, sono spesso assenti come s’egli fosse sempre in uno stato di meditazione perenne, pertanto difficile capire quando riposa o quando pensa.


Carattere: Introverso e silenzioso. È solito celare la sua identità a chiunque sotto il cappuccio del suo mantello. I suoi pensieri sono distorti, soprattutto alle orecchie altrui, ma egli non osa condividere tali pensieri poiché non è suo interesse.
Il suo comportamento estremamente riservato è diffidente e spesso confuso con la maleducazione, che tuttavia non fa parte dell’animo dell’elfo.
Egli tende inoltre a non salutare mai per primo, soprattutto se si tratta di sconosciuti. Passa il suo tempo a domandarsi il perché di quella realtà che lo circonda.

Abbigliamento: Indossa un veste leggera in seta verde,ricamate in alcuni punti, un cinturone sul quale è appesa una piccola borsa di cuoio, pantaloni verdi e stivali di cuoio.
Il volto è sempre celato dal cappuccio del suo mantello grigio.

Agilità: +2

Potenza: 0

Resistenza: +1

Metri percorribili in un round: 6

Resistenza magica: N/N

Scurovisione: +2

Sensi sviluppati: Udito - Vista - Olfatto

Bonus taglia: 0

Skills di Razza: Doti Comunicative - Sangue Elfico - Patto con la Natura - Mimetismo - Esperienza in Armi Elfiche

Capacità singolari: Resistenza al Sonno/Charme 1

Incanto di Clan: Luce di Vita 1

SKILL DI RAZZA:
Resistenza al Sonno/Charme
- Doti Comunicative
- Visione Crepuscolare
- Sensi Sviluppati (udito-olfatto-vista)
- Sangue Elfico
- Mimetismo
- Esperienza in Armi Elfiche
Abilità/Incanto di Clan: Luce di Vita

Caratteristiche di razza:
Agilità: 2
Potenza: -1
Resistenza: -1
Metri a Round: 6
Bonus taglia: 0

Skill richiesta: Furtività Liv.1
OFFLINE
Post: 243
Città: RAGUSA
Età: 36
Sesso: Maschile
28/12/2010 18:55

BG Approvato e skill
Bg Approvato così come la skill richiesta

P.S. in valutazione riguardo l'allineamento


Un Elfo non si sarebbe mai tatuato il corpo!
MAI il tempio dell'energia e della forza,
non si sarebbero mai tatuati!!.
Tatuaggio??? roba da Trolls, Orchi, Mannari!!

Amministra Discussione: | Chiudi | Sposta | Cancella | Modifica | Notifica email Pagina precedente | 1 | Pagina successiva
Nuova Discussione
 | 
Rispondi
Cerca nel forum

Feed | Forum | Bacheca | Album | Utenti | Cerca | Login | Registrati | Amministra
Crea forum gratis, gestisci la tua comunità! Iscriviti a FreeForumZone
FreeForumZone [v.6.1] - Leggendo la pagina si accettano regolamento e privacy
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 07:02. Versione: Stampabile | Mobile
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com