Tendrius
00venerdì 25 dicembre 2009 18:13
Nome completo del PG: Feinrod àn Andrich
Clan di Appartenenza: Areldar
Età: 200
Allineamento: Legale/Buono
Karma: 120
Agilità: +2
Potenza: -1
Resistenza: -1
Metri percorribili in un round: 6
Resistenza magica: N/N
Scurovisione: +2
Sensi sviluppati: Udito - Vista - Olfatto
Bonus taglia: 0
Skills di Razza: Doti Comunicative - Sangue Elfico - Patto con la Natura - Mimetismo - Esperienza in Armi Elfiche
Capacità singolari: Resistenza al Sonno/Charme 1
Incanto di Clan: Luce di Vita 1
B.G…:Ad ovest del lago argentato coperto di arbusti millenari dove difficile era addentrarsi, v’era il villaggio elfico abitato da Areldar, che prendeva il nome del suo fondatore e capostipite Andrich.
Un torrente lo solcava, limpido e rigonfio delle acque che portava a valle la neve disciolta dopo che per l’intero inverno aveva adornato i monti alti del nord del mondo sino ad allora conosciuto.
L’aurora portò in quel luogo vita nuova, privilegio che ricadde nella cada dei bardi del villaggio,
Ayruna lei tesseva ed intonava al suono dell’arpa canti ed antiche gesta di quel popolo mentre
Elgànstor , marito leale e fiero tra le rune ardiva ad una conoscenza sempre più affinata. Fu così che nella notte più lunga , la notte del solstizio d’inverno un vagito squarciò la silente notte nella foresta, Feinrod era nato li ad Andrich, ove avevano una nuova presenza che testimoniava il loro essere.
La sua fanciullezza , passata tra i boschi con i suoi coetanei del villaggio a contemplare la natura, interagire con essa capendone umori e segni.
Vedeva l’alternarsi delle stagioni, la giostra di luci e colori nel suo cambiamento e nelle effigi di chi quei luoghi difendeva, la fierezza ne ammirava, la tradizione custodita nella sua casa torna sempre a lui in mente, fiero e fedele restava assorto sognando il proprio futuro.
Giovane e maturo iniziò a seguire gli insegnamenti del suo popolo, mescolarsi tra la natura circostante senza farsi scoprire, consegnare e fare sue le tradizioni e raccogliersi in medita preghiera sull’altare di marmo posto in un cerchio di pietre, nel cuore della foresta. La lampada d’argento sfavillava di luce rischiarando i suoi passi nella notte, mentre si portava a scoprire ogni anfratto, ogni buco ed ogni albero nei pressi del villaggio.
Calda la casa, mente la madre suonava melodie incantando chiunque l’ ascoltava.
Melodiosa e soave quando a lui insegnava i rudimentali accordi, quelli sufficienti a fargli pizzicare le tese corde e saper ascoltare la cassa armonica dello strumento parlare al suo cuore.
Anche se nella dolcezza, una rigida educazione a lui imposero i suoi genitori, in fin dei conti erano i custodi del sapere della tradizione, erano i bardi.
Giunse per luì l’età dell’addestramento , l’età di imparar a maneggiare le armi. Arte nobile e divinatrice quella della guerra, anche lui un dì avrebbe vestito le effigi che da piccolo sognava, avrebbe difeso il suo villaggio, la sua gente. Agile si muoveva impugnando la spada, in un vortice di passi e colpi atti a far di lui un elegante guerriero.
Ogni movimento lo portava a segno con entrambi gli arti, prima di destro poi di sinistro, segno della sua capacità di muoversi e lottare indifferentemente con entrambi gli arti. Lo stesso faceva quando gli arcieri insegnarono a lui l’uso con le armi da tiro.
In ogni cosa lui facesse la concentrazione era tutto, volere, fortemente volere, era il suo credo.
Audacia e costanza perseverarono in lui, mai si tirava indietro mai negava il suo aiuto. La vita muta mentre ne sei inconsapevole di quel ch’essa ti riserva. Messaggeri portavano notizie preoccupanti
Fu così che un drappello di elfi tra cui il suo amato fratello nonché maestro d’arme Astarnil, diretti verso il lago argentato, raccontò di cose strane accadute al di là del fronte. Dopo pochi giorni loro andarono ad infoltire l’esercito dell’alleanza.
Passarono i mesi e di quel gruppo non si ebbero più tracce, finchè i grandi saggi interrogarono gli astri mettendo a conoscenza l’intero villaggio delle forze oscure che orbitavano sulla terra conosciuta. Non si sarebbe più incontrato con il fratello se non nella terra ove riposano gli eroi della gente.
Continuò nel percorso formativo, restando sempre al fianco dei suoi genitori.
Ma un giorno la furia divampò su Andrich creature della notte e delle tenebre scesero sul villaggio degli Areldar, fiamme avvolsero la foresta, mentre il contrattacco elfico portò i suoi risultati, respinsero il nemico riducendo le loro fila al minimo indispensabile. Mentre frecce elfiche seguivano le schiene nude di chi infame ed effimero cercò di interrompere le loro vite.
La notte calò, in lui lo sguardo assente in riva al fiume, osservava l’ombra allungarsi sulla sua vita. Passi affrettati della gente, risa confuse, correndo dietro a una speranza ormai svanita.
Il sasso che getti dentro l’acqua buca il velo spesso dei pensieri, amore, vita, lotta, gioia sono solo cose di ieri. Dimmi che senso ha quest’esistenza vissuta nei piccoli ritagli, vista dal buco della porta chiusa in faccia. Il fiume scorre piano, nei pensieri ti accorgi che bruciano ancora le ferite per la tua gente caduta. Per te è giunto il tempo di andare lì dove onor ti vorrà .Or il desio più grande era quello di portarsi lontano dalla sua gente ma per cercar il primo dei suoi fratelli lontano non sa, ma il animo e la sua forza di volontà ben saprà che riuscirà a mantener la parola data al padre dopo la battaglia della foresta, riportare il fratello.
Descrizione fisica: Aspetto giovanile capello biondo con solo una treccia che scende alla destra del sua ovale, lineamenti nobili e delicati, chiara la carnagione ed azzurri gli occhi. Altezza 190 cm per un peso di 80 kg, alcun segno di riconoscimento sul corpo, tranne lo sguardo intenso.
Skill:
Ambidestria 1
Resistenza 0