Così avevo riassunto le ricerche in argomento sulla mia Guida:
I monumenti ai caduti nella Grande Guerra
Un altro utile tassello alle ricerche potrebbe fornirlo l’eventuale monumento ai
caduti nella Grande Guerra costruito negli anni ‘20 a cura del Comune o dei vari
comitati pro-monumento o pro-onoranze ai caduti grazie alle raccolte pubbliche di
denaro per la realizzazione.
Nei primi anni Venti, infatti, sia nei Comuni che nelle relative frazioni (esistevano
a riguardo i comitati c.d. “dei frazionisti” pro-monumento), si diffuse la pratica
non disciplinata di onorare la memoria dei caduti con l’erezione di una scultura
commemorativa con le più diverse forme e stili (colonne spezzate, obelischi, targhe,
statue di soldati singoli o sorretti da figure femminili, ecc.).
Per una “carrellata” sull’eterogenea produzione artistica si consiglia di visitare:
www.cimeetrincee.it/monu.htm oppure
www.monumentigrandeguerra.it
Questa proliferazione di monumenti, senza un’organica disciplina in materia, era
dettata dalla pietas della “prima ora” dei concittadini dei caduti o delle associazioni
reducistiche e d’arma. Ma alla fine degli anni Venti, la rivendicazione del mito della
Grande Guerra da parte del regime fascista (e con ciò la monumentalità razionalista
tipica del Ventennio culminata con l’imponenza dei sacrari sul fronte della guerra)
comportò l’emanazione della legge 24 giugno 1927 che ne proibì la costruzione a
meno di previa autorizzazione da parte della Regia Commissione provinciale per i
Lavori Pubblici (a cui se ne aggiunse, l’anno successivo, una delle Soprintendenze).
Pertanto, la destinazione dei fondi ricevuti dai Comuni per onorare la memoria dei
caduti in guerra doveva prevedere altri impieghi: in pratica, si chiedevano meno
sculture e più opere sociali o di pubblica utilità dedicate ai caduti o alla Vittoria, quali
ad esempio gli asili-monumento.
Ritornando alle ricerche, i monumenti cittadini spesso riportano i nominativi dei
caduti (più probabile nei piccoli centri in relazione ai pochi morti rispetto all’esigua
popolazione) e talvolta anche le date di nascita e di morte (o quantomeno il
millesimo). Va sottolineato che, anche a causa della “indisciplinata” costruzione dei
monumenti, gli elenchi spesso si presentano incompleti (mancanza di dati certi
nello stato civile del Comune, morti per cause di guerra successivi all’erezione del
monumento, ecc.).
Per una ricerca sulla documentazione inerente alla costruzione del monumento è
necessario rivolgersi all’archivio storico comunale di competenza (vds paragrafo
per la procedura) e, in particolare, sulla scorta del Titolario di classificazione e di
fascicolazione degli atti individuare l’eventuale carteggio archiviato per gli anni
d’interesse (dal 1919 al 1927 almeno) nelle seguenti categorie (o simili per contenuti):
Categoria I “Amministrazione”
Classe 6. Ordinanze - deliberazioni - determinazioni - provvedimenti
punto 2. Giunta municipale (convocazioni, adunanze deliberazioni).
punto 3. Consiglio Comunale (Sessioni ordinarie e straordinarie, convocazioni
interrogazioni e interpellanze).
Categoria VIII “Leva e Truppa/affari militari”
Classe 4. Difesa nazionale - mobilitazione danni di guerra e per esercitazioni militari
Punto 3. Parchi della Rimembranza e monumenti ai caduti - costruzione e
manutenzione.