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Nymeria

Ultimo Aggiornamento: 24/06/2011 01:17
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Post: 1
Sesso: Femminile
08/03/2011 22:33

NOME COMPLETO
Nymeria uth Tor Anlock (Nymeria della Torre Verde)

CLAN DI APPARTENENZA
SILVANI - Taur Quessir

ALLINEAMENTO:
Caotico/Buono (in origine, per le cariche ricoperte poi viene forzata alla neutralità... più o meno)

KARMA:
36.131

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BACKGROUND:

La storia

Il cuculo continuava insistente il suo canto e richiamo per chissà chi o cosa, mentre la foresta iniziava ad essere umida a causa della pioggia che, velocemente, si era trasformata in un furioso temporale.
Le gocce iniziarono a filtrare attraverso la spessa copertura di fronde che proteggeva il gruppo dall'acqua così bene fino a qualche momento prima, ed ombre spettrali si delinearono alla luce violenta dei lampi che forava perfino lo spesso mantello di foglie verde scuro sopra di loro. Il cuculo continuava ancora a cantare, ed al suo canto si alternava il fragore dei tuoni, che sembravano voler squarciare il cielo impossibile da scorgere. L'odore dolciastro, presente tra gli alberi,si accese più forte per qualche istante e venne poi coperto dal profumo di corteccia e fogliame bagnato, rivoli di acqua piovana iniziarono a scorrere nelle rugose scanalature dei tronchi.

Ariel, una giovane elfa, stava ancora discutendo con Aldaglin, capitano della guardia, sulla strada da prendere nel bosco quando Valgard la guida, che stava ascoltando i rumori della foresta cercando di placare la propria inquietudine, avvertì per primo gli scricchiolii profondi e gementi che iniziavano a spingersi fino a loro dal profondo del grande bosco scuro.
Ariel, che teneva fra le braccia un fagotto, la causa della presenza dei tre elfi nel bosco, iniziò a tremare violentemente con un grande timore palese nello sguardo. Un altro tuono squarciò il rumore di pioggia sulle foglie, una lama di luce bianca si fece strada con violenza nell'oscurità rivelando alberi in posizione diversa da dove dovevano essere, i rami nodosi e contorti si stagliarono per un istante come braccia in attesa nella luce del lampo, sopra gli avventurieri passò un turbine di ali di un uccello, sparendo nella foresta dietro a loro.

Il buio si fece sempre più fitto e, come dal nulla, apparve una sagoma all'improvviso, vicino al limitare della radura in cui si trovavano da ormai qualche ora, avvolta dall'ombra degli alberi neri. Un altro lampo squarciò l'oscurità illuminando per un breve istante la figura, la testa leggermente china, gli occhi socchiusi, e capelli verdi, intrecciati come rami.
Vestiva abiti di foglie e sopra la veste portava un mantello di pelle di daino col cappuccio, se l'era avvolto strettamente: la sua sagoma sembrava essere una macchia indistinta nell'ombra in cui si trovava. Non era una figura imponente, né per statura né per ampiezza di spalle, anzi, sembrava quasi fragile ma dava l'impressione di grande vigore e decisione. Gli occhi, in quel momento in cui il buio rapiva tutti i colori sostituendoli con sfumature di grigio violaceo, erano chiari e freddi come l'osso e brillavano come quelli di un animale intrappolato in una macchia di luce: ferini, penetranti, magnetici.
Il lampo illuminò per un istante il volto della driade, sottolineando i lineamenti selvaggi, dalla fronte al mento, danzando sulla sua pelle del colore dell’acqua di uno stagno illuminato dalla luna.
Guardò il gruppo in silenzio, apparizione dal nulla, scrutandoli tutti, molto attentamente. Poi, così come era giunta, se ne andò, sparendo nell'ombra della foresta.

Al suo posto un sentiero si era aperto tra gli alberi, un sentiero che si inoltrava nel profondo della foresta, nel suo centro, nel suo cuore piu’ lontano e irraggiungibile a chi non avesse il permesso delle driadi.

La foresta era ora umida ed odorava di muschio bagnato, gli stivali e gli zoccoli dei cavalli, con un risucchio, lasciavano ad ogni passo orme profonde nel sottobosco muschioso, segni che si riassorbivano con difficoltà e dopo molto tempo. Il sentiero correva diritto ma il punto di arrivo era ancora nascosto nella scura ed odorosa penombra della foresta. Dopo circa un'ora di cammino di nuovo si fecero sentire i profondi scricchiolii del legno che si muoveva, ma nulla sembrava cambiato; solo, voltandosi, si poteva notare come il passaggio si stesse richiudendo poco a poco.

La radura comparve all'improvviso, ampia, circondata da alberi di nocciolo, antiche querce e vecchi salici, un odore antico regnava, nessun rumore si poteva udire tranne un debole mormorio che proveniva dagli alberi ed un altro suono sottile e penetrante di cui era difficile stabilire la provenienza.
Dalla terra alle spalle del gruppo, non coperta di muschio ma scura come se fosse stata arsa sotto un'alta pira, sottile e morbida come polvere, saliva una penetrante nebbia bianca e argento che si teneva bassa, per lasciar vedere la muraglia di alberi guardiani che avevano appena attraversato per portare in salvo l’ultimogenita della famiglia dei loro signori, la piccola Nymeria Uth Tor Anlock.

Una figura femminile, dai lineamenti selvaggi ma dall’espressione amichevole e abiti di fiori e foglie, signora della radura e forse dell'intera foresta, si fece loro incontro. Molti volti spuntarono dai cespugli, la pelle verde quasi come le foglie tenere di primavera e capelli del colore dell’erba smeraldina, altri dai riflessi azzurri, contornati da capelli fluenti ed argentati coma la spuma delle acque che cascano ruscellando e rimbombando nelle cascate e lungo i torrenti.
Erano giunti nel regno delle driadi e delle ninfe delle fonti: in quel luogo protetto da una magia che risaliva alle origini del mondo, nessun male avrebbe mai potuto sfiorare la piccola Nymeria.

Una grande ed alta quercia maestosa era sovrana incontrastata dello spazio rubato agli alberi che la contornavano, la sua mole era leggermente inclinata su un lato e sembrava sprofondare in parte nel terreno. Era antica come la foresta stessa ed un'edera tenace striava di verde scuro tutta la parte inferiore del tronco, lasciando poi il posto a venature rosso scuro che sembravano scivolare come serpenti intorno alla base davanti alla quale era posata una culla di giunchi, foderata di pelli morbide e petali di fiori.
Senza pronunciare una sola parola, Tinil Gah’Thiel la driade madre si avvicino’ ad Ariel e prese dalle sue braccia restie il fagottino, girandosi poi per andare a depositarlo nella culla.

Nymeria era giunta.
La foresta l’avrebbe protetta e sarebbe cresciuta con le driadi e le ninfe selvagge imparando ad amare gli animali, a comprendere il linguaggio delle stagioni e i sussurri del bosco.
Quando il giorno fosse giunto, ed un bianco unicorno fosse apparso nella radura celata indicando che i tempi erano maturi, la giovane sarebbe stata accompagnata verso il lago alimentato dal sacro torrente e avrebbe trovato la strada fra le nebbie…verso Avalon e verso il mondo dal quale, ora, era nascosta.
Durante l'infanzia serena e protetta fece anche un incontro che la segno' per il futuro: l'amor per i lupi e la sua calma apparentemente strana che non la porta ad aver paura nei confronti dei cainiti...

Una lunga pergamena in una bottiglia galleggia sulle acque del lago.
Una mano si tende e la recupera, la srotola con cautela e inizia a leggere...

Ormai vagavo da notti.
Di villaggio in villaggio, da poco cominciavo ad utilizzare appieno le mie capacità e mi sentivo ancora strano, turbato quando i miei nuovi sensi percepivano qualcosa…

Per non parlare delle metamorfosi: bisognava immaginare la figura completa, pezzo per pezzo, arto dopo arto…
Un solo sbaglio e ti ritrovi giorni e giorni con un braccio atrofizzato e la pelle cadente come l’ala di un pipistrello, o la mascella allungata di un lupo, ma cominciavo ad acquisire una certa sicurezza nella mie capacità.
Colui che mi aveva dato il dono oscuro mi aveva lasciato solo.. Solo e sperduto nella mia nuova vita, ma lo stesso riuscii a cavarmela, in qualche modo.
La bocca ormai si era abituata ai miei nuovi denti e avevo smesso di ferirmi da solo, il nutrirmi era divenuto un abitudine sempre più piacevole, ormai quasi involontariamente sceglievo le mie vittime solo tra le donne…mai bambini o uomini, non so il perché di questo, forse perché ho sempre visto il rapporto tra la vittima e me come quello tra due amanti, ed è per questo motivo che raramente uccidevo le mie vittime…tornando da loro ogni notte, mordendo la tenera pelle del collo cullato dal movimento ansimante del loro petto.

Avevo superato già un intera generazione degli umani. Avevo visto tante amanti invecchiare davanti ai miei occhi… fuggendo sempre, ogni volta prima della fine, sparendo dalla loro vita come vi entravo, all’improvviso.
Quella notte era come tutte le altre… sbuffando camminavo senza meta quando giunsi al limitare di una radura, stavo per addentrarmi quando sentii uno strano verso.. sembrava un urlo femminile ma leggermente diverso. Incuriosito, senza pensarci mi mossi verso quel urlo, come sempre spinsi al massimo i miei poteri mentre sfrecciavo tra i rami scuri…la foresta sembrava aprirsi al mio passaggio, da lontano sembrava intricata, ma quando mi avvicinavo i rami si spostavano e gli alberi si inclinavano come a volermi indicare la via.
Mi fermai di colpo quando si parò una scena davanti ai miei occhi: un enorme essere teneva con una zampa una donna, o almeno mi sembrava una donna. Indossava un abito di foglie mentre dei piccoli rami e alcuni fiori erano impigliati nei capelli, la pelle era di un verde chiaro, pallido quasi come quello di alcune piante, la donna, o ciò che era, scalpitava calciando, ma l’essere era alto il doppio di lei, aveva un pelo folto in tutto il corpo ma sembianze antropomorfe, e due corna taurine…
Senza neanche pensarci sfoderai la spada che avevo nel fodero e mi lanciai sulla creatura, questa si voltò ruggendo di rabbia quando la mia lama recise il braccio che reggeva la sua preda, non potei esultare per molto, una zampata mi sbalzo in aria di qualche metro mentre atterravo malamente di schiena fratturandomi qualche costola.
Subito l’essere si lanciò su di me ma non feci in tempo a scansarmi mi afferrò per la vita lanciandomi contro un altro albero; era tremendamente forte e veloce, spostai i capelli dal viso nel momento in cui l’essere mi trapassò con un suo corno all’altezza dello sterno…
Sputai sangue sul suo pelo gridando di dolore, notai solo in quel momento che avevo ancora in mano la spada, la sollevai mentre l ‘essere stava per muoversi e la calai sulla sua nuca, trapassandolo. Lo sentii ruggire di dolore poi lentamente si accasciò, privo di vita al suolo, portandomi con se, come uno dei tanti vessilli regali che vidi cadere in mille battaglie. Provai a mantenermi sveglio, ma quando l’essere cadde di peso a terra il contraccolpo mi fece perdere i sensi…
Ricordo solamente il volto della donna verde avvicinarsi.. poi null’altro.
Feci strani sogni che non rammento distintamente, vaghe immagini di rose scarlatte che andavano in frantumi e il simbolo di un cerchio che si chiudeva…non li compresi e al mio risveglio svanirono.

Mi ritrovai in un luogo buio, l’oscurità era dovuta ai folti rami e alle foglie larghe che non lasciavano passare i raggi solari.. un giaciglio ideale: tentai di alzarmi ma una fitta di dolore esplose nel mio petto. Istintivamente mossi una mano dove sentivo dolore notando che qualcuno mi aveva curato con degli impacchi di erbe, che cosa ridicola, ma... in quel momento entrò da una sorta di tenda fatta di rami una di quelle donne, dietro di lei riconobbi la figura di quella che avevo salvato… la prima delle due, quella più matura, si avvicinò a me cercando di nascondere un certo timore, non era abituata ad incontrare gente di altri popoli, questo era chiaro.

Lentamente cominciò a parlare:
“Vi trovate nella radura delle driadi, e io sono Tinil Gah’Thiel, la mia sorella mi ha raccontato ciò che avete fatto e di questo vi siamo grate. Potrete restare con noi finché non vi riprenderete…dopodiché dovrete abbandonare la foresta.. con le buone.. o con le cattive.”
Fece per volgersi ed allontanarsi, ma si fermò e aggiunse:
“Ah dimenticavo…tra di noi c’è una giovane cui non dovete avvicinarvi.. per nessuna ragione...”

Lo sguardo le brillò un attimo dando un certo spessore alla sua minaccia. Feci un segno di assenso con la testa, al momento ben altro era al centro dei miei pensieri e la sola cosa che mi interessava era che il bruciore e il dolore scomparissero il più velocemente possibile; entrambe le driadi si allontanarono mentre la più giovane si voltò sorridendomi, ringraziandomi con quel gesto di tutto.
Mi distesi nel letto di foglie addormentandomi ancora.
Mi svegliai solo quando ormai era notte… non lo vedevo, ma riuscivo a sentirlo dentro di me, fuori il silenzio era assoluto, e il mio desiderio di sangue era indescrivibile, le ferite per guarire lo reclamavano prepotentemente.
Fuori tutto era silenzioso, uscii lentamente dal giaciglio e per non farmi riconoscere cominciai una metamorfosi nella forma di un grosso lupo dal folto pelo color argento. Rapidamente mi mossi sulle mie nuove quattro zampe, cacciai un cervo e un daino cibandomi del loro sangue per poi tornare nel mio giaciglio, la radura era magnifica, silenziosa ed enorme, come la quercia che si ergeva maestosa tra gli altri alberi, sembrava quasi sorreggere da sola tutto il bosco.
Continuai queste mie uscite per le tre sere successive, imparai a conoscere le driadi, ogni tanto qualcuna veniva a guardarmi per poi fuggire impaurita, ma la quarta sera qualcosa cambiò.
Vagavo alla ricerca di una preda quando la vidi…

Sembrava una bimba sui dieci, dodici anni, aveva lunghi capelli color miele, sciolti, un poco arruffati, e si trovava vicino ad una fonte coi piedini immersi nell’acqua. Mi mossi rapidamente per poterla vedere in viso, nascosto dalla vegetazione, attirato dalla curiosità e da qualcosa che non riuscivo a capire, ma mi spingeva ad avvicinarmi; aveva due occhi da gatta, allungati, di color argento, di tanto in tanto per giocare muoveva velocemente i piedi schizzandosi… e ogni volta sorrideva asciugandosi l’acqua dal musetto; la luna riflettendosi nell’acqua del torrente illuminava il suo volto… mi dimenticai di ogni cosa e mi avvicinai senza pensarci, rapito da quell’immagine, mi portai al suo fianco e lei si voltò verso di me: gli occhi argentati si posarono sui miei verdi…credo che restammo così per un tempo lunghissimo…o almeno così parve a me…dopo un po’ lei tranquillamente mi posò una mano sul muso, accarezzandolo e muovendo le labbra disse: “Moondance!”.
Come se fosse la cosa più naturale al mondo, senza un filo di timore, aveva dato un nome ad un lupo grande tre volte lei, incontrato nella foresta.
Rimasi lì, fermo a farmi accarezzare mentre sentivo come se un enorme ingranaggio si fosse appena sistemato e messo in moto… per girare in eterno.
Poi lei continuò: “Io sono Nymeria..” e mi prese la zampa come a volersi presentare.
Passai tutta la notte con lei, ci schizzammo con l’acqua e giocammo a rincorrerci finché non dovetti andare per il sopraggiungere del giorno, le leccai il nasino per salutarla e corsi via nella foresta, la sentivo urlare dietro di me il mio nuovo nome mentre tentava di raggiungermi, calpestando le foglie a piedi nudi, ma non mi voltai.

Raggiunsi il mio giaciglio riprendendo la mia forma da cainita. Pensai molto a quella sera, a quel viso, come ad un sogno, era lei la persona di cui mi parlava la driade e dalla quale non potevo farmi vedere. Lo capii immediatamente, senza bisogno di alcuna conferma. Era diversa dalle driadi della radura e solo il cielo sapeva cosa ci facesse fra quelle creature selvagge, temute ed evitate da tutti.. così diverse da lei, eppure… eppure era stata accettata da loro, tanto che comprendevo che si sarebbero levate come un sol uomo per difendere la piccina, senza alcuna esitazione.
Sorrisi lentamente mentre riaprivo le ferite con gli artigli poi sussurrai da solo: “Malagen non la vedrà…ma Moondance si…”.
Mi addormentai dopo poco.
Continuai ogni sera a vedermi con Nymeria con la forma di Moondance, giocavamo e scherzavamo, la portavo a cavalcioni sul dorso e lei mi accarezzava il pelo tenendosi stretta con le esili braccia al mio collo mentre sfrecciavo tra gli alberi.

Nymeria era disobbediente, dispettosa come una bimbetta della sua età, vivacissima ma incredibilmente dolce e anche lei fuggiva ogni notte per vedermi, era diversa dalle driadi, non aveva la pelle verde ma aveva delle orecchie leggermente appuntite che le donavano un aspetto ancora più felino, era sempre pronta ad aiutare gli animali feriti e in futuro l’avrei vista bene nel ruolo di una sacerdotessa o una guaritrice ma non potei dirglielo… come molte cose che avrei voluto dirle.
Era strano quello che provavo per lei, era come se in quel momento stessi costruendo un contenitore per riempirlo in futuro con qualcosa, non potevo fare a meno di vederla ogni notte, mi sentivo parte di lei e volevo che lei divenisse parte di me e ogni sera ci riuscivamo, correndo felici sotto i raggi lunari, felici fino a quel giorno.
Tra le sue braccine, giocando e correndo fra gli alberi, non mi resi conto del tempo che passava e fu tardi quando mi accorsi del sopraggiungere del giorno, corsi come il vento senza neanche svegliarla, si era appisolata stanca dopo il tanto giocare, e raggiunsi in tempo il giaciglio, ma non abbastanza in tempo per riaprirmi le ferite; persi conoscenza.
La notte successiva le driadi erano intorno a me, temetti di esser stato scoperto, ma non fu così; loro videro che le ferite erano guarite e mi dissero di andarmene porgendomi un calice come saluto…
Chiesi una sola notte in più.. una sola, acconsentirono sorridendo ma non ne capii il motivo.
Quella stessa notte tornai da Nymeria… cresceva a vista d’occhio cominciando già a rispecchiare l'elfa che sarebbe divenuta, lei come sempre mi accolse come se fosse la prima volta. Abbracciandomi passando la mano sul mio pelo, ridendo felice, pronta al gioco.
Quella maledetta notte durò pochissimo, restai un attimo a guardare Nymeria appisolata o forse persa nei suoi pensieri di ragazzina elfa vicino all’acqua… aveva dei fiori tra i capelli, ripresi la forma da cainita e le baciai la fronte, lei borbottò il mio nuovo nome per poi sorridere, le accarezzai il nasino per poi lasciarle una rosa tra le mani.
Con gli occhi rossi di lacrime mi allontanai verso il giaciglio, furente con me stesso e il fato.

La notte successiva le driadi mi portarono fuori dal riparo di rami e mi fecero bere controvoglia uno strano nettare, indicandomi la via per uscire dalla foresta.
Mentre mi allontanavo vidi Nymeria tra le altre, brillava quasi di luce propria, sembrava scalpitare per qualcosa, poi capii, voleva andare dal suo Moondance… ma quella sera non l’avrebbe trovato.

Ora mi trovo qui, mi sto recando verso un isola in un lago, la chiamano Avalon, scrivo questo perché ho capito l’effetto di quel nettare, serve a far dimenticare tutto a chi resta dalle driadi e io non voglio dimenticare Nymeria…
Non voglio, lascerò questo messaggio in una bottiglia perché se dovessi dimenticare comunque non mi ricorderebbe niente, non significherebbe più nulla; noto che il nettare reagisce in modo particolare col mio fisico da cainita, spero di riuscire a resistere…

Letta la pergamena, la mano la lascia ricadere sulla sabbia fine della baia di Avalon... perche' chi passa, incuriosito, la possa prendere e leggere.
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BREVE SUNTO:
allevata da driadi per 200 anni, giunge ad Avalon seguendo un segno inviatole dal destino.
Entra a far parte delle Figlie del Tempio, fino a diventarne Somma Sacerdotessa.
Affida la carica ad una sorella quando viene nominata Regina di Avalon.
Quando il Pendragon la depone, torna a rivestire i panni sacerdotali, con carica di Sapiente del Meriggio. Si allontana per un lungo viaggio senza sapere se farà ritorno, con la benedizione dell'allora Somma Shirin, rinnovando il voto di rimanere una Sacerdotessa di Cerridwen per tutta la vita.

DESCRIZIONE FISICA:
alta 170, peso 50 kg.
Capelli mossi, lunghi fino ai fianchi, sciolti e generalmente intrecciati con foglioline e fiori, biondo scuri, occhi grigi, lineamenti minuti.

SKILLS DI RAZZA:

- Doti comunicative
Possibilità di stabilire un contatto mentale con le diverse creature che abitano le terre emerse. È possibile inviare un messaggio telepatico a qualsiasi creatura indipendentemente dalla razza di appartenenza.. mentre interagire in maniera biunivoca sarà possibile solo con coloro che possiedono questa stessa skill.

- Sangue elfico:
Il sangue degli elfi, in quanto sangue di creature di vita e luce, risulta letale per i vampiri.

- Patto con la natura:
Gli elfi, essendo nati e avendo sempre vissuto nelle selve, hanno sviluppato nel corso dei secoli una forte legame con i boschi e la Natura. Questo ad esempio ha garantito loro di celare le loro sembianze negli ambienti naturali, di orientarsi agevolmente nelle selve, di interpretarne i segni e le tracce e di riuscire a stabilire un contatto empatico con l’ambiente che li circonda, al fine di percepire le sensazioni della natura circostante, semplicemente sostando nel luogo o toccandone gli elementi… i risultati potranno essere semplicemente sensazioni emotive, fino ad arrivare a brevi immagini mentali.

- Mimetismo:
Proprio degli elfi è una base di mimetismo in ambienti boschivi, nelle selve e in tutti i luoghi ove la natura regna incontrastata. Grazie anche alle caratteristiche fisiche degli elfi essi riescono a camminare sull'erba fresca e sui sentieri battuti senza far alcun rumore nè lasciare tracce (escluse superfici incantate o sterpaglie).

Caratteristiche di razza:

- Metri percorribili in un round: veterano 7

- Resistenza magica: veterano +1 - 10 % possibilità di resistere

- Scurovisione: veterano +2 - visibilità 15 metri

- Sensi sviluppati: veterano udito, vista, olfatto

- Bonus taglia: veterano 0

Capacità singolari:

- resistenza al sonno/charme
LIVELLO 3 mente esperta e sangue potente: 90% di possibilità di resistere ad affetti di charme, immunità al sonno (sia naturale che magico)

Skill fisiche di base: agilità +2, forza -1, resistenza -1, esperienza in armi elfiche (spada elfica, pugnale, arco) +1.

NOTA: L'utilizzo di Armi o Armature pesanti o cmq non tipicamente elfiche (esempio spadone a due mani, ascia, mazza gotica, morning star, becco di corvo) porterà inevitabilmente un malus di - 1 da applicarsi all'agilità del pg in questione.

Incanto di CLAN:

- Radici intrappolanti - LIVELLO 3 capacità di intrappolare tre avversari, ad una distanza massima di 20 metri.
Concentrazione 3 round, durata 4 round

Skills scelte:

1 punto da BG
12 punti da Karma

Suddivisione:

EMPATIA - livello 3
a questo livello il possessore della skill è ad ottimo livello nell’apprendimento della comprensione del linguaggio e dei manierismi, riesce ad avere una precisa idea di quelle che possono essere le intenzioni degli interlocutori e a percepirne lo stato d’animo principale e anche le sfumature secondarie, riuscendo a percepire se qualcuno sta mettendo in atto un inganno o una menzogna.

AFFINITA' NATURALE - livello 2
a questo livello il possessore della skill è a buon punto nell’apprendimento dell’interpretazione del comportamento animale, tanto che potrà avvicinarsi ad animali senza apparir loro come ostile, riuscendo ad esempio ad avvicinare degli animali allo stato brado senza destar in loro paura o sospetto

AGILITA' - livello 4 (+2 di razza + 2 punti)
a questo livello di abilità un personaggio risulta essere decisamente più coordinato nei movimenti rapidi, riuscendo a muoversi in maniera non impacciata nella maggior parte dei casi. Sarà difficile perdere l’equilibrio, e si avrà una alta possibilità di schivare un colpo ravvicinato basandosi sulle proprie doti fisiche (uno scatto improvviso, una torsione all’ultimo momento, ecc). sarà inoltre possibile compiere gesti atletici che un umano verosimilmente sarebbe impedito a compiere.
(incremento dell’agilità del 50 % rispetto alla media umana)

DIPLOMAZIA - livello 3
a questo livello il possessore della skill è al culmine nell’apprendimento dell’abilità del linguaggio, riesce ad avere una presa totale sull’attenzione degli astanti ed è in grado di far desistere una persona dal compiere un atto o a convincere un interlocutore della validità delle proprie motivazioni, riuscendo persino a far desistere dei duellanti dallo scontro tramite discorsi arzigogolati e linguaggio del corpo.

CAVALCARE - livello 2
a questo livello il possessore della skill è a buon punto nell’apprendimento dell’arte del cavalcare, potrà portare tranquillamente il cavallo al galoppo guidando la cavalcatura con l’ausilio delle sole gambe, mantenendo le mani libere per poter utilizzare oggetti o reggere qualcosa.

RESISTENZA - livello 0
a questo livello la soglia di resistenza è quella tipica della razza umana, sarà consentito utilizzare qualsiasi tipo di armatura.

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PARLA NYMERIA

Sono stata Sacerdotessa della Luna Rossa, prima dell'allontanamento della Dea. Lady Haylea, partendo da Avalon mi nominò Somma Sacerdotessa...
Ho rifondato con le Sacerdotesse rimaste il culto della Triade.
L'investitura da parte di Re Quarri a Regina, e il riconoscimento da parte del Drago Pendragon quale erede mi hanno spinta a non abbandonare il Tempio, ma ad affidarne la guida ad Aredhel, la mia Stella Oscura, con la quale ho un legame spirituale profondo.
Generalmente, essendo forzata a vivere a contatto con le altre razze, indosso abiti di corte.. salvo quando riesco a ritagliare dei momenti per me ed allora torno nel bosco e riscopro le mie radici.

Armi: il mio athame tenuto alla cinta e uno stiletto, per le emergenze, infilato nello scollo della veste....
Allineamento: Caotico/buono

Carattere:
Meno buona di quanto io possa sembrare, ma molto più di quanto alle volte ci si possa attendere.
Sorrido facilmente, anche per mascherare quello che non desidero si sappia di me, amo ascoltare le persone che mi ritengono amica, ma considero realmente amiche poche persone.
Tranquilla e generalmente serena, quando perdo la calma e' molto difficile placarmi: divento selvatica, aggressiva e salvo conoscermi bene, non e' piacevole aver a che fare con me in quei momenti.
Se costretta al combattimento, cerco di nascondermi nelle ombre e cogliere di sorpresa l'avversario, piantando lo stiletto nella sua gola/nuca.

Non sopporto chi fa del male agli animali, tollero quasi tranquillamente chi invece lo fa a persone che reputo in grado di difendersi.


DICONO DI LEI:
Chi la conosce POCO: "Dolce Nyme"
Chi la conosce bene: "So che e' inutile che ti dica di no, ma almeno lasciati aiutare, questa volta."

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Città: RAGUSA
Età: 36
Sesso: Maschile
11/03/2011 09:54

BG e Skill Approvate
come da richiesta il BG e le skill vengono approvate


Un Elfo non si sarebbe mai tatuato il corpo!
MAI il tempio dell'energia e della forza,
non si sarebbero mai tatuati!!.
Tatuaggio??? roba da Trolls, Orchi, Mannari!!

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17/06/2011 11:37

richiesta skill
se ho ben calcolato, avendo raggiunto 39337 punti, dovrei poter richiedere due skills, avendo tralasciato di richiederne allo scorso step raggiunto.

Come da regolamento, inserisco qui i links delle giocate e le skills che richiedo.


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SKILL


ESPERIENZA ARMI DA TIRO (3 livelli)

il possessore di tale skill è addestrato nell’utilizzo di armi da tiro (fionda, cerbottana, arco corto /lungo /composito,balestra a mano, balestra pesante), riuscendo ad avere una maggiore efficacia nel maneggiare tali armi. La sfera di influenza agisce sulla rapidità, sulla precisione e sulla gittata dei proiettili scagliati.

LIVELLO1 il possessore della skill è in grado di esser più preciso nel prendere le mira, riuscendo a mirare con successo ad un punto specifico del bersaglio (meno possibilità di errore rispetto a chi non ha la skill anche se si mira ad un bersaglio di dimensioni ridotte)



LINK GIOCATA CON MASTER

- DA FORUM MASTER

A questo proposito, avendo notato una lacuna nella scheda di razza, vi chiedo:
Gli elfi hanno un bonus razziale nell'utilizzo di armi tipiche. Tale bonus, non essendo numericamente quantificato, è paragonabile già ad un +1 o dipende invece in toto da *benevolenza master* se così vogliamo chiamarla?
Non ho riscontrato nemmeno percentuali o qualsiasi genere di quantificazione che possa dar risposta alla mia domanda.

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SKILL


VOLONTà FERREA (3 livelli)

il possessore di questa skill possiede un animo ed uno spirito temprati, che gli consentono di mantenere alta la propria concentrazione ed integra la propria sanità mentale anche in casi in cui normalmente eventi circostanti potrebbero interferire con la meditazione o la concentrazione.

LIVELLO1 a questo livello la volontà del possessore della skill è in grado di resistere a piccoli interventi dall’esterno (rumori normali, una persona che gli dà a parlare, un cavallo che passa al galoppo). Inoltre offre una certa resistenza agli effetti di charme / paura (10 %)




LINK GIOCATA

- Nymeria e Darlin

In questa giocata non viene ovviamente dichiarata la skill (non avendone ancora il riconoscimento nemmeno di primo livello). Nymeria compie comunque notevoli sforzi di volontà e controllo al fine di non cedere alle istintive reazioni nei confronti di Darlin.
Valutate se è accettabile :)

In alternativa potrò postare altre giocate più direttamente legate al casting di incanti in ambientazioni poco favorevoli.

Grazie!

N.


[Modificato da nymi 17/06/2011 11:39]

Nymeria uth Tor Anlock


Blyss Dawnbringer


"No mercy for the weak, no pity for the dying, no tears for the slain."

Nymeria uth Tor Anlock
§ Regina di Avalon §
Sapiente di Cerridwen


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Sesso: Maschile
23/06/2011 14:02

Skill Approvate
Come da richiesta le skill vengono approvate

Allora tirispondo riguardo le tue perplessità, a noi purtroppo la scheda di razza nuova gli admin la devono convalidare, ma possiamo ben dire di avere un bonus sulle armi che sono di fattura elfica, tutto sta nella buona indole del master, ma che ci concede si e no un +1

ad ogni modo non appena la scheda di razza sarà convalidata dovrebbe venir tutto più chiaro
[Modificato da Tendrius 23/06/2011 14:06]


Un Elfo non si sarebbe mai tatuato il corpo!
MAI il tempio dell'energia e della forza,
non si sarebbero mai tatuati!!.
Tatuaggio??? roba da Trolls, Orchi, Mannari!!

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Sesso: Femminile
24/06/2011 01:17

Grazie! =)


Nymeria uth Tor Anlock


Blyss Dawnbringer


"No mercy for the weak, no pity for the dying, no tears for the slain."

Nymeria uth Tor Anlock
§ Regina di Avalon §
Sapiente di Cerridwen


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